La politica è la scienza dell’opportunismo e l’arte del compromesso.
Franz Liszt
Oggi, lunedì 14 aprile, a Lussemburgo si è riunito il Consiglio degli Affari esteri, presieduto dall’Alta rappresentante dell’Unione per gli Affari esteri e la politica di sicurezza. Il Consiglio Affari esteri è una delle strutture del Consiglio dell’Unione europea, ed è composto dai ministri degli Esteri degli Stati membri dell’Unione. Non bisogna confondere però il Consiglio europeo con il Consiglio dell’Unione europea. Il Consiglio europeo è composto da tutti i capi di Stato o di governo dei Paesi membri dell’Unione europea e decide su importanti questioni di natura politica dell’Unione. Invece il Consiglio dell’Unione europea, noto anche come il Consiglio dei ministri europei, è composto a livello di ministri e rappresenta i governi degli Stati membri.
Il programma della sopracitata riunione del Consiglio degli Affari esteri prevedeva la discussione su temi di attualità, tra i quali l’aggressione della Russia in Ucraina e gli ultimissimi sviluppi, dopo il bombardamento nella città ucraina di Sumy, durante la mattinata della Domenica delle Palme, che ha causato 34 vittime innocenti tra i quali anche due bambini. In più, nel corso di una colazione di lavoro lunedì mattina, i ministri degli Esteri dei Paesi membri dell’Unione europea hanno discusso dell’attuale situazione nei Balcani occidentali e dell’allargamento dell’Unione ai Paesi balcanici.
Sempre nella mattinata di oggi, lunedì 14 aprile, il presidente del Consiglio europeo ha avuto un incontro a Bruxelles con il primo ministro albanese. Dopo quell’incontro, tutti e due hanno fatto delle dichiarazioni davanti ai giornalisti. Il presidente del Consiglio europeo Antonio Costa, che prima di diventare tale il 1o dicembre 2024 è stato per nove anni (2015-2024) anche primo ministro del Portogallo e per dieci anni (2014-2024) il segretario generale del partito socialista portoghese, è stato ottimista sul progresso dell’Albania nel suo percorso europeo. Ha detto ai giornalisti che “Prima di tutto è sempre un piacere incontrarsi e parlare con Rama (il primo ministro albanese; n.d.a.)”. In seguito il presidente del Consiglio europeo ha sottolineato che “…è molto incoraggiante vedere il progresso che ha fatto l’Albania durante questo suo percorso”.
Invece il primo ministro albanese, in carica dal 2013 e presidente del partito socialista albanese dal 2005, sempre durante la comune conferenza stampa con il presidente del Consiglio europeo, ha detto, riferendosi al presidente del Consiglio europeo che lo valuta “molto per la sua saggezza e la sua attenzione”. E poi ha aggiunto: “…Oggi è una giornata molto buona per noi, perché abbiamo un’altra conferenza ed apriamo altri capitoli (dei negoziati per l’adesione; n.d.a.)”. Poi riferendosi di nuovo al presidente del Consiglio europeo ha sottolineato: “…gli sono molto riconoscente per il tempo a me dedicato e per il [nostro] colloquio legato al nostro progresso in questo processo [europeo]. … Sono molto incoraggiato da questi sviluppi e ci siamo molto dedicati ad adempiere i nostri obblighi dell’ambizioso calendario per chiudere i negoziati nel 2027”.
Il nostro lettore è stato informato nelle precedenti settimane che l’11 maggio prossimo in Albania si svolgeranno le elezioni parlamentari. Il nostro lettore è stato altresì informato che il primo ministro, non avendo mantenuto nessuna, proprio nessuna promessa elettorale fatta nelle precedenti campagne elettorali, quelle del 2013, 2017 e 2021, adesso, durante l’attuale campagna elettorale iniziata ufficialmente venerdì scorso, ha scelto di usare il “passaporto europeo” come la carta vincente. Il primo ministro albanese ha impostato tutta la sua campagna elettorale sulla “promessa” che gli albanesi devono votare lui per entrare nell’Unione europea, perché solo lui lo può fare. Ed in questo ambito, ha usato anche l’occasione presentatasi oggi a Bruxelles con il presidente del Consiglio europeo. E sempre, nell’ambito della sua campagna elettorale, il primo ministro albanese aveva scritto già nel suo sito social che “Lunedì in Unione europea per la quarta conferenza dei negoziati ed un’altra serie di capitoli che si apriranno. Questi sono i più intensivi negoziati nella storia dell’integrazione. E quando pensi che il Montenegro sta negoziando dal 2012, mentre noi dall’anno scorso e quando pensi anche che il nostro calendario è solo di tre anni, cioè chiudiamo (i negoziati; n.d.a.) nel 2027 e siamo pronti ad entrare nell’Unione europea….”. Ed ha avuto, purtroppo, anche la tanto voluta ed ambita “valutazione” del presidente del Consiglio europeo per il “progresso che ha fatto l’Albania durante questo suo percorso [europeo].” (Sic!).
