Turismo

  • L’economia turistica

    La validità di un sistema economico, come anche di una singola parte di esso, andrebbe valutata non solo dalla crescita economica in termini di fatturato ed aumento delle opportunità professionali, ma anche valutando i costi impropri ed indiretti pagati dalla cittadinanza.

    Per troppi anni, con una infantile superficialità, si è indicato nel turismo il “petrolio italiano”, la vera fonte di reddito con costi diretti minimali, in questo molto simile all’estrazione del petrolio nei paesi arabi. Dimenticando che anche il turismo presenta un inquinamento urbano non secondario con costi in crescita esponenziale e non solo in termini economici ma anche sociali.

    Recentemente la provincia dell’Alto Adige, proprio in considerazione del sempre maggiore afflusso di turisti e della quadruplicazione degli appartamenti B&B (ormai oltre 4.000), ha deciso di fissare un numero di posti letto massimo per ogni singolo comune.

    Il problema nasce, ed è innegabile, dalla sempre maggiore difficoltà che le giovani famiglie o semplicemente le persone che si vogliono trasferire per lavoro nell’Alto Adige devono affrontare nel reperire la disponibilità di appartamenti in affitto o anche da acquistare, proprio a causa della legittima loro conversione alla vocazione turistica del B&B.

    La soluzione della Provincia Autonoma dell’Alto Adige risulta sicuramente invasiva, ed anche forse destabilizzante per il tessuto economico ed imprenditoriale altoatesino e rappresenta probabilmente un pericoloso intervento nell’economia di mercato di stampo liberale ed occidentale.

    Tuttavia, dichiarando di volere intervenire con il chiaro obiettivo di creare un turismo non solo di quantità ma soprattutto di qualità, attraverso il quale riuscire a coniugare le entrambe legittime aspettative dei residenti e degli imprenditori turistici, la decisione dell’Alto Adige dimostra per la prima volta come un Comune a vocazione turistica si possa preoccupare, anche se con una controversa iniziativa, del livello di vita complessivo, comprendendo quindi anche i residenti.

    Non va dimenticato, infatti, come le più rinomate località turistiche anche del Veneto, come Venezia e Cortina d’Ampezzo, conoscano ormai da anni un preoccupante spopolamento. Un fenomeno economico e sociale legato da una parte all’esplosione dei prezzi delle abitazioni e alla mancata disponibilità di appartamenti in affitto per la loro conversione in B&B e ad una economia locale troppo legata al turismo, e quindi stagionale.

    Probabilmente questo intervento della Provincia Autonoma rappresenta un vero e proprio esperimento di economia sociale, molto discutibile. Ha il merito, tuttavia, di annullare in un solo colpo tutte le ridicole discussioni relative ad un ticket di ingresso a Venezia oppure ai passi dolomitici, indicati come strumento per salvaguardare le località turistiche e le loro residenzialità.

    Il patrimonio culturale italiano, del quale le nostre località turistiche ne sono uno dei simboli più evidenti, potranno rimanere tali, e non trasformarsi in imbarazzanti luna park, se, e solo se, verrà garantita la loro residenzialità.

  • Boom di turisti a Roma, nel 2022 15 milioni di arrivi

    Turismo post pandemia in ripresa, anche se la crisi economico-finanziaria non pare ancora superata. Ma la Capitale fa boom di arrivi. Sono i dati emersi alla XIX edizione dell’Albergatore Day, storica manifestazione di Federalberghi Roma, tornata ad aprire idealmente l’anno turistico con un’intera giornata di incontri tra operatori e istituzioni, alla presenza anche del sindaco di Roma Capitale Roberto Gualtieri e della ministra del turismo Daniela Santanchè, per fare il punto su stato e prospettive del settore.

