Europa

  • Inaugurazione del nuovo “Spazio Europa” di Europe Direct Lombardia, Centro di informazione dell’Unione europea

    Europe Direct Lombardia, Centro di informazione dell’Unione europea, organizza, il 5 giugno 2023 alle ore 16 in via Fabio Filzi 22 a Milano, l’evento inaugurale del nuovo Spazio Europa aperto al pubblico e volto a colmare il divario informativo tra cittadini e istituzioni UE.

    L’inaugurazione sarà articolata in due momenti.

    Una sessione istituzionale raccoglierà i contributi di Attilio Fontana, Presidente della Regione Lombardia; Pina Picierno, Vicepresidente del Parlamento europeo; Dubravka Šuica, Vicepresidente della Commissione europea e Responsabile per Demografia e Democrazia, e prevederà il taglio del nastro, l’Inno alla Gioia e la lettura teatrale del discorso di Victor Hugo alla Conferenza di Parigi del 1849 nonché una visita allo Spazio Europa con illustrazione del percorso. Il tutto sarà preceduto da un incontro bilaterale tra il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, e la Vicepresidente della Commissione europea, Dubravka Šuica, presso l’Ufficio Presidenziale di Palazzo Pirelli, a conclusione del quale, entrambi si trasferiranno al piano terra, transitando dall’ingresso principale di Europe Direct Lombardia e accomodandosi sulle poltrone poste nell’Open Space, con il pubblico ammesso già presente.

    Una sessione dedicata al dialogo su “L’idea di Europa: tra passato e futuro”, prendendo spunto dall’opera d’arte realizzata appositamente per il nuovo spazio dal titolo “Il Sogno di Europa”, accoglierà Claudia Baracchi, Docente di Filosofia Morale e Pratiche filosofiche presso l’Università Milano Bicocca e Pier Virgilio Dastoli, Presidente del Movimento Federalista Europeo già assistente di Altiero Spinelli al Parlamento europeo, Docente di Diritto dell’Unione europea dell’Università Dante Alighieri di Reggio Calabria per due Lectiones Magistrales sul tema.

    L’inaugurazione offrirà l’opportunità ai presenti di partecipare ad uno scatto fotografico con la Vicepresidente della Commissione europea ma anche ad una question time con gli invitati.

    Che cos’è il nuovo Spazio Europa? Regione Lombardia apre un nuovo Spazio aperto alla città, un luogo di dialogo e di scambio, dove fermarsi chiedere, essere accolti e approfondire cosa fa l’Unione europea per i cittadini, per gli enti locali, le associazioni.

    I cittadini potranno effettuare un percorso accurato di conoscenza delle istituzioni europee, potranno approfondire il bilancio dell’Unione e il Next generation EU, ma anche soggiornare per visionare materiale dell’Unione europea, consultare testi sul Diritto dell’Unione. Un’area interattiva dedicata al Futuro dell’Europa consente ai cittadini di partecipare alla costruzione del processo europeo portando il proprio contributo alla definizione di proposte per il futuro dell’UE.

    Il percorso può essere effettuato in orari di apertura (per i gruppi su prenotazione) in modalità fisica e digitale con l’utilizzo di un QR code apposto sulle immagini mentre sarà possibile aver accesso a pubblicazioni e materiale informativo gratuito e collegamenti con lo Europe by Satellite.

    Due gli sportelli presenti all’interno: uno dedicato ai giovani, alle opportunità che l’Unione europea offre di volontariato, studio, lavoro e tirocinio in Europa; uno dedicato a bandi e programmi europei a favore di enti locali e territori.  I cittadini saranno accolti in un contesto ospitale e innovativo.

  • Sicurezza marittima: un trasporto più pulito e moderno

    La Commissione ha presentato cinque proposte legislative intese ad aggiornare le norme dell’UE sulla sicurezza marittima e a prevenire l’inquinamento idrico causato dalle navi.

    Poiché il 75% del commercio estero dell’UE avviene via mare, il trasporto marittimo è non solo l’arteria di un’economia globalizzata, ma anche un fattore vitale per le isole e le regioni marittime periferiche e remote dell’UE.

    Il livello di sicurezza marittima nelle acque dell’UE è attualmente molto elevato: negli ultimi 20 anni non si sono verificate maree nere, anche se si segnalano ancora oltre 2 000 incidenti in mare ogni anno.

