aiuti

  • Ponte aereo dell’UE per l’Afghanistan in aiuto a seguito dei terremoti

    A seguito della serie di terremoti che hanno colpito l’Afghanistan occidentale all’inizio di questo mese, è atterrato a Herat un ponte aereo umanitario dell’UE con un carico di 92 tonnellate di beni essenziali per la popolazione colpita. Sul totale, l’UE ha donato 57 tonnellate provenienti dalle sue scorte custodite a Dubai, costituite da coperte e dispositivi per la preparazione delle tende all’inverno. 20 tonnellate di medicinali sono state inviate dall’Organizzazione mondiale della sanità e 15 tonnellate di prodotti alimentari dal Programma alimentare mondiale.

    Un secondo e un terzo volo sono previsti a breve da Brindisi e Dubai per Herat e Kabul. Nella stiva trasporteranno contributi in natura dall’Irlanda e dall’Italia e forniture di soccorso da parte dei partner umanitari dell’UE. La Francia sta inoltre rafforzando la capacità di trasporto e di deposito degli aiuti.

  • Dall’UE30 milioni di euro all’Italia per sostenere l’agricoltura, la pesca e l’acquacoltura

    La Commissione ha approvato misure di aiuto italiane per circa 30 milioni di € a sostegno di imprese attive nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi e transizione per gli aiuti di Stato che la Commissione ha adottato il 9 marzo 2023 per sostenere misure in settori che sono fondamentali ai fini dell’accelerazione della transizione verde e la riduzione della dipendenza dai combustibili. Il nuovo quadro modifica e proroga in parte il quadro temporaneo di crisi adottato il 23 marzo 2022 per permettere agli Stati membri di sostenere l’economia sullo sfondo dell’attuale crisi geopolitica e già modificato il 20 luglio 2022 e il 28 ottobre 2022.

    In base al regime, gli aiuti saranno di importo limitato e avranno la forma di garanzie su prestiti, fino ad un massimo di 250 000 € per beneficiario. Scopo della misura è sostenere il fabbisogno di liquidità dei beneficiari ammissibili, colpiti dall’attuale crisi geopolitica.

    La Commissione ha constatato che il regime italiano rispetta le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi e transizione. In particolare, gli aiuti i) non supereranno il massimale di 250 000 € per beneficiari attivi nella produzione primaria nel settore dell’agricoltura, di 300 000 € per beneficiari attivi nei settori della pesca e dell’acquacoltura e di 2 milioni di € per beneficiari operanti in tutti gli altri settori; e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2023. La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro

  • Alluvioni: l’UE mobilita attrezzature di emergenza per assistere le autorità italiane

    A seguito di una nuova richiesta di assistenza da parte dell’Italia, l’UE ha mobilitato offerte di attrezzature di pompaggio provenienti da Austria, Bulgaria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE per aiutare le autorità italiane a far fronte alle gravi inondazioni. La richiesta è stata presentata a seguito di condizioni meteorologiche avverse in Italia che hanno provocato inondazioni e frane negli ultimi giorni, colpendo in particolare la regione centro-settentrionale dell’Emilia-Romagna.

    Il 21 maggio le autorità italiane hanno attivato il meccanismo di protezione civile dell’UE. La richiesta di assistenza riguarda le attrezzature di pompaggio ad alta capacità del pool europeo di protezione civile.

    Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE è in costante contatto con le autorità italiane, che stanno attualmente valutando le offerte, e l’UE è pronta a fornire ulteriore aiuto se necessario.

    Il servizio Copernicus dell’UE ha inoltre fornito una mappatura satellitare di emergenza delle zone colpite, a seguito di una richiesta dell’autorità italiana di protezione civile del 16 maggio.

    Quando un’emergenza supera le capacità di risposta di un paese in Europa e nel resto del mondo, il paese può chiedere assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE. La Commissione europea svolge un ruolo fondamentale nel coordinare la risposta alle catastrofi a livello mondiale. Dalla sua istituzione nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato per oltre 600 emergenze e crisi all’interno e all’esterno dell’UE. Il meccanismo di protezione civile dell’UE mira a rafforzare la cooperazione tra i 27 Stati membri e i 9 Stati ora partecipanti (Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro, Turchia, Bosnia-Erzegovina, Albania e, più recentemente, Ucraina) nel campo della protezione civile al fine di migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi.