    E il primo dato è tutto per Roma: dopo gli anni bui della pandemia, i turisti sono più che raddoppiati nel 2022, superando quota 15 milioni di arrivi. Secondo le rilevazioni ufficiali finali dell’Ente Bilaterale Turismo del Lazio (Ebtl), si legge nei dati, nel 2022 gli arrivi complessivi negli esercizi alberghieri e nelle Rta (Residence) della capitale sono stati 9.666.238 con un incremento di +245,22% sul 2021 (e un recupero del 74,15% sul 2019). Le presenze complessive sono state 21.552.631 con una crescita del +291,47% (e un recupero del 70,24% sul 2019). Aggiungendo però gli anche gli esercizi ricettivi complementari (B&B, case vacanze ecc.) con 5.552.497 arrivi (+105,28% sul 2021) e 13.184.758 presenze (+104,08% sul 2021), ecco che il bilancio complessivo della domanda turistica nell’anno 2022 chiude con 15.218.735 arrivi (+176,46%) e 34.737.389 presenze (+190,30%). Ovvero, rispetto al 2019 Roma Capitale ha complessivamente recuperato il 78,23% negli arrivi e il 74,64% nelle presenze.

    “Sapere che oggi tanti problemi e tante sfide si svolgono in un quadro di ripartenza del settore turistico è davvero incoraggiante – commenta il sindaco Roberto Gualtieri – Non siamo ancora arrivati complessivamente con il 2022 ai dati turistici pre Covid del 2019, ma sappiamo che l’ultimo anno è iniziato in condizioni difficili. Se si guarda invece il trend, soprattutto a partire da aprile, siamo a livelli prepandemia.

    Stiamo parlando di un comparto strategico dell’economia cittadina e di quella nazionale – sottolinea – che a Roma ha generato l’8,7% del Pil turistico nazionale e un reddito di 7,6 miliardi, più del doppio del valore di quello di Milano”.

    Ma chi sono i turisti a Roma nel 2022? Più stranieri che italiani, raccontano ancora i dati: i turisti “di casa” hanno segnato 3.844.876 arrivi con +110,15% sul 2021 (e un recupero dell’81,94% sul 2019). Le presenze sono state 7.243.401 con +115,66% sul 2021 (recupero del 79,97%). La domanda straniera ha ricominciato invece a crescere a ritmi più veloci, con 5.821.362 arrivi e +499,83% sul 2021 (recupero del 69,77%), mentre le presenze sono state 14.309.230 con +566,52% sul 2021 (recupero del 66,17%).

    “Il 2022 è stato segnato da una consistente ripresa dei flussi turistici a Roma, trainati dai grandi eventi accaduti in città, ma non è stato purtroppo sufficiente a portare l’equilibrio finanziario alle nostre aziende, ancora fortemente esposte con il sistema creditizio a causa della pandemia», commenta il presidente di Federalberghi Roma Giuseppe Roscioli, puntando il dito anche sul caro energia e la chiusura di alcuni mercati. “Rispetto al 2019 – spiega – i dati di fatturato si sono chiusi per il terzo anno di seguito in passivo in termini di redditività. Il 2023 sarà quindi per molti versi decisivo. Roma, tra gli altri, ospita un evento di eccezionale portata mediatica come la Ryder Cup di golf, la cui riuscita assurgerà fatalmente al ruolo di cartina tornasole per alcune eccezionali opportunità future che riguardano l’economia dell’intera Italia, come l’Expo 2030. Dobbiamo quindi lavorare tutti insieme, perché il successo turistico di Roma può significare il successo di tutto il Paese”.

  • Italia al quarto posto per i flussi di turismo

    L’Italia si posiziona al quarto posto nel mondo per i flussi da turismo internazionale con entrate pari a 21,3 miliardi di euro, in crescita del +22,7% sul 2020. A conferma dell’interesse per il Bel Paese nelle intenzioni di viaggio per i prossimi mesi, con il 9% delle preferenze l’Italia è seconda solo alla Francia (11%) e a pari merito con la Spagna. Il 62% dei rispondenti a un sondaggio della European Travel Commission sta pianificando spostamenti intraeuropei nella stagione invernale e il 70% sta organizzando un viaggio nei prossimi sei mesi (+4% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno). Sono elaborazioni di Enit su dati Istat, Unwto (Organizzazione Mondiale del Turismo) Banca d’Italia, diffusi per la presentazione della Borsa Internazionale del Turismo, in calendario all’Allianz MiCo (FieraMilanocity) da domenica 12 a martedì 14 febbraio 2023.