    Le proposte odierne mirano a dotare l’UE di nuovi strumenti per ridurre il numero di incidenti e garantire un trasporto marittimo più pulito e moderno. Allineeranno le norme dell’UE alle normative internazionali, garantendo tra l’altro parità di condizioni per il settore e un’armonizzazione delle norme per il controllo e le indagini sugli incidenti marittimi.

    L’aumento dell’uso di strumenti informatici e una maggiore collaborazione tra gli Stati membri garantiranno inoltre l’attuazione e il controllo dell’applicazione di queste norme.

    All’Agenzia europea per la sicurezza marittima sarà attribuito un mandato più ampio, che rispecchi il ruolo sempre più importante che riveste.

  • L’UE invita a presentare proposte da 120 milioni di € per progetti di innovazione urbana

    La politica di coesione dell’UE aiuta a innovare le nostre città. L’Iniziativa urbana europea (EUI) ha pubblicato un secondo invito a presentare proposte dell’importo di 120 milioni di € per progetti innovativi volti ad elaborare e verificare nuove soluzioni alle sfide attuali nelle aree urbane.

    L’invito è rivolto a progetti capaci di innescare una vera trasformazione nelle città, generare investimenti e ispirare.

    I progetti devono riguardare una delle tre priorità seguenti.

    • Città più verdi: sperimentare e fornire soluzioni innovative tangibili per le infrastrutture verdi e blu nelle città europee in modo da superare le sfide della perdita di biodiversità, dell’inquinamento e del clima.
    • Turismo sostenibile: innescare una trasformazione verde e digitale, resilienza e sostenibilità nel settore turistico, il tutto in una prospettiva di lungo periodo. L’obiettivo potrebbe essere raggiunto diversificando i prodotti turistici, puntando a un impatto positivo sulle comunità locali e sull’ambiente, stimolando l’inclusione sociale e l’innovazione sociale e rafforzando i collegamenti con le zone e le città circostanti.
    • Utilizzare i talenti nelle città in declino: progetti pilota ancorati nella realtà locale e integrati per verificare nuove soluzioni volte ad attirare e trattenere talenti. L’obiettivo potrebbe essere raggiunto coinvolgendo le comunità locali e puntando al miglioramento delle dimensioni economica, sociale ed ambientale causate dalla transizione demografica.

    Il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) finanzierà l’80% del costo dei progetti selezionati. Ciascun progetto può ricevere fino a 5 milioni di €. Una parte dei finanziamenti servirà a sostenere il trasferimento delle soluzioni innovative ad altre città d’Europa per assicurare un impatto ancora maggiore, particolarmente nelle città e regioni per le quali la trasformazione urbana sostenibile è una necessità più pressante. A tal fine le autorità urbane beneficiarie del sostegno creeranno partenariati per il trasferimento di soluzioni con altre tre città per replicare i progetti.

    Possono presentare progetti tutte le città dell’UE individualmente o in gruppo. Gli interessati sono invitati a iscriversi ai seminari di informazione e agli altri incontri che si terranno nelle prossime settimane. Maggiori informazioni saranno disponibili sul sito web dell’EUI.

    Il termine ultimo di presentazione delle proposte è il 5 ottobre 2023.

  • L’UE chiede un accordo mondiale per porre fine ai rifiuti di plastica

    Lunedì inizierà a Parigi il dodicesimo ciclo di negoziati ad alto livello sulle modalità di conclusione di un trattato mondiale contro l’inquinamento da plastica. Il Commissario Sinkevičius rappresenterà la Commissione alla riunione ad alto livello organizzata dalle Nazioni Unite. Di fronte alla triplicazione della produzione di plastica prevista entro il 2060, l’UE cercherà di ottenere disposizioni giuridicamente vincolanti sulla produzione primaria di plastica, per garantire una produzione e un consumo sostenibili. Oltre mille delegati di governi, ONG, industrie e società civile discuteranno allo scopo di decidere, entro la fine del 2024, un nuovo strumento giuridicamente vincolante per mettere fine all’inquinamento da plastica, anche nell’ambiente marino.
    L’Unione europea proporrà anche misure destinate a eliminare e limitare i prodotti di plastica il cui utilizzo può essere evitato o sostituito, che generano rifiuti o che costituiscono un rischio significativo per la salute umana e per l’ambiente. Allo stesso tempo, i prodotti di plastica che devono restare nell’economia dovrebbero essere concepiti in modo più sostenibile, soprattutto aumentando l’utilizzo della plastica riciclata.

