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Uno status per gli animali da compagnia

Come ricordato anche dal Corriere della Sera dello scorso 10 marzo, metà delle famiglie italiane possiede animali e c’è da tempo la proposta di inserire gli animali da compagnia nello stato di famiglia. Gli animali oggi non rappresentano soltanto una compagnia per le solitudini sempre più emergenti ma hanno anche molte altre qualità e funzioni oltre alla pet terapy e alla loro presenza rassicurante finalmente consentita negli ospedali. Gli animali infatti aiutano gli umani a saper comprendere le necessità di chi non può esprimersi a parole, aiutano a fare riaffiorare quell’empatia necessaria alla convivenza serena e che da tempo è diventata dote sempre più rara mentre è in espansione l’anaffettività, l’incapacità di provare o comunque manifestare sentimenti. Gli animali ci aiutano a ritrovare autostima, proprio attraverso la capacità che abbiamo di comunicare con un essere senziente diverso da noi. L’amore per gli animali dovrebbe andare di pari passo con il rispetto degli altri esseri umani e dell’ambiente.

Con tutte le attenzioni necessarie al mondo del lavoro e alla salvaguardia delle attività produttive, nei loro più disparati aspetti, rimane la necessità di affrontare i problemi emergenti di questo secolo: l’inquinamento, la distruzione dell’ambiente, il consumo del suolo, la mancanza d’acqua e l’impossibilità per milioni di persone di trovare cibo ed acqua a sufficienza e, nel mondo industrializzato, di avere luoghi nei quali i bambini e gli anziani, e non solo, possano avere un contatto con la natura, respirare ossigeno, non sentirsi robot di carne.

L’amore per gli animali non può d’altro canto tramutarsi nello sfogo di proprie repressioni o manie, come succede da tempo negli Usa, con una moda che si sta affacciando anche in Europa ed in Italia: colorare il pelo del proprio cane o le sue unghie, spendere cifre assurde per cappottini con strass. Le mode hanno anche indotto da un lato aderenti alle varie criminalità organizzate e dall’altro persone insicure ad acquistare cani appartenenti a razze che per essere inoffensive devono essere educate e non stimolate allo scontro. Nell’ampio mondo degli animali rimangono aperti alcuni problemi gravissimi: l’abbandono di cuccioli o di animali dei quali ci si è stancati o di animali da lavoro, come i cani da caccia, che non soddisfano le esigenze di chi li ha acquistati. Specialmente nel centro-sud ma moltissimo anche nel nord Italia, canili e rifugi, pubblici e privati, sono pieni di cani e gatti abbandonati. Un’altra piaga della nostra società sono le corse clandestine di cavalli e le lotte tra cani. Su queste due attività criminali vi sono guadagni enormi e per quanto vi sia una attenta opera delle forze di pubblica sicurezza, il fenomeno continua ad essere esteso e in troppe occasioni le amministrazioni pubbliche non sono sufficientemente attente sia nell’investigare e controllare che nel sanzionare. Vi sono poi problemi legati alla diffusione, non solo in aperta campagna o collina ma anche nei giardini, privati o pubblici, delle città, di delinquenti che lasciano bocconi avvelenati. Un altro problema è la diffusione di psicofarmaci e calmanti, come già avvenivano da anni oltre oceano, somministrati all’animale per risolvere le sue eccessive esuberanze mentre l’approccio corretto è quello di rivolgersi a un educatore cinofilo. Calmanti e psicofarmaci non risolvono i problemi. D’altra parte l’uso di psicofarmaci e calmanti è purtroppo invalso anche per ‘tenere tranquilli’ bambini più attivi, è infatti più facile sedare qualcuno che utilizzare il tempo necessario e la fatica corrispondente per educarlo.

Proprio nei giorni scorsi, si è svolto un convegno di A.T.A.A.C.I. che riunendo diversi educatori, veterinari e istruttori cinofili ha ripreso il ragionamento iniziato anni fa in un convegno a Strasburgo nella sede del Parlamento europeo ‘I no di oggi sono i sì di domani’.

Gli animali da compagnia hanno preso un posto importante nella nostra vita e da questo discende la necessità di una sempre maggiore educazione che aiuti e migliori la convivenza ed elimini le grandi storture alle quali abbiamo brevemente accennato.

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