    In particolare secondo Enit a novembre l’Italia presenta il più alto tasso di saturazione delle strutture prenotate tramite Ota (agenzie di viaggio on line) fra i principali Paesi europei (37%), mentre la saturazione del non alberghiero è stimata al 39%; e nello stesso mese l’Italia ha il più elevato incremento delle prenotazioni aeree internazionali verso il Paese, +65% sul 2021 a quota 392 mila. Riguardo alla situazione internazionale, nel suo più recente barometro, la Unwto segnala un’accelerazione della ripresa che ha ormai raggiunto il 65% dei livelli pre-pandemici. I confronti mensili evidenziano in dettaglio il trend in risalita: mentre a gennaio gli arrivi internazionali erano inferiori del 64% rispetto al 2019, a settembre il gap era sceso al 27%. Nel solo terzo trimestre si stima che gli arrivi internazionali siano stati 390 milioni, il 50% del totale da inizio anno. L’Europa continua a guidare il rimbalzo. Tra gennaio e settembre ha accolto 477 milioni di arrivi internazionali, pari al 68% del totale mondiale, toccando l’81% dei livelli pre-pandemici. Si tratta di un dato più che raddoppiato rispetto al 2021 (+126%), alimentato soprattutto da una forte domanda da altre aree del mondo e, in particolare, dagli Stati Uniti. Particolarmente robusta la performance del terzo trimestre, che ha fatto registrare arrivi pari al 90% dell’equivalente periodo nel 2019. Se la progressiva eliminazione o riduzione delle restrizioni in quasi tutti i Paesi ha certamente contribuito a favorire la crescita, la vera spinta sembra venire dai nuovi stili di viaggio.

    Non a caso il Sustainable Travel Report 2022 promosso da Booking, che ha intervistato 30 mila rispondenti in 32 Paesi, mostra scelte più consapevoli, sostenibili e rispettose durante tutta l’esperienza di viaggio, sin dalla prenotazione. Il 93% degli italiani, e l’81% su scala globale, considera importante viaggiare in modo sostenibile. Dal costante confronto con tutti gli operatori delle filiere l’analisi di BIT e Fiera Milano rileva tendenze diverse, ma con un comune denominatore: il nuovo viaggiatore vuole vivere soprattutto esperienze che “fanno sentire bene».

  • Cremona attrattiva: siglata intesa per lo sviluppo del territorio

    Il Comune, l’Amministrazione provinciale e la Camera di Commercio di Cremona hanno firmato oggi a Palazzo Trecchi, insieme alla SCIVAC, un protocollo d’intesa che ha l’obiettivo di “contribuire all’attrattività del territorio”. L’intesa avrà effetti nel triennio 2022-2024.

    Il documento è stato firmato nella Sala Oro della prestigiosa sede SCIVAC, dal Sindaco Gianluca Galimberti, dal Commissario Straordinario della Camera di Commercio Gian Domenico Auricchio, dall’Amministrazione provinciale rappresentata dal vicepresidente Giovanni Gagliardi in rappresentanza del Presidente Paolo Mirko Signoroni, e da SCIVAC rappresentata dal suo Past President, Carlo Scotti, attuale Presidente e Amministratore Delegato di EV.  Presente anche l’Assessore al Turismo Barbara Manfredini.

    I sottoscrittori del Protocollo si impegnano a realizzare azioni condivise, basate sull’integrazione delle iniziative cremonesi di SCIVAC con la programmazione turistico-culturale del territorio. Sono previste azioni di co-marketing per sfruttare al meglio l’attrattività di Cremona. Le azioni concordate saranno gestite in co-finanziamento sulla base dei target di sviluppo individuati dai sottoscrittori e sottoposti a puntuale verifica dei risultati attesi.