  • In arrivo dall’UE 300 milioni di euro a sostegno dell’interoperabilità della rete ferroviaria

    La Commissione europea ha approvato, in base alle norme dell’Unione sugli aiuti di Stato, un regime italiano da 300 milioni di € per eliminare gli ostacoli tecnici all’interoperabilità della rete ferroviaria. Lo scopo del regime è di promuovere il passaggio del traffico merci e passeggeri dal trasporto su strada a quello ferroviario, nonché di migliorare la sicurezza e l’efficienza di quest’ultimo.

    L’Italia intende sostenere l’istallazione dell’ultima versione disponibile del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario sui veicoli della rete ferroviaria italiana. Si tratta di un sistema europeo di controllo della sicurezza e di gestione delle ferrovie unico, volto a sostituite i diversi sistemi nazionali attualmente in uso in tutta Europa, allo scopo di migliorare l’interoperabilità del trasporto ferroviario transfrontaliero e la competitività del trasporto ferroviario in generale. L’Italia intende implementare il sistema europeo di gestione del traffico ferroviario in tutta la rete ferroviaria nazionale entro il 2036. Nell’ambito del regime, gli aiuti assumono la forma di sovvenzioni dirette alle compagnie ferroviarie per l’acquisizione e l’istallazione di apparecchiature di bordo del sistema europeo di gestione del traffico ferroviario. Il regime sarà in vigore fino al 31 dicembre 2026.

    La Commissione ha constatato che il regime è necessario per promuovere l’interoperabilità e l’utilizzo del trasporto ferroviario, che riduce la congestione stradale ed è meno inquinante rispetto a quello su strada, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e con la strategia dell’UE per una mobilità sostenibile e intelligente. La Commissione ha inoltre constatato che gli aiuti avranno un “effetto di incentivazione”, in quanto i beneficiari non realizzerebbero gli investimenti in assenza del sostegno pubblico.

  • La Commissione pubblica inviti a presentare proposte per 107 miliardi di € per la cibersicurezza in Europa

    Oggi la Commissione ha invitato le imprese, le pubbliche amministrazioni e altre organizzazioni a presentare proposte volte a rafforzare la resilienza dell’UE di fronte alle minacce informatiche e la capacità di proteggere da questi attacchi individuandoli e scoraggiandoli, promuovendo altresì la cooperazione tra gli Stati membri.

    La Commissione e il Centro europeo di competenza per la cibersicurezza hanno pubblicato un nuovo invito a presentare proposte, del valore totale di 71 milioni di € nell’ambito del programma di lavoro Europa digitale 2023-2024, a favore di azioni per la cibersicurezza volte a rafforzare a livello dell’UE la cooperazione operativa e le capacità comuni con gli Stati membri.

    Di tale importo, 35 milioni di € saranno destinati all’istituzione del meccanismo per le emergenze di cibersicurezza, che sosterrà le azioni di preparazione e di assistenza reciproca degli Stati membri in caso di incidenti di cibersicurezza, come previsto anche dalla proposta di regolamento sulla cibersolidarietà. Al fine di rafforzare la cibersicurezza per le industrie, le giovani start-up e le piccole e medie imprese di tutta l’UE, 30 milioni di € sosterranno l’attuazione della direttiva NIS2 e della proposta di legge sulla ciberresilienza. Ulteriori azioni di sostegno da 6 milioni di € favoriranno il coordinamento tra le dimensioni civile e di difesa della cibersicurezza, come anche la partecipazione delle parti interessate in ambito di normazione. L’invito, aperto fino al 26 settembre 2023, è rivolto ai soggetti degli Stati membri dell’UE e dei paesi EFTA/SEE.

    L’invito precedente è stato inoltre riaperto fino al 6 luglio 2023 allo scopo di offrire ulteriori possibilità, per uno stanziamento totale rimanente di 36,5 milioni di €. L’invito è incentrato sui seguenti obiettivi tematici: resilienza, coordinamento e poligoni virtuali (3,4 milioni di €), rafforzamento delle capacità dei centri operativi di sicurezza (26,3 milioni di €) e adozione di soluzioni innovative per la cibersicurezza (6,8 milioni di €).

