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  • Riformare l’IVA: le richieste dei Medici Veterinari al Governo Meloni

    Riceviamo e pubblichiamo un comunicato dell’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani)

    (Cremona, 14 marzo 2023) – È di oggi il riscontro all’Anmvi del Sottosegretario alla Presidenza del CdM, On Alfredo Mantovano, per un approfondimento con il Mef.

    Nell’imminenza del varo del disegno di legge delega, l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani auspica che possa finalmente trovare accoglimento la sempre più urgente esigenza di alleviare il peso fiscale che grava sulle cure e sul mantenimento di 60 milioni di animali da compagnia (rapporto 1/1 popolazione Istat) nonché sull’assistenza veterinaria agli animali allevati a scopo di produzione di alimenti.

    L’Associazione avanza quattro richieste:

    1. La collocazione delle prestazioni veterinarie nell’aliquota agevolata IVA (al pari dei medicinali veterinari) in quanto dichiarate “servizi essenziali” alla sanità animale e alla sanità pubblica;
    2. La valutazione di una aliquota zero (esenzione da IVA) per le prestazioni veterinarie corrispondenti ad obblighi di legge (es. identificazione e registrazione degli animali da compagnia) o riconducibili ai livelli essenziali di assistenza (es. sterilizzazione anti-randagismo) o ad azioni di tutela della sanità pubblica (es vaccinazioni/trattamenti anti-zoonosi)
    3. La collocazione nello scaglione agevolato IVA dei prodotti alimentari (pet food);
    4. La salvaguardia della detraibilità fiscale delle spese veterinarie;

    In un’ottica concretamente one health, l’Anmvi ritiene necessario e urgente un intervento di razionalizzazione fiscale in particolare delle aliquote IVA.

    Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- 0372/40.35.47

  • Detrazioni Irpef per le spese veterinarie, uno sconto di 20 centesimi al giorno

    È di 20 centesimi al giorno il beneficio fiscale per milioni di proprietari che si prendono cura di un animale da compagnia. Lo sconto Irpef sulle spese veterinarie è ampiamente insufficiente secondo l’Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani (ANMVI) che invita alla prova del calcolo: il tetto massimo di spesa veterinaria ammesso alla detrazione fiscale è di 550 euro, ma deve essere decurtato della franchigia (134 euro) e sulla differenza va calcolato il 19%. A conti fatti, i proprietari di animali da compagnia recuperano 80 euro all’anno.

    L’ANMVI invita il Governo a mantenere l’impegno preso durante la Legge di Bilancio 2022. Il Ministero delle Finanze, per voce del Sottosegretario Federico Freni ha accolto un ordine del giorno per innalzare il tetto massimo di spesa veterinaria.
    L’occasione per aumentare le detrazioni sulle spese veterinarie può essere la delega fiscale, ricordando che sono tracciate dal Sistema Tessera Sanitaria e regolate con pagamento elettronico.

    È indispensabile riconoscere un significativo sostegno fiscale alle numerose famiglie italiane, una su tre, che oggi in Italia detengono un animale d’affezione. Incoraggiare con incentivi fiscali le cure veterinarie aumenta la prevenzione veterinaria, la salute e il benessere degli animali. La prevenzione veterinaria di 60 milioni di pets corrisponde ad una vera politica one health che finora né il Governo né il Ministero della Salute hanno considerato nel PNRR.

    Fonte: Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

  • L’ANMVI chiede che i Veterinari rientrino fra le categorie ad accesso garantito: esercitano una professione sanitaria, essenziale, esposta al pubblico.

    (Cremona 4 settembre 2020) – Il Presidente dell’ANMVI, Marco Melosi, chiede l’accesso al vaccino contro il virus Sars Cov-2 per i Medici Veterinari. Dopo l’intervento in Senato del Ministro Roberto Speranza, l’Associazione ha manifestato “vivo apprezzamento per l’importante svolta nella lotta alla pandemia in corso”. “In fase di distribuzione – ultimate le fasi di sviluppo dei vaccini e accertate le prerogative di sicurezza e di efficacia- ci preme raccomandare i Medici Veterinari nel novero delle categorie a cui garantire l’accesso alla vaccinazione”- scrive il Presidente dell’ANMVI al Ministro.
    La lettera ricorda che in quanto professionisti sanitari, i Medici Veterinari – e in particolare i liberi professionisti (Codice Ateco 75)- rientrano fra le categorie essenziali, continuativamente in esercizio, e sono esposti al contatto con il pubblico.
    Anche in virtù della consistente quota di popolazione con animali da compagnia (oltre il 40% delle famiglie italiane convive con un cane e/o un gatto), “riteniamo strategica per il Paese una protezione vaccinale anti-COVID-19 per i Medici Veterinari”- scrive Melosi. Le modalità suggerite dall’ANMVI sono le stesse già previste per la vaccinazione influenzale (cfr circolare ministeriale “Prevenzione e controllo dell’influenza: raccomandazioni per la stagione 2020-2021”) che viene stagionalmente “raccomandata e offerta attivamente e gratuitamente”.

    Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani- 0372/40.35.47

     

  • Spese veterinarie: chi ha diritto alla detrazione?

    Il nuovo tetto di spesa veterinaria, portato a 500 euro dalla Legge di Bilancio 2020, non ha modificato la titolarità alla detraibilità fiscale: il beneficio fiscale spetta alla persona fisica che ha sostenuto la spesa veterinaria “anche se non è il proprietario dell’animale”. Rimangono perciò invariate al riguardo le istruzioni emanate nel 2018 dall’Agenzia delle Entrate.

    Le variazioni apportate alla Guida dall’ultima manovra finanziaria riguardano solo i seguenti aspetti:
    – il nuovo importo massimo della spesa veterinaria (da 387,34 euro a 500 euro) e il conseguente aumento dello sconto fiscale (da 49 euro a 70 euro)
    – la subordinazione della detraibilità fiscale della prestazione veterinaria ad una forma di pagamento tracciabile

    Non sono invece cambiate le disposizioni della Guida delle Entrate riguardanti la tipologia di spesa, la tipologia/numero di animali, la titolarità della detrazione fiscale (solo persone fisiche), il trattamento fiscale dei medicinali acquistati.

    La detrazione continua ad essere riconosciuta per le spese relative alle prestazioni professionali del medico veterinario, spese per analisi di laboratorio e interventi presso cliniche veterinarie, acquisto dei medicinali prescritti dal veterinario, come definiti dall’art. 1 del DLGS n. 193 del 2006. Non rientrano quindi nel beneficio della detrazione gli integratori alimentari umani, i mangimi speciali per animali da compagnia, anche se prescritti dal veterinario, poiché non sono considerati farmaci, ma prodotti appartenenti all’area alimentare.

    L’Agenzia delle Entrate invita a produrre – in sede di detrazione – una autocertificazione attestante che l’animale è legalmente detenuto a scopo di compagnia o per la pratica sportiva. Non possono essere detratte le spese sostenute per animali detenuti con finalità economica.

    Può detrarre la spesa “il soggetto che ha sostenuto la spesa, anche se non è il proprietario dell’animale” perché i documenti giustificativi della detrazione sono rappresentati dalle fatture fiscali rilasciate dal professionista. Ai fini della detrazione fiscale non rileva la ricetta del medico veterinario bensì lo scontrino fiscale “parlante” riportante il codice fiscale del soggetto che ha sostenuto la spesa, la natura, la qualità e la quantità dei medicinali acquistati.  La detrazione spetta per l’acquisto di farmaci certificati da scontrino “parlante” anche se venduti da strutture diverse dalle farmacie, purché autorizzate dal Ministero della Salute.

    Fonte: @nmvioggi del 8 gennaio 2020

  • La ricetta veterinaria sarà elettronica dal 1° gennaio 2019

    Dal 1 gennaio 2019, i Medici Veterinari prescriveranno i farmaci destinati a tutte le specie animali con la ricetta elettronica, come previsto dal Decreto Milleproroghe, approvato in via definitiva dal Parlamento. Con la digitalizzazione della ricetta veterinaria si potranno tracciare, all’interno della banca dati informatizzata del Ministero della Salute, tutti i medicinali veterinari autorizzati in commercio e prescritti dai Medici Veterinari. La digitalizzazione della filiera dei farmaci veterinari risponde anche ad obiettivi di dematerializzazione. Il proprietario del paziente-animale potrà comunque sempre richiedere la copia cartacea della ricetta veterinaria per il suo animale da compagnia. Ciò che la norma di legge impone, infatti, è che la stessa ricetta sia stata generata dal Medico Veterinario prescrittore all’interno del sistema informatico del Ministero della Salute.

    Fonte: Comunicato stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani del 21 settembre 2018

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