    Un approccio comune contribuisce inoltre a mettere in comune le competenze e le capacità degli operatori di primo intervento, ad evitare la duplicazione degli sforzi di soccorso e a garantire che l’assistenza risponda alle esigenze delle persone colpite. La messa in comune delle capacità e delle conoscenze in materia di protezione civile consente una risposta collettiva più forte e coerente.

    Il meccanismo contribuisce inoltre a coordinare le attività di preparazione e prevenzione delle catastrofi delle autorità nazionali e contribuisce allo scambio delle migliori pratiche, facilitando così lo sviluppo continuo di norme comuni più rigorose che consentano alle squadre di comprendere meglio i diversi approcci e di lavorare in modo intercambiabile in caso di catastrofi.

  • L’Ucraina aderisce al meccanismo di protezione civile dell’UE

    L’Ucraina è diventata uno Stato partecipante al meccanismo di protezione civile dell’UE, il quadro di solidarietà europeo che sostiene i paesi colpiti da un disastro. A Kiev, il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, ha firmato ufficialmente a nome dell’Unione europea un accordo che garantisce all’Ucraina piena adesione al meccanismo. Durante la visita, il Commissario ha partecipato all’International Summit of Cities and Regions con il Presidente ucraino Volodymyr Zelenskyy, la Vice Prima ministra Olha Stefanishyna, il Ministro degli Affari interni Ihor Klymenko e il Capo del Servizio per le emergenze Serhiy Kruk.

    Il meccanismo di protezione civile dell’UE ha erogato assistenza emergenziale all’Ucraina da tutta Europa sin dall’inizio della guerra di aggressione intrapresa dalla Russia a febbraio 2022. Grazie alla più vasta e lunga operazione intrapresa ad oggi, il meccanismo ha consentito l’invio di più di 88.000 tonnellate di presidi salvavita, cibo e medicinali. Più di 1.000 generatori di energia interamente finanziati dall’UE sono stati recentemente inviati in Ucraina dalle riserve energetiche strategiche del dispositivo rescEU. Essendo ora membro a pieno titolo, l’Ucraina potrà inviare aiuti tramite il meccanismo qualora un altro paese dovesse trovarsi in una situazione di crisi.

    L’UE ha inoltre stanziato ulteriori 55 milioni di € di finanziamenti umanitari per l’Ucraina in aggiunta ai 145 milioni già forniti all’inizio di quest’anno. Questi nuovi finanziamenti saranno utilizzati in preparazione al prossimo inverno.

  • La Commissione approva un regime italiano da 34,4 milioni di euro a sostengo delle aziende

    La Commissione europea ha approvato un regime italiano da 34,4 milioni di € a sostegno delle aziende nel contesto della guerra della Russia contro l’Ucraina.
    La misura sarà accessibile ai datori di lavoro attivi nei settori siderurgico, del legno, della ceramica, automobilistico e dell’agroindustria. Per essere ammissibili, le aziende devono aver sospeso le proprie attività nel periodo compreso tra il 22 marzo e il 31 maggio 2022 a causa dell’invasione russa dell’Ucraina. Nell’ambito del regime, l’aiuto assumerà la forma di esenzione dal pagamento degli oneri sociali dovuti per ciascun mese del suddetto periodo, fino a 2 milioni di € per azienda, oppure fino a 250.000 € per azienda attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli.

    La Commissione ha constatato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, l’aiuto i) non supererà i 250.000 € per azienda attiva nella produzione primaria di prodotti agricoli e i 2 milioni di € per azienda attiva in tutti gli altri settori; e ii) sarò concesso entro il 31 dicembre 2023.

