smog

  • L’inquinamento uccide 630mila europei ogni anno

    Un morto su 8 nell’Ue e nel Regno Unito è dovuto all’inquinamento dell’aria, dell’acqua, alla mancanza di verde. Il 13% dei decessi totali ogni anno, 630mila secondo le stime dell’Oms e dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea), che le ha raccolte in un rapporto sull’impatto delle variabili ambientali e sociali sulla salute in Europa.

    Lo smog è il killer più pericoloso e più noto, 400mila morti l’anno, soprattutto a causa del particolato fine (PM2,5). Poi l’inquinamento acustico, con 12mila decessi. Le ondate di calore, sempre più frequenti a causa del cambiamento climatico, secondo alcuni scenari potrebbero arrivare a mietere 130mila vittime l’anno. L’impatto più forte lo subiscono le fasce sociali più deboli e a basso reddito. “Ricchezza e benessere sono determinanti della salute”, dice all’Ansa Catherine Ganzleben, una delle autrici del rapporto. Realtà che si riflette nella cortina che ancora resiste tra Europa dell’est e dell’ovest. I decessi attribuibili a cause ambientali sono il 19% del totale in paesi a basso reddito pro-capite come la Romania e il 10% in quelli più ricchi come Danimarca e Svezia, con l’Italia al 12%. La Pianura padana si conferma una delle aree con più smog dell’Ue. Il caso della contaminazione delle acque da sostanze perfluoroalchiliche (Pfas) in Veneto ha tristemente insegnato all’Europa sia il rischio degli inquinanti non monitorati ma anche le misure da prendere per rispondere.  La Penisola è il Paese in cui le malattie croniche interessano la parte più piccola della popolazione senza marcare le diseguaglianze, come accade invece nei paesi del Nord Europa. Le città, dove fattori ambientali e sociali si mescolano e si sovrappongono, sono i luoghi più a rischio. Ma possono cambiare le cose recuperando spazi al verde e alle acque, anche solo aumentando la vegetazione dove si può. L’Aea cita una serie di esperienze Ue, dal progetto di ristrutturazione del quartiere Deckel di Amburgo, ai nove corridoi ‘verdi’ di Lisbona, fino al bosco verticale di Milano. Per invertire la tendenza servono però azioni più decise al livello più alto, e una maggiore integrazione delle politiche ambientali, sociali e della salute.

    L’Aea compie anche una prima analisi degli studi su Covid-19 e smog. Sebbene ci siano “prime evidenze” di una correlazione tra alta mortalità da coronavirus, inquinamento atmosferico e povertà, l’Agenzia sottolinea che gli studi effettuati fin qui hanno “una serie di limitazioni significative, quindi i risultati vanno interpretati con attenzione”, e servono nuove ricerche.

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