Ma, fatti accaduti e pubblicamente noti alla mano, si sa che la vera, vissuta e spesso sofferta realtà albanese e ben diversa da quella “dipinta” dal primo ministro albanese. Si tratta di una realtà che non ha niente in comune neanche con quella a cui si riferiscono alcuni alti rappresentanti dell’Unione europea, il presidente del Consiglio europeo compreso. Lo aveva fatto prima anche la commissaria europea per l’allargamento e la politica di vicinato, durante una sua visita ufficiale in Albania tra il 12 ed il 14 marzo scorso. Il nostro lettore è stato informato a tempo debito. Anche lei, la commissaria europea per l’allargamento e la politica di vicinato, ha espresso la sua soddisfazione ed ottimismo per i progressi fatti dall’Albania nel suo percorso per l’adesione nell’Unione europeo. L’autore di queste righe scriveva due settimane fa per il nostro lettore che per la commissaria europea per l’allargamento e la politica di vicinato “…l’Albania è sulla giusta strada [perciò] merita ed ha un posto nell’Unione europea” (Sic!). In più, anche lei aveva dichiarato convinta che l’Albania concluderà con successo i negoziati, appena iniziati, con l’Unione europea entro il 2027.” (Soltanto per merito e non per interessi occulti; 31 marzo 2025).
Riferendosi però agli obblighi che ogni Paese candidato all’adesione nell’Unione europea, nonché alle esperienze precedenti e pubblicamente note, si sa che il percorso europeo è molto impegnativo. È stato tale per dei Paesi che non hanno avuto a che fare con l’abuso del potere, con la galoppante e ben radicata corruzione, partendo dai più alti livelli istituzionali. Il percorso europeo è stato molto impegnativo anche per dei Paesi che non hanno dovuto affrontare la connivenza del potere politico con la criminalità organizzata e determinati raggruppamenti occulti internazionali, finanziariamente molto potenti. Il percorso europeo è stato, altresì, molto impegnativo per dei Paesi candidati dove i principi della democrazia sono stati sempre rispettati. Il percorso europeo è stato molto impegnativo per dei Paesi candidati dove è stato sempre rispettato anche il principio della separazione dei poteri di Montesquieu. Mentre in Albania l’abuso del potere, la galoppante e ben radicata corruzione, la connivenza del potere politico con la criminalità organizzata e certi raggruppamenti occulti, il controllo del sistema “riformato” della giustizia personalmente dal primo ministro sono, purtroppo, delle realtà pubblicamente note. Chissà perché questa realtà però “sfugge” ad alcuni alti rappresentanti dell’Unione europea?! Ed, in più, in queste condizioni, come si potrebbero concludere i negoziati nel 2027, come è “convinto” il primo ministro albanese?!
Chi scrive queste righe pensa che le dichiarazioni, sia del presidente del Consiglio europeo, sia della commissaria europea per l’allargamento e la politica di vicinato non rappresentano la vera realtà albanese. Dichiarazioni che potrebbero essere dovute a delle disinformazioni. E questo non è normale. Ma potrebbero essere dovute anche a delle attività lobbistiche, che spesso sostengono il primo ministro albanese in difficoltà. E proprio allora “l’opportunismo politico” entra in scena. Nonostante Franz Liszt, noto musicista, non avesse niente a che fare con la politica, aveva ragione però quando affermava che la politica è la scienza dell’opportunismo e l’arte del compromesso.