scienziati

  • L’UE conferisce premi a giovani scienziati che si occupano di trovare soluzioni alle sfide mondiali più urgenti

    I vincitori della 34a edizione del concorso dell’Unione europea per giovani scienziati (EUCYS) sono stati annunciati sabato 16 settembre a Bruxelles.

    Il concorso rappresenta la più grande vetrina scientifica studentesca dell’UE e mette in evidenza i migliori risultati scientifici degli studenti dell’UE e del resto del mondo. L’obiettivo è incoraggiare un maggior numero di giovani di età compresa tra i 14 e i 20 anni a studiare scienze, tecnologia, ingegneria e matematica e a intraprendere una carriera scientifica. Quest’anno il concorso ha accolto 136 giovani scienziati di 36 paesi, che hanno presentato 85 progetti in un ampio ventaglio di settori scientifici, dalla biologia alla matematica e alle scienze sociali, a una giuria internazionale di 22 scienziati e ingegneri altamente qualificati. La giuria è stata presieduta da Mariya Lyubenova dell’Osservatorio europeo dell’emisfero australe. I progetti vincitori si sono spartiti un totale di 62.000 €, di cui quattro primi premi da 7.000 €, quattro secondi premi da 5.000 €, quattro terzi premi da 3.500 €, borse di studio prestigiose e visite all’Organizzazione europea per la ricerca nucleare (CERN) e all’Agenzia spaziale europea (ESA).

    Il concorso dell’Unione europea per giovani scienziati è sostenuto dal programma di lavoro di Orizzonte Europa “Ampliare la partecipazione e rafforzare lo Spazio europeo della ricerca”. Fa parte di un’iniziativa più ampia volta a rafforzare il legame tra scienza e società, promuovere la ricerca e l’innovazione responsabili e far progredire lo Spazio europeo della ricerca.

  • “Questo non è maltempo ma effetti del cambiamento climatico”, l’appello di 100 scienziati ai media

    Cento scienziati hanno lanciato un appello ai media italiani affinché, davanti ai disastri meteorologici, poiché si parla troppo spesso di maltempo e non di cambiamenti climatici. Nel testo, scritto, tra gli altri, dal premio Nobel per la Fisica Giorgio Parisi, Antonello Pasini, Nicola Armaroli, Stefano Caserini, Enrico Giovannini, Luca Mercalli, Telmo Pievani si legge: “Giornalisti, parlate delle cause del cambiamento climatico, e delle sue soluzioni. Omettere queste informazioni condanna le persone al senso di impotenza, proprio nel momento storico in cui è ancora possibile costruire un futuro migliore. I media italiani parlano ancora troppo spesso di ‘maltempo’ invece che di cambiamento climatico.

    Quando ne parlano, spesso omettono le cause e le relative soluzioni. È come se nella primavera del 2020 i telegiornali avessero parlato solo di ricoverati o morti per problemi respiratori senza parlare della loro causa, cioè del virus SARS-CoV-2, o della soluzione, i vaccini.

    Nel suo ultimo rapporto il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite (Ipcc) è chiarissimo su quali siano le cause principali del cambiamento climatico: le emissioni di gas serra prodotte dall’utilizzo di combustibili fossili. Ed è altrettanto chiaro su quali siano le soluzioni prioritarie: la rapida eliminazione dell’uso di carbone, petrolio e gas, e la decarbonizzazione attraverso le energie rinnovabili. Non parlare delle cause dei sempre più frequenti e intensi eventi estremi che interessano il nostro pianeta – prosegue l’appello – e non spiegare le soluzioni per una risposta efficace rischia di alimentare l’inazione, la rassegnazione o la negazione della realtà, traducendosi in un aumento dei rischi per le nostre famiglie e le nostre comunità, specialmente quelle più svantaggiate.

    Per queste ragioni invitiamo tutti i media italiani a spiegare chiaramente quali sono le cause della crisi climatica e le sue soluzioni, per dare a tutti e a tutte gli strumenti per comprendere profondamente i fenomeni in corso, sentirsi parte della soluzione e costruire una maggiore fiducia nel futuro”.

  • L’UE finanzia 25 milioni di euro per avvicinare al mercato la ricerca di frontiera: 21 sovvenzioni assegnate in Italia

    L’European Research Council (ERC) ha assegnato a 166 ricercatori, 21 dei quali italiani, le sovvenzioni Proof of Concept. Con un valore di 150.000 euro ciascuna, le sovvenzioni aiutano ricercatori e scienziati a colmare il divario tra i risultati delle loro ricerche pionieristiche e le prime fasi della commercializzazione. I beneficiari ERC utilizzano le sovvenzioni Proof of Concept in vari modi, ad esempio per verificare la fattibilità pratica di concetti scientifici, esplorare opportunità commerciali o preparare domande di brevetto. In quanto tali, promuoveranno progetti in diversi campi: un modello biopsicosociale per scoprire e comprendere i percorsi causali dei comportamenti dannosi degli adolescenti, utilizzare il potere delle bolle per ottenere un trattamento più sostenibile delle acque reflue e un processo per aiutare i medici a leggere e analizzare il DNA in realtà volta. Un recente sondaggio mostra che i ricercatori a cui è stata assegnata la Proof of Concept Grants sono imprenditori: metà di loro si impegna in attività di trasferimento di conoscenze o altre iniziative imprenditoriali.

    Fonte: Commissione europea

Pulsante per tornare all'inizio