violenze

  • Sempre più diffusa la pratica dell’alterazione fisica degli animali

    Mentre da tempo in Europa è stato sancito per  legge che deve essere preservata l’integrità fisica degli animali, riconoscendoli come esseri senzienti, in altre parti del mondo persone senza scrupoli, incapaci di comprendere i rischi di continuare a modificare la natura, continuano ad eseguire violenze sugli animali per modificare il loro aspetto fisico sia per seguire le mode correnti che per renderli più idonei a determinati scopi quali la caccia, le competizioni di bellezza o l’attività di difesa.

    Recentemente il World Small Animal Veterinary Association ha pubblicato una condanna ad ogni intervento di alterazione fisica degli animali denunciando che la pratica di effettuare alterazioni fisiche è diventata sempre più frequente così come il tentativo di controllare e modificare le doti naturali delle razze.

    La presa di posizione della WEAVA, facendosi portavoce di 116 associazioni veterinarie di tutto il mondo, ha espresso la sua preoccupazione per il non riconoscimento del valore intrinseco degli animali e ha invitato tutte le associazioni veterinari e gli allevatori di cani a prendere  una iniziativa analoga spiegando, ai proprietari ed agli allevatori, in modo inequivocabile come siano negativi gli standard di razza che comportino alterazioni fisiche come il taglio della coda o delle orecchie o altri interventi chirurgici estetici che non corrispondano a risolvere  patologie accertate.

    Ci auguriamo che l’invito sia accolto da tutti e che oltre ad impedire operazioni chirurgiche per modificare l’aspetto dei cani si vieti anche l’uso di nocivi coloranti per modificare il colore del pelo, come avviene in alcuni paesi, come gli Stati Uniti, dove si vedono barboncini colorati di rosa, azzurro ed altro.

  • Stupro su autobus a New Dehli, impiccati i 4 condannati

    Quattro uomini sono stati impiccati prima dell’alba del 20 marzo scorso a Nuova Delhi per il brutale stupro di una ragazza su un autobus nel dicembre 2012, che scioccò il paese. Gli assalitori picchiarono selvaggiamente con sbarre di ferro la 23enne e il fidanzato, saliti su un autobus a Nuova Delhi dopo una serata al cinema. La giovane studente di fisioterapia morì 2 settimane dopo per le ferite riportate.

    “Nostra figlia ha finalmente avuto giustizia. il sole si alza oggi con nuove speranze per le figlie dell’India”, ha commentato la madre della vittima, Asha Devi, che ha atteso la notizia dell’avvenuta esecuzione davanti al carcere di Tihar, dove si era radunata una folla fin dalle prime ore del mattino.

    L’esecuzione di Akshay Thakur, Vinay Sharma, Pawan Gupta e Mukesh Singh è avvenuta alle 05.30 ora locale, dopo che la sera precedente erano stati respinti gli ultimi appelli degli avvocati. Ad aggredire la coppia di fidanzati erano stati in 6. Ma Ram Singh, che era anche il conducente dell’autobus, è morto in carcere per un apparente suicidio. E un altro responsabile, che aveva 17 anni all’epoca dei fatti, è stato scarcerato nel 2015 dopo aver scontato tre anni di carcere, la pena massima per un minorenne in India.

    In India le condanne a morte sono rare e non sempre vengono eseguite. Vi sono state cinque esecuzioni dal 1995 e l’ultima risaliva al 2015. Lo stupro di Nirbhaya (senza paura), il nome dato dalla stampa indiana alla giovane vittima, provocò un’ondata manifestazioni di protesta in tutta l’India sollevando il velo sulla diffusa piaga degli stupri.

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