Europa

  • L’UE fornisce all’Ucraina 40 milioni di euro in aiuti umanitari per in vista dell’inverno

    A fronte degli incessanti attacchi alle infrastrutture energetiche ucraine, la Commissione incrementa i finanziamenti umanitari a favore degli ucraini vulnerabili con ulteriori 40 milioni di euro in vista dell’inverno. Di questo importo, 35 milioni sono destinati a progetti umanitari in Ucraina e 5 milioni al sostegno dei rifugiati ucraini e delle comunità di accoglienza in Moldova.

    L’obiettivo principale dei finanziamenti è aiutare l’Ucraina a prepararsi ai gelidi mesi invernali. Insieme ai suoi partner umanitari, l’UE mira a riparare gli edifici danneggiati, garantire la fornitura di energia elettrica e la produzione di riscaldamento e fornire riparo ai più bisognosi.

    In Moldova i nuovi finanziamenti sono destinati ai rifugiati più vulnerabili, per fornire loro protezione e accesso ai servizi di base, e a migliorare la preparazione a ulteriori flussi di rifugiati.

  • Dal Consiglio europeo della ricerca 780 milioni di euro a giovani scienziati

    Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha annunciato la concessione di 494 sovvenzioni a scienziati e accademici a inizio carriera in tutta Europa. Il finanziamento, per un totale di quasi 780 milioni di euro, sostiene la ricerca all’avanguardia in una vasta gamma di settori, dalle scienze della vita alla fisica, alle scienze sociali e umanistiche. Parte del programma Orizzonte Europa dell’UE, aiuterà i ricercatori a inizio carriera ad avviare i loro progetti, formare i loro team e perseguire le loro idee più promettenti.

    Le ricercatrici si sono aggiudicate il 44% delle nuove sovvenzioni di avviamento, rispetto al 43% nel 2023 e al 39% nel 2022. I beneficiari hanno proposto di sviluppare i loro progetti presso università e centri di ricerca di 24 Stati membri dell’UE e paesi associati, tra cui Germania (98 sovvenzioni), Paesi Bassi (51), Regno Unito (50) e Francia (49).

    Le sovvenzioni di avviamento ammontano in genere a 1,5 milioni di € ciascuna e vengono concesse per un periodo di cinque anni. Si stima che le sovvenzioni creeranno 3 160 posti di lavoro nelle équipe dei nuovi beneficiari.

  • Nuovo satellite Copernicus messo in orbita per continuare a fornire dati gratuiti sul nostro pianeta

    La Commissione ha lanciato il nuovo satellite Sentinel di Copernicus, denominato Sentinel-2C, per continuare a fornire gratuitamente dati e servizi di osservazione della Terra all’avanguardia a utenti pubblici e privati.

    L’accesso a dati ottici aggiornati consentirà a soggetti pubblici e privati di migliorare il loro processo decisionale e di affrontare meglio urgenti sfide ambientali quali incendi boschivi, inondazioni e siccità. Altri settori che beneficeranno di una maggiore fornitura di dati saranno l’agricoltura, il settore marittimo, la silvicoltura e non solo.

    Sentinel-2C sarà calibrato nei prossimi mesi, prima di diventare pienamente operativo e fornire le prime immagini del nostro pianeta. Il lancio è il risultato della collaborazione con partner fidati, l’Agenzia spaziale europea e Arianespace.

  • La Commissione firma la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale

    La Commissione ha firmato la convenzione quadro del Consiglio d’Europa sull’intelligenza artificiale (IA) a nome dell’UE. Si tratta del primo accordo internazionale giuridicamente vincolante sull’IA ed è pienamente in linea con il regolamento dell’UE sull’IA, la prima normativa globale in materia di IA al mondo.

