Ci sono notizie eccellenti: il Papa è tornato a casa, potremo ancora contare sulla sua profonda fede ed umanità, sul suo inarrestabile impegno per la giustizia, per la pace, sulla sua dedizione per tutti coloro che hanno bisogno di ritrovare rispetto e dignità
Ci sono notizie pessime, e sono sempre troppe, tra queste le dichiarazioni dell’amico personale di Trump, Steve Witkoff che ha completamente, ad oggi, sposato le tesi e le menzogne di Putin per l’Ucraina.
Il presidente americano continua a sostenere che la pace è vicina, partendo da un accordo per il cessate il fuoco mentre, invece, si sono intensificati gli attacchi di Mosca alle zone residenziali ed alle strutture ucraine, e Witkoff dà per scontato che le zone occupate debbano rimanere russe.
L’inviato speciale di Trump vede già nuove elezioni per sostituire il presidente Zelensky con persona più vicina e gradita allo zar e ovviamente ignora i crimini di guerra commessi da Putin e la deportazione di migliaia di bambini ucraini dei quali si sono perse le tracce.
Se ci fermiamo a pensare un attimo a questi uomini d’affari, grandi imprenditori e giocatori di golf, che possono disporre del futuro di milioni di persone, forse anche dello stesso pianeta, quando per i loro interessi si mettono d’accordo, l’ira e lo sconforto si assommano
Sempre più avanzano in varie parti del mondo sistemi autoritari che defenestrano la democrazia in nome di gruppi oligarchici o di dittatori che hanno anche la presunzione di farsi eleggere con la forza e la paura, quanto sta avvenendo in Turchia aumenta le preoccupazioni anche per le conseguenze che ne scaturiranno per l’Ucraina e per l’Europa.
Volenti o nolenti, consapevoli o indifferenti, inetti o conniventi, abbiamo mondializzato il sopruso e la violenza politica, il diritto di alcuni di sopprimere i legittimi diritti di tutti gli altri, la manipolazione della realtà per trasformarla in verità di parte.
In questo quadro sempre più allarmante vediamo un’Europa ancora incapace, salvo singoli tentativi, di raddrizzarsi e concludere quel processo di Unione politica tanto annunciato e mai realizzato con la conseguenza, al di là delle dichiarazioni, di diventare ogni giorno meno determinante o per meglio dire ininfluente.
La guerra è in Europa ma al tavolo delle trattative l’Europa non c’è, Trump la tiene inchiodata a discettare sui dazi, disposto anche a far soffrire il popolo americano pur di eliminarla dalla politica internazionale.
Sembra ormai che una nebbia fitta avvolga la mente di chi dovrebbe saper analizzare gli eventi nei loro molteplici risvolti e ciascuno, teso a difendere, malamente, i propri interessi di parte contribuisce a lasciarci scivolare nella palude, Italia docet.