  • Ucraina: al varo programma UE di accoglienza invernale e aiuti umanitari per 175 milioni di €

    La Commissione europea ha annunciato un nuovo programma di ricoveri di emergenza e strutture invernali per l’Ucraina, mentre la guerra della Russia continua a distruggere le infrastrutture civili. La Commissione ha inoltre stanziato ulteriori 175 milioni di € in assistenza umanitaria a sostegno dei più bisognosi in Ucraina e Moldova.

    L’annuncio è arrivato mentre il Commissario per la Gestione delle crisi, Janez Lenarčič, era proprio in visita in Ucraina per contribuire al coordinamento di una delle operazioni di risposta emergenziale tra le più vaste dell’UE.

    Durante la visita ha incontrato il Presidente Volodymyr Zelenskyy, la Vice Premier per l’Integrazione europea ed euro-atlantica Olga Stefanishyna, il Ministro degli Affari esteri Dmytro Kuleba, il Ministro dell’Interno Denys Monastyrsky e il Ministro delle Comunità e dei Territori Oleksiy Chernyshov.

  • Team Europa ha fornito 47,7 miliardi di euro per aiutare i suoi partner ad affrontare la pandemia e le sue conseguenze

    Da quando è scoppiata la pandemia di COVID-19, all’inizio del 2020, gli Stati membri dell’UE e gli istituti finanziari europei, nell’ambito di Team Europa, hanno erogato 47,7 miliardi di € per aiutare i paesi partner ad affrontare la pandemia e le sue conseguenze, mantenendo le promesse con risultati concreti. La cifra supera di gran lunga il pacchetto di sostegno di Team Europa inizialmente promesso nella primavera del 2020, pari a 20 miliardi di €, che ora è salito a 53,7 miliardi di €.

    La risposta di Team Europa al COVID-19 sostiene oltre 140 paesi partner. Dei 53,7 miliardi di € complessivi mobilitati finora dal pacchetto Team Europa, al 31 dicembre 2021 erano stati erogati 47,7 miliardi di €:

    • 3 miliardi di € per rispondere alle esigenze umanitarie di emergenza
    • 10,6 miliardi di € per rafforzare i sistemi sanitari, idrici e igienico-sanitari
    • 34,1 miliardi di € per mitigare le conseguenze socioeconomiche della pandemia, tra cui la perdita di posti di lavoro e le difficoltà nel settore dell’istruzione.

    A fine 2021 Team Europa aveva erogato l’88,8% dei 53,7 miliardi di € impegnati. Nell’aprile 2021 gli esborsi erano arrivati a 34 miliardi di € e alla fine del 2021 avevano raggiunto 47,7 miliardi di € (+13,7 miliardi di €).

    Al 31 dicembre 2021 lo stato degli esborsi rispetto agli impegni era il seguente:

    • vicinato: 13,6 miliardi di € su 15,6 miliardi di €
    • Africa subsahariana: 8,3 miliardi di € su 9,0 miliardi di €
    • Balcani occidentali e Turchia: 6,8 miliardi di € su 7,6 miliardi di €
    • Asia e Pacifico: 4 miliardi di € su 4,3 miliardi di €
    • America latina e Caraibi: 2,5 miliardi di € su 3,2 miliardi di €
    • Africa, Caraibi e Pacifico, regionali: 539 milioni di € su 743 milioni di €
    • territori d’oltremare e Groenlandia: 579 milioni di € su 631 milioni di €
    • programmi globali: 8,6 miliardi di € su 9,7 miliardi di €

    Il pacchetto “Team Europa” è stato lanciato l’8 aprile 2020 per sostenere i paesi partner dell’UE nella lotta contro la pandemia di COVID-19 e le sue conseguenze. Il sostegno finanziario inizialmente promesso era pari a circa 20 miliardi di € e comprendeva risorse provenienti dall’UE, dai suoi Stati membri e dalle istituzioni finanziarie, in particolare la Banca europea per gli investimenti e la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

    Gli impegni finanziari sono poi raddoppiati fino a raggiungere i 40,5 miliardi di € a gennaio 2021. Ad aprile 2021 erano ulteriormente aumentati a 46 miliardi di €, e poi a 53,7 miliardi di € alla fine del 2021.

