Mentre continua il dibattito sulle vere o presunte illegalità nel comportamenti di Chiara Ferragni e si dà vita a nuove disposizioni per l’attività degli influencer che impediscano, nel futuro, le distorsioni e gli abusi del passato, non ci sembra di ravvisare alcuna ipotesi di regolamentazione, a tutela dei consumatori, per gli influencer virtuali che stanno già spopolando sulla rete.
Ormai gli avatar, copie virtuali di esseri umani, fenomeno molto diffuso, per ora, specialmente nei paesi asiatici, dove sono nati altri personaggi tipo i manga, ed in Cina, sono diventati influencer che danno suggerimenti, consigli per gli acquisti ma anche esempi di comportamenti di vita.
Lo sciopero degli attori di Hollywood, contro l’uso dell’intelligenza artificiale che comincia a sostituirli nei film, è un segnale forte che in pochi sembrano aver compreso fino in fondo e cioè il pericolo, sempre più evidente, che l’intelligenza artificiale si sostituisca a quella umana sia nel dettare un nuovo pensiero unico sia nel sostituire le persone.
Gli algoritmi studiano le caratteristiche dei comportamenti, i loro modi di porsi, quello che può piacere di più agli utenti e poi creano l’avatar che serve a raggiungere gli scoppi dei loro creatori o di chi li ha loro commissionati.
I pericoli sono molteplici ed anche se lo studio del fenomeno ha una commissione internazionale e l’Europa, come la stessa Italia, stanno analizzando come procedere resta evidente che la ricerca di nuovi, e sempre più determinanti per la nostra vita, modi di utilizzo dell’intelligenza artificiale sono molto più veloci delle varie commissioni di studio.
Il rischio è di arrivare troppo tardi a regolamentare correttamente uno strumento che da utile può diventare una delle ultime tappe per la sconfitta finale dell’essere umano.
Sappiamo tutti che non essendo stati capaci, all’inizio, di dare regole alla rete poi è stato ed è impossibile correggere i guasti che produce ed impedire la diffusione di quanto è negativo e pericoloso sia per i singoli che per la sicurezza delle nazioni.
La diffusione di notizie false, la creazione di avatar che replicano persone reali, le connessioni con il terrorismo internazionale, specie in un periodo nel quale troppe guerre si estendono, la constatazione di quanto l’umana empatia e la capacità di ragionamento e di distinguo tra il reale ed il virtuale, specie tra i più giovani, sia sempre più difficile impongono scelte rapide e regole comuni.