    In particolare, gli enti pubblici si impegnano a garantire un sostegno economico pari a 90.000 euro per il 2022, suddiviso in parti uguali per ogni ente, con un impegno a individuare risorse anche per i prossimi anni (per il Comune di Cremona la convenzione prevede un impegno triennale).

    “Le attività veterinarie portano a Cremona circa 8.000 presenze con una permanenza media di 3 giorni all’anno– dichiara Carlo Scotti- generando un indotto economico stimato in 2,5 milioni di euro all’anno. Numeri destinati a crescere, potenziando le sinergie del tessuto locale, in collaborazione con gli enti firmatari che ringrazio per il riconoscimento del nostro impegno nella formazione post laurea e nel contesto cittadino”.

    Capo fila operativo del Protocollo sarà la SCIVAC, attraverso la propria società consortile EV.

    Grazie alla SCIVAC, Cremona si è affermata a livello nazionale e internazionale come il principale polo scientifico italiano per la formazione post laurea dei medici veterinari. Dal 1984, la Società richiama a Palazzo Trecchi congressisti da tutto il mondo con ricadute economico produttive per tutto l’indotto cremonese, dalle strutture ricettive alle attività commerciali, culturali e ricreative della Città e della sua provincia.

    Lo sviluppo delle attività di formazione, allargate anche ai Tecnici Veterinari e ad operatori professionali del settore, hanno accresciuto l’expertise formativo: in Palazzo Trecchi, EV ha dato vita al Trecchi Human Lab che da alcuni anni si è affermato nel campo dell’aggiornamento specialistico dei Medici Chirurghi.

    Ci sono le basi per una ulteriore crescita del tessuto economico cremonese, favorita dalla fine dello stato di emergenza pandemica che ha riacceso l’interesse per gli eventi in presenza e per il corollario turistico-culturale che il territorio cremonese offre con le sue eccellenze artistiche, enogastronomiche, storiche e museali. Un patrimonio unico da rilanciare attraverso formazione, ricerca e innovazione.

    Fonte: Comunicato Anmvi Oggi

  • La Commissione approva un regime italiano da 56,25 milioni di euro a sostegno delle agenzie di viaggio e dei tour operator nel contesto della pandemia di coronavirus

    La Commissione Europea ha approvato uno schema italiano da 56,25 milioni di euro a sostegno delle agenzie di viaggio e dei tour operator nel contesto della pandemia di coronavirus. La misura è stata approvata nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato. Secondo il regime, l’aiuto assumerà la forma di esenzioni dal pagamento dei contributi previdenziali per il periodo compreso tra aprile e agosto 2022. L’importo esatto dell’esenzione per beneficiario sarà calcolato in base al numero di dipendenti nel periodo di riferimento. Qualora l’importo complessivo dei contributi previdenziali dovuti per tale periodo ecceda il budget complessivo del regime, l’esenzione sarà ricalcolata e applicata mensilmente. La Commissione ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare, l’aiuto (i) non supererà i 2,3 milioni di euro per beneficiario; e ii) sarà concesso entro il 30 giugno 2022. La Commissione ha pertanto concluso che la misura è necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro.