  • Dichiarazione alla vigilia del 5° anniversario del regolamento generale sulla protezione dei dati

    In occasione del quinto anniversario dell’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (25 maggio) Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, e Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Cinque anni fa, nel 2018, è entrato in vigore un atto pionieristico: il regolamento generale sulla protezione dei dati. Questa normativa storica ha permesso ai cittadini di acquisire un vero controllo sui propri dati e ha generato condizioni di concorrenza eque per le imprese. Il regolamento ha rappresentato una tappa fondamentale nell’elaborazione della transizione digitale nell’UE. Non solo abbiamo fissato norme globali per una regolamentazione sicura dei flussi di dati, ma abbiamo anche gettato le basi per un approccio antropocentrico all’uso delle tecnologie.

     Il regolamento ha rafforzato e armonizzato il diritto fondamentale alla protezione dei dati per tutti i cittadini dell’Unione europea. Tutti hanno ormai il diritto di sapere quali dei propri dati vengono utilizzati e a quale scopo. Tutti possono esercitare il diritto di accedere, rettificare e cancellare i propri dati personali”.

  • Unione dei mercati dei capitali: accordo politico per migliorare l’accesso alle informazioni sulle imprese per gli investitori

    La Commissione accoglie con favore l’accordo politico raggiunto tra il Parlamento europeo e il Consiglio riguardante la proposta della Commissione per un punto di accesso unico europeo. L’accordo rappresenta un passo importante per la promozione dei mercati europei dei capitali, sulla base della proposta della Commissione presentata nel pacchetto sull’Unione dei mercati dei capitali di novembre 2021.

    Il punto di accesso unico europeo riguarderà le informazioni pubbliche di tipo finanziario e in materia di sostenibilità relative alle imprese e ai prodotti di investimento dell’UE. In questo modo si aumenterà la visibilità delle imprese presso gli investitori, e cresceranno di conseguenza le fonti di finanziamento, in linea con la strategia in materia di finanza digitale della Commissione. Questo aspetto è particolarmente importante per le piccole imprese nei mercati dei capitali di piccole dimensioni. Il punto di accesso unico europeo garantirà inoltre un facile accesso alla comunicazione societaria sulla sostenibilità pubblicata dalle imprese, sostenendo così gli obiettivi del Green Deal europeo.

     

  • Romagna bella: pensare ed agire

    Abbiamo pianto, come tanti, vedendo la distruzione di case, campi, aziende, vedendo le persone che non volevano abbandonare le proprie case, gli animali, i ricordi.

    Abbiamo sorriso tra le lacrime vedendo tanti ragazzi lanciarsi con entusiasmo nel fango per aiutare e tante persone prodigarsi con solidarietà reciproca.

    Siamo stati orgogliosi vedendo il coraggio e la generosità delle donne e degli uomini della protezione civile, dell’esercito, dei carabinieri, della polizia, dei vigili del fuoco e la volontà indomabile degli abitanti e dei volontari che in Romagna hanno dato tutto il loro impegno.

    Abbiamo cantato anche noi “Romagna bella” con i ricordi del nostro vissuto e la certezza che ciascuno farà la sua parte, anche domani quando si comincerà a ricostruire, con lo stesso spirito positivo che contraddistingue queste terre difficili e meravigliose, uno spirito positivo che deve pervadere tutta l’Italia se vogliamo veramente che non accadano altre tragedie.

    Mentre il governo prepara i ristori e programma gli interventi che l’estrema emergenza richiede, lavorando in sintonia con le autorità regionali e locali e ottenendo dall’Europa quanto ci spetta, mettiamo però qualche punto fermo, senza eccessive polemiche per il passato (troppi hanno da decenni gravi responsabilità per il dissesto idrogeologico) ma con la ferma intenzione di non tollerare nuovi errori.

    La consapevolezza della particolare situazione del territorio della Romagna, non dimenticandoci delle altre realtà a simile rischio come il ferrarese e le ex zone paludose d’Italia, rende comunque inequivocabile, per tutta Italia, che manca un piano per la pulizia dei fiumi e degli altri, grandi e piccoli, corsi d’acqua.

    Nessuno pulisce dalle migliaia di tronchi e rifiuti, nessuno controlla che i letti si sviluppino principalmente nel centro e le acque non corrano solo lungo gli argini, erodendoli giorno per giorno.

