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Romania deferita alla Corte Ue per aver negato il permesso di soggiorno al partner gay di un rumeno

L’avvocato generale Melchior Wathelet alla Corte di giustizia dell’Unione europea ha affermato che i partner dello stesso sesso dei cittadini dell’UE godono degli stessi diritti di libera circolazione di partner di un genere diverso e su questa base ha reso un parere secondo il quale la Romania ha sbagliato a negare un permesso di lavoro e di soggiorno al coniuge di un uomo rumeno (la Romania non consente i matrimoni omosessuali).

Una direttiva del 2004 sul principio di libertà di circolazione dell’Unione europea conferisce diritti al coniuge di un cittadino dell’Ue, senza specificare il sesso di ciascun “coniuge” e l’avvocato Wathelet ha sottolineato che il termine coniuge è neutrale rispetto al genere e che i Paesi dell’Ue sono liberi di decidere se consentire il matrimonio omosessuale nel loro territorio, ma che devono accettare tali matrimoni conclusi in altri Stati dell’Ue (come era avvenuto nel caso della coppia che ha dato vita al caso).  “Mentre gli Stati membri sono liberi di provvedere al matrimonio tra persone dello stesso sesso nel loro ordinamento giuridico nazionale o no, devono adempiere ai loro obblighi in virtù della libertà di movimento dei cittadini dell’UE” ha scritto

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