È stato inaugurato a Tataouine, regione meridionale della Tunisia, il Ksar Ouled Soltane, uno storico granaio fortificato di origine berbera, restaurato con il sostegno dell’Italia. Alla cerimonia d’inaugurazione hanno partecipato l’ambasciatore d’Italia a Tunisi Alessandro Prunas, la direttrice dell’Agenzia italiana per la cooperazione allo sviluppo (Aics) a Tunisi Isabella Lucaferri, il direttore dell’Istituto nazionale del patrimonio tunisino (Inp) Tarek Baccouche e rappresentanti delle autorità locali. Lo ksar, restaurato con il sostegno dell’Aics, si sviluppa su due cortili, ognuno dei quali è circondato da un perimetro di cantine a più piani con soffitto a volta, o ghorfas. Come altri ksour (plurale di ksar) costruiti dalle comunità berbere, Ksar Ouled Soltane si trova sulla cima di una collina, in una posizione strategica per la difesa dalle incursioni in epoche passate.
In questa occasione, l’ambasciatore Prunas e la direttrice dell’Aics Lucaferri hanno inoltre inaugurato il punto vendita di prodotti locali gestito dal Gruppo di sviluppo agricolo (Gda) femminile di Tataouine, dove vengono proposti prodotti locali e testimonianze sulla storia della comunità. Questi risultati sono parte integrante del progetto Rinova – Risanamento dell’ambiente, creazione di posti di lavoro e promozione del territorio a Tataouine, attuato dal Comune di Nuoro, in collaborazione con l’associazione Arcs Tunisie. Il programma mira a promuovere uno sviluppo territoriale sostenibile e resiliente attraverso tre pilastri fondamentali: la gestione dei rifiuti, il sostegno all’economia locale e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale e immateriale. Durante la cerimonia, l’ambasciatore italiano ha espresso la sua “ammirazione per il coinvolgimento attivo delle donne”, sottolineando il loro “contributo essenziale” alle dinamiche locali e all’innovazione sociale. Il punto vendita di Tataouine rappresenta un significativo esempio di cooperazione italo-tunisina al servizio dei territori e delle comunità locali, sottolinea Aics in un post sui propri canali social.
Tataouine, città situata nel sud-est della Tunisia, a 531 chilometri da Tunisi e capoluogo dell’omonimo governatorato, è nota come la “porta del deserto”. Il suo nome deriva dal berbero “tiṭṭawin”, plurale di “tiṭṭ” che significa “occhio”. Oltre al suo fascino paesaggistico e alla ricchezza culturale, Tataouine ha conquistato fama internazionale grazie alla celebre saga cinematografica Guerre Stellari: alcune scene furono infatti girate nel suo deserto, che ispirò il nome del pianeta immaginario “Tatooine”, reso celebre dal franchise. Il restauro e la valorizzazione del patrimonio storico e culturale della regione di Tataouine offrono nuove opportunità di sviluppo, in particolare per il turismo culturale, rivolto sia ai visitatori provenienti da tutta la Tunisia che ai suoi stessi abitanti e alle comunità locali.
Il restauro del Ksar Ouled Soltane, realizzato nell’ambito del progetto Rinova, non si limita alla mera salvaguardia del monumento, ma rappresenta un motore per lo sviluppo locale. Oltre alla creazione del Gda, composto da una ventina di donne del villaggio, che propongono prodotti tipici del territorio, è stato creato il marchio “Tataoui”, la cui gestione è affidata all’Istituto delle regioni aride, con l’obiettivo di promuovere l’identità e le eccellenze locali. Il patrimonio culturale è un ambito cruciale in cui si intrecciano la memoria, la diversità e lo sviluppo delle culture. Il patrimonio archeologico, in particolare, costituisce una parte fondamentale della cultura e della storia della società tunisina.
Nell’ambito della collaborazione tra Arcs Tunisie e Inp a Tataouine, sono stati anche avviati i lavori di restauro a Ksar Zenata, situato nel villaggio di Maztouria e considerato il più antico della regione (XII secolo). L’Inp ha garantito una parte del finanziamento e la direzione tecnica dei lavori, mentre il progetto Rinova ha fornito il restante finanziamento e la gestione logistica e amministrativa dell’operazione. Il potenziamento e lo sviluppo del turismo archeologico, oltre alla creazione di nuovi posti di lavoro, rappresentano un investimento per il rinnovamento e la diversificazione dell’offerta turistica. La conservazione del patrimonio crea un ponte tra le generazioni, mantenendo vivi segni identitari fondamentali nel tempo.