    Questo sostegno collettivo mondiale è incentrato: 1) sulla risposta d’emergenza e sulle esigenze umanitarie immediate; 2) sul rafforzamento dei sistemi sanitari, idrici, igienici e alimentari e 3) sull’attenuazione delle conseguenze sociali ed economiche della pandemia.

    Fonte: Commissione europea

  • La Commissione approva un regime italiano da 526,5 milioni di euro a sostegno del settore del trasporto di merci su strada

    La Commissione europea ha approvato il regime quadro italiano da 526,5 milioni di € a sostegno del settore del trasporto di merci su strada nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022, che si fonda sull’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), e riconosce che tutta l’economia dell’UE sta subendo un grave turbamento.

    L’Italia ha notificato alla Commissione un regime da 526,5 milioni di € a sostegno dei trasportatori di merci su strada nel contesto dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

    L’obiettivo del regime è fornire sostegno alla liquidità degli operatori del trasporto di merci su strada colpiti dall’aumento del prezzo del carburante diesel causato dall’attuale crisi geopolitica e dalle relative sanzioni. La misura mira ad attenuare il rischio di insolvenza per tali imprese, garantendo nel contempo la circolazione ininterrotta delle merci su strada.

    La misura sarà aperta ai trasportatori di merci su strada di tutte le dimensioni registrati in Italia colpiti dall’attuale crisi.

    Nell’ambito del regime i beneficiari avranno diritto a ricevere aiuti di importo limitato sotto forma di credito d’imposta.

    Il credito d’imposta sarà concesso per l’acquisto di gasolio e AdBlue per il rifornimento di veicoli utilizzati per il trasporto stradale i) di massa totale pari o superiore a 7,5 tonnellate; e ii) una categoria Euro 5 o superiore.

    La Commissione ritiene che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, l’aiuto i) non supererà i 400 000 € per impresa e ii) sarà concesso entro il 31 dicembre 2022.

    La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

    Fonte: Commissione europea

  • La Commissione approva il regime italiano da 104 milioni di euro a sostegno delle imprese colpite dalla pandemia di coronavirus

    La Commissione Europea ha approvato uno regime italiano da 104 milioni di euro a sostegno delle imprese colpite dalla pandemia di coronavirus. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo degli aiuti di Stato. La misura è aperta alle imprese di ogni dimensione attive in determinati settori, come il turismo, la ristorazione o le attività ricreative. Nell’ambito del regime, l’aiuto assume la forma di un’esenzione dal pagamento di alcuni contributi aggiuntivi dovuti per il periodo compreso tra il 1° gennaio e il 31 marzo 2022. Il regime mira a sostenere i datori di lavoro colpiti dalla pandemia di coronavirus e le restrizioni in vigore durante il pertinente periodo, che ha visto la sospensione o la riduzione delle loro attività. La Commissione ha riscontrato che il regime italiano è in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo. In particolare, l’aiuto non supererà i 2,3 milioni di euro per beneficiario ed è stato concesso prima del 30 giugno 2022. La Commissione ha concluso che la misura è necessaria, adeguata e proporzionata per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro.

    Fonte; Commissione europea

  • Approvato dalla Commissione il regime italiano da 1,2 miliardi di euro a sostegno dei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina

    La Commissione ha approvato il regime quadro italiano da 1,2 miliardi di € a sostegno dei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina. Il regime è stato approvato nell’ambito del quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato, adottato dalla Commissione il 23 marzo 2022, che si fonda sull’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE), e riconosce che tutta l’economia dell’UE sta subendo un grave turbamento.

    L’Italia ha notificato alla Commissione un regime quadro da 1,2 miliardi di € a sostegno dei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.

    Nell’ambito del regime i beneficiari ammissibili avranno diritto a ricevere aiuti di importo limitato in una delle seguenti forme: i) sovvenzioni dirette; ii) agevolazioni fiscali o di pagamento; iii) anticipi rimborsabili; e iv) riduzione o esenzione dal pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali.