    Nessuno interviene per impedire la sciagurata cementificazione dei canali di scorrimento e di irrigazione, nessuno impedisce lo sconsiderato consumo del suolo e la costruzione di case ed attività in aree fortemente a rischio.

    Nessuno ha tenuto in considerazione i molti allarmi lanciati dai geologi né aveva previsto, pur se era presumibile dopo le esperienze delle “bombe d’acqua” che, dopo mesi e mesi di siccità, si potessero creare le condizioni per piogge torrenziali simili a quelle dei climi equatoriali.

    Tra negazionisti dei cambiamenti climatici, ambientalisti oltranzisti ed indifferenti cronici siamo arrivati fin qui.

    Ritornare a comprendere che il territorio va curato, che la natura non può essere stravolta, che le montagne, le colline, i boschi, i fiumi, i torrenti, le frane, e via discorrendo, fanno parte della nostra vita è una necessità che non possiamo demandare ad altri, ognuno di noi è, deve essere, parte in causa di una vera rivoluzione nel modo di pensare e di agire.

    Se saremo capaci, spronando e controllando l’agire della politica, di cominciare, anche nel nostro quotidiano, ad essere più rispettosi e consapevoli di quello che è intorno a noi forse saremo ancora in tempo, mentre aiutiamo la Romagna, che molto fa già da sola, a impedire nuove tragedie e inutili recriminazioni.

  • Alluvioni: l’UE mobilita attrezzature di emergenza per assistere le autorità italiane

    A seguito di una nuova richiesta di assistenza da parte dell’Italia, l’UE ha mobilitato offerte di attrezzature di pompaggio provenienti da Austria, Bulgaria, Germania, Francia, Polonia, Romania, Slovenia e Slovacchia attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE per aiutare le autorità italiane a far fronte alle gravi inondazioni. La richiesta è stata presentata a seguito di condizioni meteorologiche avverse in Italia che hanno provocato inondazioni e frane negli ultimi giorni, colpendo in particolare la regione centro-settentrionale dell’Emilia-Romagna.

    Il 21 maggio le autorità italiane hanno attivato il meccanismo di protezione civile dell’UE. La richiesta di assistenza riguarda le attrezzature di pompaggio ad alta capacità del pool europeo di protezione civile.

    Il Centro di coordinamento della risposta alle emergenze dell’UE è in costante contatto con le autorità italiane, che stanno attualmente valutando le offerte, e l’UE è pronta a fornire ulteriore aiuto se necessario.

    Il servizio Copernicus dell’UE ha inoltre fornito una mappatura satellitare di emergenza delle zone colpite, a seguito di una richiesta dell’autorità italiana di protezione civile del 16 maggio.

    Quando un’emergenza supera le capacità di risposta di un paese in Europa e nel resto del mondo, il paese può chiedere assistenza attraverso il meccanismo di protezione civile dell’UE. La Commissione europea svolge un ruolo fondamentale nel coordinare la risposta alle catastrofi a livello mondiale. Dalla sua istituzione nel 2001, il meccanismo di protezione civile dell’UE è stato attivato per oltre 600 emergenze e crisi all’interno e all’esterno dell’UE. Il meccanismo di protezione civile dell’UE mira a rafforzare la cooperazione tra i 27 Stati membri e i 9 Stati ora partecipanti (Islanda, Norvegia, Serbia, Macedonia del Nord, Montenegro, Turchia, Bosnia-Erzegovina, Albania e, più recentemente, Ucraina) nel campo della protezione civile al fine di migliorare la prevenzione, la preparazione e la risposta alle catastrofi.

    Un approccio comune contribuisce inoltre a mettere in comune le competenze e le capacità degli operatori di primo intervento, ad evitare la duplicazione degli sforzi di soccorso e a garantire che l’assistenza risponda alle esigenze delle persone colpite. La messa in comune delle capacità e delle conoscenze in materia di protezione civile consente una risposta collettiva più forte e coerente.

    Il meccanismo contribuisce inoltre a coordinare le attività di preparazione e prevenzione delle catastrofi delle autorità nazionali e contribuisce allo scambio delle migliori pratiche, facilitando così lo sviluppo continuo di norme comuni più rigorose che consentano alle squadre di comprendere meglio i diversi approcci e di lavorare in modo intercambiabile in caso di catastrofi.

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