    Fonte: Commissione europea

  • La Commissione approva un regime italiano da 15,6 milioni di euro a sostegno del settore turistico nel contesto della pandemia di coronavirus

    La Commissione Europea ha approvato uno regime italiano da 15,6 milioni di euro a sostegno del settore turistico nel contesto della pandemia di coronavirus. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato e consiste in (i) aiuti di importo limitato e (ii) sostegno per costi fissi scoperti, in entrambi i casi sotto forma di credito d’imposta per compensare parzialmente le imprese per il pagamento di un’imposta comunale sugli immobili relativa alle attività turistiche. Per accedervi le imprese turistiche devono aver subito un calo del fatturato di almeno il 50% nel periodo compreso tra il 1 aprile e il 30 giugno 2021, rispetto al corrispondente periodo del 2019. Circa 1000 imprese potranno beneficiare dell’aiuto nell’ambito della misura. La Commissione ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare, quando si tratta di importi limitati di aiuto, il sostegno non supererà i 2,3 milioni di euro per beneficiario. Per quanto riguarda il sostegno ai costi fissi non coperti, l’aiuto non supererà i 12 milioni di euro per impresa. Inoltre, il sostegno pubblico sarà concesso entro il 30 giugno 2022.

    Fonte: Commissione europea

  • La Commissione approva il regime italiano da 698 milioni di euro a sostegno del settore turistico nel contesto della pandemia da coronavirus

    La Commissione europea ha approvato il regime di aiuti italiano da 698 milioni di euro volto a sostenere le imprese del settore turistico colpite dalla pandemia da coronavirus. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato e rientra nel piano nazionale per la ripresa e la resilienza.

    A norma del quadro temporaneo per gli aiuti di Stato l’Italia ha notificato alla Commissione un regime da 698 milioni di euro volto a sostenere le imprese del settore turistico colpite dalla pandemia da coronavirus. Parte della dotazione finanziaria sarà messa a disposizione tramite il dispositivo per la ripresa e la resilienza.

    Il regime concederà aiuti sotto forma di i) sovvenzioni dirette e crediti d’imposta per le imprese turistiche; ii) crediti d’imposta per le agenzie di viaggi e gli operatori turistici.

    Per le imprese turistiche, l’intento della misura è coprire parte dei costi legati all’ammodernamento delle strutture e degli impianti e all’efficientamento energetico. I beneficiari avranno diritto a un importo che copra fino al 50 % dei costi ammissibili, entro un massimale di 100 000 € per impresa.

    Per quanto riguarda le agenzie di viaggi e gli operatori turistici, la misura è intesa a coprire parte dei costi relativi alle ristrutturazioni e alle attività di sviluppo digitale. I beneficiari avranno diritto a ricevere aiuti sotto forma di un credito d’imposta che copra fino al 50 % dei costi ammissibili, entro un massimale di 25 000 € per beneficiario.

    Lo scopo del regime è soddisfare il fabbisogno di liquidità dei beneficiari e aiutarli a proseguire le attività durante la pandemia e dopo.

    La Commissione ha constatato che il regime notificato dall’Italia è conforme alle condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare l’aiuto i) non supererà i 2,3 milioni di € per beneficiario e ii) sarà concesso entro il 30 giugno 2022.

    La Commissione ha concluso che la misura è necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

    Su queste basi la Commissione ha approvato la misura di aiuto in quanto conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

    Fonte; Commissione europea

  • Maso Trentino: vacanze ed esperienze a cielo aperto dal sapore contadino lungo la Strada dei formaggi delle Dolomiti

    Non c’è cosa più bella per i chi abita questi luoghi ai piedi delle Dolomiti che sentirsi dire “domani si va al Maso”.

    Accade oggi, come un tempo, in Trentino dove il Maso fa parte da sempre della tradizione contadina di montagna. Un luogo di famiglia e convivialità, di vita all’aria aperta, dove vivere del contatto con gli animali, con la terra e con ciò che di buono questi sanno offrire.

    Nei masi di montagna le famiglie trentine si trasferivano nelle stagioni di mezzo, prima di raggiungere l’alpeggio in primavera per la fienagione o durante l’autunno prima di tornare in paese per trascorrervi i mesi invernali.

    Oggi alcuni di questi luoghi aprono le loro porte per gran parte dell’anno, diventando dei veri e propri custodi del territorio caratterizzati da un’ospitalità familiare, un’architettura sostenibile dall’impronta green, ampi spazi nella natura e un contatto autentico con l’agricoltura, i ritmi e le storie della vita di montagna.