    La misura sarà accessibile alle imprese di tutte le dimensioni attive nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura colpite dall’aumento dei prezzi dell’elettricità, dei mangimi e dei carburanti causato dall’attuale crisi geopolitica e dalle relative sanzioni.

    La Commissione ritiene che il regime italiano sia in linea con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo di crisi. In particolare, gli aiuti i) non supereranno il massimale di 35 000 € per beneficiari attivi nella produzione primaria nei settori dell’agricoltura, della silvicoltura, della pesca e dell’acquacoltura e di 400 000 € per imprese operanti in tutti gli altri settori; e ii) saranno concessi entro il 31 dicembre 2022.

    La Commissione ha concluso che il regime italiano è necessario, adeguato e proporzionato per porre rimedio a un grave turbamento dell’economia di uno Stato membro in linea con l’articolo 107, paragrafo 3, lettera b), TFUE e con le condizioni stabilite nel quadro temporaneo.

    Su queste basi la Commissione ha approvato la misura di aiuto in quanto conforme alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato.

    Il 23 marzo 2022 la Commissione europea ha adottato un quadro temporaneo di crisi per gli aiuti di Stato per consentire agli Stati membri di avvalersi della flessibilità prevista dalle norme in materia al fine di sostenere l’economia nel contesto dell’invasione russa dell’Ucraina.

    Il quadro temporaneo di crisi prevede che gli Stati membri possano concedere i seguenti tipi di aiuti:

    • aiuti di importo limitato, in qualsiasi forma, fino a 35 000 € per le imprese colpite dalla crisi che operano nel settore agricolo, della pesca e dell’acquacoltura e fino a 400 000 € per le imprese colpite dalla crisi che operano negli altri settori;
    • sostegno alla liquidità sotto forma di garanzie statali e prestiti agevolati; e
    • aiuti destinati a compensare i prezzi elevati dell’energia.L’aiuto, che può essere concesso sotto qualsiasi forma, compenserà parzialmente le imprese, in particolare gli utenti a forte consumo di energia, per i costi aggiuntivi dovuti ad aumenti eccezionali dei prezzi del gas e dell’elettricità. L’aiuto complessivo per beneficiario non può superare il 30 % dei costi ammissibili, fino a un massimo di 2 milioni di € in un dato momento. Quando l’impresa subisce perdite di esercizio, possono essere necessari ulteriori aiuti per garantire il proseguimento di un’attività economica. Pertanto, per gli utenti a forte consumo di energia, le intensità di aiuto sono più elevate e gli Stati membri possono concedere aiuti superiori a tali massimali, fino a 25 milioni di €, e, per le imprese che operano in settori e sottosettori particolarmente colpiti, fino a 50 milioni di €.

    Le entità controllate dalla Russia che sono soggette a sanzioni saranno escluse dall’ambito di applicazione di tali misure.

    Il quadro temporaneo di crisi prevede pertanto una serie di garanzie:

    • metodologia proporzionale,che richiede l’esistenza di un nesso tra l’importo dell’aiuto che può essere concesso alle imprese e la portata della loro attività economica e dell’esposizione agli effetti economici della crisi;
    • condizioni di ammissibilità, ad esempio, mediante la definizione degli utenti ad alta intensità energetica come imprese per le quali l’acquisto dei prodotti energetici è pari ad almeno il 3 % del loro valore produttivo; e
    • requisiti di sostenibilità, quando concedono aiuti per ovviare ai costi aggiuntivi sostenuti a causa dei prezzi eccezionalmente elevati del gas e dell’energia elettrica, gli Stati membri sono invitati a considerare, in modo non discriminatorio, la fissazione di requisiti relativi alla protezione dell’ambiente o alla sicurezza dell’approvvigionamento.

    Il quadro temporaneo di crisi sarà operativo fino al 31 dicembre 2022. Al fine di garantire la certezza del diritto, la Commissione valuterà prima di tale data se il quadro debba essere prorogato. Inoltre durante il periodo di applicazione la Commissione valuterà il contenuto e la portata del quadro alla luce degli sviluppi sui mercati dell’energia e sugli altri mercati dei fattori di produzione e della situazione economica generale.

    Fonte: Commissione europea

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