    La convenzione prevede un approccio comune per garantire che i sistemi di IA siano compatibili con i diritti umani, la democrazia e lo Stato di diritto, consentendo nel contempo l’innovazione e la fiducia. Comprende una serie di concetti chiave tratti dal regolamento dell’UE sull’IA, tra cui un approccio basato sul rischio, trasparenza lungo la catena del valore dei sistemi di IA e dei contenuti generati dall’IA, obblighi di documentazione dettagliata per i sistemi di IA identificati come ad alto rischio e obblighi di gestione dei rischi con possibilità di introdurre divieti per i sistemi di IA considerati una chiara minaccia per i diritti fondamentali.

    La firma è avvenuta in occasione della conferenza informale dei ministri della Giustizia del Consiglio d’Europa a Vilnius, Lituania. Tra le parti negoziali figuravano l’UE, altri Stati membri del Consiglio d’Europa, la Santa Sede, Stati Uniti, Canada, Messico, Giappone, Israele, Australia, Argentina, Perù, Uruguay e Costa Rica. Il contributo di 68 rappresentanti internazionali della società civile, del mondo accademico, dell’industria e di altre organizzazioni internazionali ha inoltre garantito un approccio globale e inclusivo. La convenzione del Consiglio d’Europa fa parte dei più ampi sforzi dell’UE in materia di IA a livello internazionale, che comprendono discussioni in sede di G7, OCSE, G20 e Nazioni Unite.

    La convenzione sarà attuata nell’UE mediante il regolamento sull’IA, che prevede norme armonizzate per l’immissione sul mercato, la diffusione e l’uso dei sistemi di IA, insieme ad altre normative pertinenti dell’UE, se necessario.

    Dopo la firma, la Commissione elaborerà una proposta di decisione del Consiglio per concludere la convenzione. Anche il Parlamento europeo dovrebbe dare la sua approvazione.

  • Il tentativo speculativo di Volkswagen

    Volkswagen, la seconda casa automobilistica al mondo dopo Toyota, fu la prima ad approvare ed addirittura sostenere la deriva ambientalista dell’Unione Europea, la quale, con la prima presidenza della Commissione europea di Ursula von der Leyen impose lo stop nella UE alle auto termiche dal 2035.

    Una posizione non condivisa, invece, proprio da quella Toyota che per prima aveva investito nella movimentazione elettrica (la Prius è del 2011) e che quindi considerava assolutamente utopistica la politica massimalista partorita in Europa verso una completa adozione dei motori elettrici.

    Il calcolo espressamente speculativo adottato dal consiglio di amministrazione della casa di Wolfsburg era rappresentato dalla banale ma assolutamente speculativa considerazione che, semplicemente appoggiando la politica europea dei trasporti con i tutti i suoi vincoli ambientalisti, si potessero creare le condizioni per la nascita di un nuovo mercato.

    In altre parole, l’intera dirigenza della Volkswagen era “confidente” di avere di fronte a sé decenni di lavoro assicurato attraverso la imposizione di una transizione elettrica dell’intero parco circolante europeo composto da circa 300 milioni di vetture.

    Il mercato, cioè l’intero sistema di consumatori, invece ha dimostrato come la politica ambientalista europea non rappresenti in nessun caso il “sentiment” dell’utenza, ma soprattutto emerge evidente come non esistano le condizioni per una scelta ancora molto incerta non solo per i “benefici” ambientali ma anche in ragione della sostenibilità economica verso una movimentazione elettrica.

    Di conseguenza risulta chiaro come la dirigenza di Volkswagen abbia adottato non tanto una strategia economica e di prodotto finalizzata al massimo rendimento degli stabilimenti già in essere ed assicurare tanto l’occupazione che il rendimento degli investimenti, si è preferito adottare una speculazione di natura industriale ma di conio assolutamente ideologico, auspicando così che questa determinasse l’esplosione di una domanda inesistente, allora come oggi, relativa alle automobili elettriche.