    Maso Trentino, il nuovo progetto ideato dalla Strada dei formaggi delle Dolomiti, comprende al suo interno 14 strutture, tra agriturismi e luoghi rurali dislocati nelle Valli Fiemme, Fassa, Primiero e Vanoi, per chi cerca una vacanza diversa dal solito, lontano dal caos, in mezzo ai prati, a contatto con gli animali, ma soprattutto con le persone che vi abitano.

    Un contenitore per un’ospitalità altra, che tocca la relazione e il coinvolgimento dell’ospite grazie ad una serie di esperienze da vivere al Maso per sentirsi parte di questo spaccato di vita vera, fatta di profumo di fieno, mungitura all’alba e al tramonto, una cucina che sa di casa, un orto di cui prendersi cura, insieme alla natura che avvolge il tutto, come in una verde coccola.

    La stagione estiva prevede oltre 40 esperienze, mentre altre sono già in cantiere per l’autunno, che possono essere vissute in gran parte anche da chi non alloggia al Maso, ma decide di passarci una giornata o semplicemente qualche ora per un’immersione nella vita contadina ai piedi delle Dolomiti.

    In programma esperienze family dove i più piccoli potranno conoscere il mondo delle api, calarsi nei panni di un allevatore e provare a mungere mucche e caprette, ma anche capire l’importanza dei piccoli animaletti che popolano il terreno, sperimentare un trekking con gli asini o salire in sella ad un cavallo.  In Primiero c’è poi una gustosa caccia al tesoro alla ricerca degli ingredienti necessari per imparare a fare i canederli, ma anche un trekking per conoscere il Villaggio dei Masi di Tognola o l’antico mulino di Ronco Cainari in Vanoi. La Val di Fassa invece ha in serbo per il primo autunno un vero e proprio wildlife watching, esperienza di avvistamento degli animali selvatici rivolta ai ragazzini che amano l’avventura, o un weekend per veri foodlovers in cui poter mettere le mani in pasta.

    Per chi invece è alla ricerca di un benessere per anima e corpo vi sono attività legate alla raccolta delle erbe e dei fiori di montagna per trasformarle poi in sali aromatizzati o in una profumatissima pasta homemade. In Val di Fiemme, invece, spazio a momenti di vero relax con yoga sull’erba abbinato ad una colazione salutare o ad un brunch a km0, mentre in Val di Fassa si può fare un’immersione nel bosco con il forest bathing.

    Al Maso c’è spazio anche per chi, nell’era dello smart working, vuole conciliare vacanza e lavoro: grazie a scrivanie con vista Dolomiti che possono regalare nuovi stimoli e creatività, ma anche pause pranzo fatte di picnic e incredibili passeggiate dietro l’angolo di casa o pause caffè arricchite da dolci appena sfornati o da un buon tagliere di formaggi prodotti in loco. Il tutto mentre i bambini si divertono con attività di fattoria di didattica, una scuola di vita a cielo aperto.

    Ci sono quindi mille motivi per scegliere una vacanza o un’esperienza in un Maso Trentino, dove la semplicità si abbina al vero lusso: quello di ritrovare il proprio tempo, scandito dai ritmi della natura e delle stagioni e dalle piccole ma grandi scoperte di cui essere protagonisti.

    Ciascuno può scegliere il suo Maso Trentino e le esperienze da vivere su: www.tastetrentino.it/masotrentino

    Fonte: Comunicato stampa Strada dei Formaggi delle Dolomiti

  • Nuovo marchio di sicurezza per facilitare la riapertura della stagione turistica in Europa

    La Commissione accoglie con favore il nuovo protocollo sulla sanità e la sicurezza con prescrizioni e raccomandazioni per le imprese e le località turistiche in vari sottosettori, dall’alloggio ai siti del patrimonio, in vista del graduale allentamento delle restrizioni dovute al COVID-19. L’iniziativa faciliterà la ripresa in sicurezza del turismo in tempo per la stagione estiva e promuoverà la reputazione di qualità dell’UE come destinazione turistica. Gli Stati membri potranno attribuire il nuovo marchio di sicurezza alle strutture turistiche che attuano e rispettano il protocollo sulla sanità e la sicurezza dell’Organizzazione internazionale per la standardizzazione (ISO). L’adesione al protocollo e al marchio è volontaria.

