Sindaco

  • Padova: la forza e l’intelligenza

    La forza anche in ambito istituzionale molto spesso rappresenta l’esercizio, anche arbitrario, delle autorità politiche nei confronti dei cittadini critici, con l’obiettivo di evitare ogni confronto legittimo con gli amministrati.

    All’interno di un possibile confronto democratico anche solo la minaccia dell’utilizzo della forza rappresenta semplicemente un esercizio di basso profilo culturale e politico del potere istituzionale. L’intelligenza, viceversa, supporta qualsiasi persona, quindi anche un sindaco di una città universitaria, quando dovesse affrontare temi e vicende contrastate, in quanto, per sua stessa definizione, fornisce gli strumenti dialettici e tecnici per rispondere alle legittime critiche.

    L’ intelligenza  si dimostra, quindi, in antitesi rispetto all’esercizio della forza e ancor più rispetto alle esplicite minacce di utilizzo delle vie legali nei confronti di chi metta in dubbio l’operato di una qualsiasi carica istituzionale.

    Il sindaco di Padova, ben conscio della debolezza del singolo cittadino qualora chiamato a rispondere delle proprie idee e dei propri interventi in tribunale, in quanto tutelato legalmente dallo stesso comune, utilizza un sordido esercizio di potere basato sulla posizione di privilegio del sindaco stesso.

    Quando il Primo Cittadino, che rappresenta la figura istituzionale di riferimento di una città, rifiuta il confronto, in più minacciando di adire alle vie legali dichiarandosi egli stesso l’unico responsabile e “comandante” autorizzato, allora il destino dell’intera comunità cittadina viene messo a repentaglio dal bullismo delle sue massime cariche istituzionali, senza dimenticare l’offesa nei confronti dei “rivali” definiti pensionati con tempo da perdere.

    Da sempre la massima espressione della forza coincide con la minima dimostrazione di intelligenza. Esattamente questo è avvenuto nella città del Santo quando il sindaco, in assoluto delirio, ha minacciato i propri cittadini e contemporaneamente i giornalisti (https://www.irog.it/?p=9384).

    Questo oggi è il livello democratico, politico e culturale espresso dalla giunta in carica e dal suo imbarazzante sindaco a Padova nel giugno 2023.

  • Amare Milano come Carlo Tognoli

    Lunedì 27 settembre, a partire dalle ore 12, sul canale Youtube del Centro Studi Grande Milano (www.youtube.com/CentroStudiGrandeMilano) sarà possibile seguire la presentazione del progetto Nuove Guglie Carlo Tognoli, cuore del progetto più ampio dedicato a Carlo Tognoli dal titolo “AMAREMILANO come Te”.

    Il progetto ‘AmareMilano come Te’, in ricordo del Sindaco del capoluogo meneghino dal 1976 al 1986, Carlo Tognoli, che ha donato al Centro Studi Grande Milano il marchio Amare Milano, si sviluppa in quattro punti: in collaborazione con la Fondazione delle Stelline e con gli amici delle Stelline titolazione del chiostro delle Stelline in “Giardino Carlo Tognoli”, maratona delle idee ‘Amare Milano: i discorsi del coraggio’ e concerto cameristico in ricordo dello stesso; titolazione delle Nuove Guglie della Grande Milano a Carlo Tognoli, ovvero 10 premi di Laurea del valore di 2000 euro ciascuno, accanto al riconoscimento, a componimenti meritevoli di 10 studenti dell’Università Bocconi e del politecnico sul Futuro di Milano; un video-ricordo di Carlo Tognoli degli ultimi 15 anni al Centro Studi grande Milano; la pubblicazione delle testimonianze su Carlo Tognoli da parte dei tanti soci che lo hanno stimato sia nella vita istituzionale che in quella privata.

  • Un candidato Sindaco per Milano

    Riceviamo e pubblichiamo una lettera di Benedetta Borsani

    Caro Direttore,

    vorrei dare il mio contributo per aiutare il centrodestra a uscire dall’impasse della scelta del candidato Sindaco a Milano. Vedo ripetersi i soliti veti incrociati che tanto male ci hanno già fatto e ricerche spasmodiche tra candidati che non siano politici. Perché mai poi quando invece sarebbe il tempo di rilanciare facendo tesoro della lezione dataci dalla pandemia: è tempo di non più tergiversare e rilanciare il ruolo di una classe politica preparata e capace. Oltretutto il candidato naturale c’è. È rispettato, apprezzato, noto forse più agli elettori (che sono quelli che poi vanno a votare) che alle segreterie. È inarrestabile, caparbio, sempre sorridente nonostante le difficoltà e sportivo, dote quest’ultima che non guasta. Anzi, oso dire che è un valore aggiunto. Ed è un’imprenditrice. Sto parlando di Giusy Versace, una donna la cui storia parla già da sè. Una donna che rappresenta le migliori qualità di Milano, instancabile, attenta ai deboli e all’avanguardia.

Pulsante per tornare all'inizio