    Il fatto, poi, che ora quella stessa dirigenza proponga di chiudere uno o più stabilimenti in Germania in conseguenza della scarsa redditività negli impianti stessi, anche perché a differenza di BMW e Mercedes i volumi da confermare anno per anno sono vicino ai dieci (10) milioni di autovetture vendute, rappresenta il sigillo di garanzia di un approccio a quel mercato espressione dell’adozione  di una  speculazione industriale alimentata da una deriva ideologica ambientalista proposta dalla Ue e priva di qualsiasi sostegno e contenuto reale.

    Risulta chiaro, quindi, come la politica assieme all’ideologia facciano il loro ingresso all’interno dei consigli di amministrazione, i quali dovrebbero garantire il perfetto funzionamento di una macchina complessa come quella di un’industria in competizione nel mercato globale. Questi assicurano solo un disastro strategico ed operativo colossale, confermato nel settore finanziario dall’abbandono da parte di Black Rock di buona parte di quei titoli di “investimento” legati al mondo ambientalista (ESG). Persino lo stabilimento Audi di Bruxelles, creato espressamente per la produzione alto di gamma di auto elettriche, risulta ora a rischio chiusura, dimostrando come anche nella fascia “premium” non esista alcuna traccia di una domanda, anche se sostenuta dalle agevolazioni fiscali.

    La pericolosa crisi della casa tedesca, che coinvolge anche l’intero settore della componentistica Automotive italiana, dimostra, ancora una volta, come la domanda di un bene o servizio non si possa creare attraverso interventi di natura politica, fiscale o peggio ideologica e tantomeno si possano creare le condizioni per la creazione un nuovo mercato attraverso degli atti istituzionali di manifesta natura politica.

    Un principio talmente chiaro e limpido che però evidentemente in Volkswagen non hanno mai capito, esattamente come all’interno della Commissione europea.

     

  • La Vicepresidente Jourová partecipa alla conferenza del Consiglio d’Europa sulle responsabilità per i crimini internazionali commessi in Ucraina

    La Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, Věra Jourová, a Vilnius per partecipare a una conferenza organizzata dalla presidenza lituana del Comitato dei Ministri del Consiglio d’Europa dal titolo “Verso l’accertamento delle responsabilità per i crimini internazionali commessi in Ucraina”.

    Due gli interventi previsti, oltre a quello di apertura, nelle due sessioni della conferenza: la prima intitolata “Trovare l’equilibrio nel perseguimento dei crimini internazionali e nell’esecuzione delle decisioni: raccolta e condivisione di prove e processi in contumacia” e la seconda “Tribunale speciale per il crimine di aggressione contro l’Ucraina e ruolo del Consiglio d’Europa”.

  • Bruxelles destina 1,3 milioni agli infermieri per evitare la fuga dagli ospedali

    La Commissione europea ha siglato un accordo di contributo con l’Ufficio regionale per l’Europa dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms Europa) per sostenere gli Stati membri nell’adozione di misure volte a trattenere gli infermieri all’interno dei loro sistemi sanitari, rendendo la professione più attrattiva.

    Questo accordo, finanziato con 1,3 milioni di euro attraverso il programma EU4Health, avrà una durata di 36 mesi e interesserà tutti i paesi dell’Unione Europea, con un’attenzione particolare a quelli che presentano gravi carenze di personale sanitario, specialmente infermieristico.

    Stella Kyriakides, Commissaria per la Salute e la Sicurezza Alimentare, ha sottolineato l’importanza di questa iniziativa: “Gli infermieri sono il pilastro dei nostri sistemi sanitari e fondamentali per garantire che i pazienti ricevano cure di alta qualità quando ne hanno bisogno. L’azione di oggi dimostra il nostro impegno nel fronteggiare le sfide legate al personale sanitario che molti Stati membri stanno affrontando e nel rafforzare la resilienza dei sistemi sanitari in tutta l’Unione Sanitaria Europea. Siamo lieti di collaborare con l’OMS Europa su questa iniziativa cruciale”.