    La Commissione e il Comitato europeo di normazione incoraggiano le strutture turistiche che desiderano beneficiare del marchio a sfruttare le varie opportunità di finanziamento dell’UE disponibili per il turismo per far fronte ai possibili costi associati all’attuazione del protocollo e del marchio. Nella comunicazione “Un percorso per una riapertura in sicurezza e duratura”, pubblicata nel marzo 2021, la Commissione invitava il Comitato europeo di normazione a preparare, prima dell’estate, questa iniziativa quale base per i protocolli sanitari e di sicurezza per il settore turistico. Il protocollo è stato sviluppato a livello internazionale dall’ISO nell’ambito delle misure per ridurre la diffusione del COVID-19 nel settore turistico ed è ora approvato è integrato dal Comitato europeo di normazione.

    Fonte: Commissione europea

  • Il Po si propone alla Bit come meta turistica

    Quasi tutti identificano il Po soprattutto con lo spettacolare delta, le cinque diramazioni in cui si divide prima di sfociare nell’Adriatico, o con la Pianura Padana. E c’è anche chi lega la sua immagine a Don Camillo e Peppone, i due personaggi inventati da Giovanni Guareschi nelle sue storie su Brescello, paese sulle sponde del fiume. Ma solo un 3%, ad esempio, conosce le riserve Unesco ‘Man and Biosphere’, presenti lungo il corso. E sono pochi pure quelli che hanno fatto un giro sull’Alto Po, l’ampio tratto di fiume compreso tra le sorgenti sul Monviso e la confluenza con il Ticino vicino a Pavia.

    Il Centro Studi del Touring Club ha voluto dedicare una ricerca al grande fiume, tra la community residente nelle regioni che attraversa, Piemonte, Lombardia, Emilia-Romagna e Veneto. Presentata in uno degli eventi della Expoplaza Bit Digital Edition, la Borsa Internazionale del Turismo (9-14 maggio), l’analisi è stata una scelta non casuale: nel momento in cui si prediligono destinazioni di prossimità e poco consolidate, il grande fiume con i suoi 650 chilometri, ciclovie, paesaggi naturali, parchi, rappresenta un’offerta dai molteplici aspetti, e alcuni tutti da scoprire. Una potenziale risorsa turistica, su un territorio di 20 milioni di abitanti, dove si produce, ricorda il Touring, il 40% del Pil nazionale.

    Dei residenti nelle 4 Regioni, quasi il 90% ha raccontato di aver fatto una gita o una vacanza sul Po, alla ricerca di agriturismi o trattorie tipiche (19%), per visitare le città che si affacciano sul fiume (18%), per i borghi e i castelli (15%) o una crociera fluviale (10%). Visite di un giorno per il 53%, ma un 34% ha dichiarato di aver trascorso sul territorio una vacanza vera e propria. Tutti comunque indicano che l’esperienza è positiva e, su una scala da 1 a 3, il paesaggio ottiene il massimo, ristorazione ed enogastronomia 2,8. Il punteggio più basso, 2,1, è sulla disponibilità di informazioni sul territorio. E secondo la community Touring proprio di una maggiore promozione (32%) avrebbe bisogno il Po per attirare più turisti, magari con un portale unitario.

    “Il fiume è sempre stato un confine naturale, quasi un muro fisico, ma è il momento di superare le tante frammentazioni – ha detto Meuccio Berselli, segretario generale Autorità di Bacino Distrettuale del Fiume Po – se vogliamo avere la grande opportunità di rilancio e riqualificazione”.

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