Europa

L’UE propone una nuova Agenda per il Mediterraneo

Per rilanciare e rafforzare il partenariato strategico fra l’Unione europea e i suoi partner del vicinato meridionale, la Commissione europea e l’Alto rappresentante Josef Borrell, a 25 anni dalla Dichiarazione di Barcellona e a 10 anni dalla primavera araba, hanno adottato una comunicazione congiunta che propone un’ambiziosa e innovativa nuova Agenda per il Mediterraneo.

La nuova Agenda si basa sul convincimento che, lavorando insieme, e in uno spirito di partenariato, le sfide comuni possano trasformarsi in opportunità di interesse reciproco per l’UE e il vicinato meridionale. L’Agenda include un apposito piano di investimenti economici per stimolare la ripresa socioeconomica a lungo termine nel vicinato meridionale. Nell’ambito del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell’UE (NDICI), per il periodo 2021-2027 verrebbero assegnati fino a 7 miliardi di euro per l’attuazione dell’Agenda, importo che potrebbe mobilitare fino a 30 miliardi di euro di investimenti privati e pubblici nella regione nei prossimi dieci anni.

La nuova Agenda si avvale di tutti gli strumenti dell’UE e propone di unire le forze per lottare contro i cambiamenti climatici e per accelerare la duplice transizione verde e digitale sfruttandone le potenzialità, di rinnovare il nostro impegno a favore dei valori comuni, di affrontare congiuntamente gli sfollamenti forzati e la migrazione e di rafforzare l’unità e la determinazione dell’UE, degli Stati membri e dei partner del vicinato meridionale a promuovere la pace e la sicurezza nella regione del Mediterraneo. La nuova Agenda si incentra su 5 settori d’intervento:

  • Sviluppo umano, buongoverno e Stato di diritto – Rinnovare l’impegno comune a favore della democrazia, dello Stato di diritto, dei diritti umani e della governance responsabile
  • Resilienza, prosperità e transizione digitale – Sostenere economie resilienti, inclusive e connesse che creino opportunità per tutti, specialmente per le donne e per i giovani
  • Pace e sicurezza – Fornire sostegno ai paesi per affrontare le sfide in materia di sicurezza e trovare soluzioni ai conflitti in corso
  • Migrazione e mobilità – Affrontare insieme le sfide degli sfollamenti forzati e della migrazione irregolare e agevolare percorsi legali e sicuri per la migrazione e la mobilità
  • Transizione verde: resilienza climatica, energia e ambiente – Proteggere le risorse naturali della regione e generare crescita verde sfruttando le potenzialità di un futuro a basse emissioni di carbonio

Un apposito piano di investimenti economici per il vicinato meridionale mira a garantire che la qualità della vita delle popolazioni della regione migliori e che la ripresa economica, anche dopo la pandemia di COVID-19, non escluda nessuno. Il piano include alcune iniziative guida preliminari per rafforzare la resilienza, creare prosperità e intensificare gli scambi e gli investimenti a sostegno della competitività e della crescita inclusiva. Il rispetto per i diritti umani e lo Stato di diritto sono parte integrante del nostro partenariato e sono essenziali per garantire la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.

Nel 1995, la Dichiarazione di Barcellona ha varato il partenariato euromediterraneo con l’intento di creare un’area di pace, prosperità comune e scambi umani e culturali. 25 anni dopo, la regione del Mediterraneo si trova ad affrontare una serie di sfide che toccano la governance, il contesto socioeconomico, l’ambiente e la sicurezza, aggravate dalla pandemia di COVID-19. Nel dicembre 2020 il Consiglio europeo ha sottolineato la necessità di elaborare una nuova Agenda per il vicinato meridionale, attendendo con interesse la comunicazione congiunta.

La nuova Agenda per il Mediterraneo guiderà la politica dell’Unione nei confronti della regione e la programmazione pluriennale nell’ambito del nuovo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale dell’UE (NDICI) a livello regionale e bilaterale. L’UE effettuerà un riesame intermedio della comunicazione congiunta nel 2024.

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La redazione

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