    L’iniziativa sarà sviluppata in stretta collaborazione con gli Stati membri, le organizzazioni infermieristiche e le parti sociali, e verrà adattata alle specifiche necessità a livello nazionale e subnazionale. Il finanziamento sosterrà la creazione di piani d’azione per il reclutamento, l’implementazione di programmi di tutoraggio per attrarre una nuova generazione di infermieri, la realizzazione di valutazioni d’impatto sulla forza lavoro infermieristica per identificare le cause delle carenze strutturali e la formulazione di strategie per migliorare la salute e il benessere degli infermieri. Inoltre, saranno promosse opportunità di formazione e azioni volte a garantire che il personale sanitario possa beneficiare della trasformazione digitale in atto.

  • TikTok si impegna a ritirare definitivamente dall’UE il programma TikTok Lite Rewards per conformarsi al regolamento sui servizi digitali

    La Commissione ha reso vincolanti l’impegno di TikTok a ritirare definitivamente dall’UE il programma “TikTok Lite Rewards”. Tale impegno era stato assunto da TikTok per venire incontro alle preoccupazioni espresse dalla Commissione nel procedimento formale avviato nei confronti della piattaforma il 22 aprile e per garantire il rispetto del regolamento sui servizi digitali.

    La decisione rende gli impegni di TikTok giuridicamente vincolanti: qualsiasi loro violazione costituirebbe immediatamente una violazione del regolamento sui servizi digitali e potrebbe comportare l’imposizione di sanzioni pecuniarie. Con tale decisione, la Commissione chiude inoltre il procedimento formale avviato nei confronti di TikTok il 22 aprile.

    Si tratta del primo caso che la Commissione chiude ai sensi del regolamento sui servizi digitali, a 105 giorni dall’apertura del procedimento.

  • La Commissione versa il quinto pagamento di 11 miliardi di € all’Italia nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza

    La Commissione ha versato all’Italia un quinto pagamento di 11 miliardi di € in sovvenzioni e prestiti (al netto dei prefinanziamenti) nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza.

    Come per tutti gli Stati membri, i pagamenti effettuati all’Italia nell’ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza sono concessi sulla base dei risultati conseguiti nell’efficace attuazione degli investimenti e delle riforme previste dal piano di ripresa nazionale.

    La quinta richiesta di pagamento riguarda 54 traguardi e obiettivi, tra i quali alcuni passi importanti verso l’attuazione di 14 riforme e 22 investimenti in settori quali il diritto della concorrenza, gli appalti pubblici, la gestione dei rifiuti e delle risorse idriche, la giustizia, il quadro di revisione della spesa e l’istruzione.

    Il 2 luglio 2024 la Commissione aveva approvato una valutazione preliminare positiva di 53 traguardi e obiettivi relativi alla quinta richiesta di pagamento dell’Italia, per un importo di 11 miliardi di €. Il successivo parere favorevole del Comitato economico e finanziario del Consiglio ha spianato la strada all’adozione da parte della Commissione di una decisione definitiva sull’erogazione dei fondi.

    Il piano globale per la ripresa e la resilienza dell’Italia è finanziato con 194,4 miliardi di € in sovvenzioni e prestiti.

  • La Commissione approva la modifica del regime italiano a sostegno degli investimenti in pannelli fotovoltaici nel settore agricolo

    La Commissione europea ha approvato, ai sensi delle norme dell’UE in materia di aiuti di Stato, una modifica di un regime italiano, messo a disposizione attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza, a sostegno degli investimenti in pannelli fotovoltaici nel settore agricolo.

    Il regime è stato inizialmente approvato dalla Commissione nel luglio 2022. La sua modifica è stata approvata nel giugno 2023. Il regime mira a sostenere gli investimenti delle imprese agricole, agroalimentari e agroindustriali nell’uso delle energie rinnovabili, Il piano sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

    L’Italia ha notificato una modifica del regime, vale a dire un aumento della dotazione di bilancio di 785 milioni di €, portando la dotazione complessiva del regime a 1,6 miliardi di €.

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