antichità

  • Il “Somnium Delphili” presentato al Castello di Momeliano

    Sabato 5 aprile 2025, alle ore 15.00, al Castello di Momeliano (Gazzola – PC), sarà presentato il manoscritto Delphili Somnium.

    Il “Somnium Delphili” è un poemetto in latino scritto nei primi decenni del 1500 conservato in unica copia manoscritta, corredata da miniature a piena pagina, presso la Biblioteca Ambrosiana a Milano. L’autore, rimasto a lungo sconosciuto o erroneamente identificato, è il piacentino Marco Antonio Ceresa. L’attribuzione si deve alla prof.ssa Maria Corti (filologa, critica letteraria, scrittrice e semiologa italiana).

    La storia ha per tema la vicenda amorosa del poeta, invaghitosi di una fanciulla che, per sfuggire alla peste scoppiata a Pavia, cerca rifugio nel castello del Ceresa.

    Maria Corti, attraverso lo studio di indizi esterni ed interni al codice, arrivò ad identificare il castello: numerosi elementi descrittivi ne permisero la localizzazione nell’ambiente piacentino ed esattamente nel Castello di Momeliano raffigurato al f. 17, di proprietà all’epoca della famiglia Ceresa. Maria Corti descrisse l’incredibile scoperta nel suo libro “Metodi e fantasmi”.

    Altri studiosi si sono occupati di quest’opera, in particolare il prof. Marcello Ciccuto dell’Università di Pisa e la prof. Di Giorgi dell’Università di Pavia.

    L’azienda LURETTA, che ha sede proprio al Castello di Momeliano, ha ottenuto dal Prefetto della Biblioteca Ambrosiana, Mons. Braschi, l’autorizzazione a riprodurre l’opera, che verrà per la prima volta stampata a cura della Casa Editrice Franco Maria Ricci di Fontanellato.

    Integreranno l’opera due lavori di presentazione e commento dei prof. Ciccuto e Di Giorgi.

    L’opera gode del patrocinio della Biblioteca Ambrosiana, della Società Dantesca Italiana (di cui il prof. Ciccuto è Presidente), dei Comuni di Gazzola e di Piacenza, della Fondazione Maria Corti.

    A corredo, verrà presentato il lavoro del prof. Francesco Salamini sulle specie botaniche citate e illustrate nel Somnium Delphili e quindi presenti all’epoca nel territorio.

  • Palazzo Reale a Milano ospita Picasso Metamorfosi

    La stagione autunnale delle mostre a Milano si apre con Picasso Metamorfosi a Palazzo Reale, dal 18 ottobre al 17 febbraio 2019. Un titolo non casuale perché per la prima volta si è scelto di raccontare il rapporto particolareggiato che il grande genio spagnolo ha sviluppato con il mito e l’antichità tanto da essere fortemente presente in tutta la sua produzione.

    Promossa e prodotta da Comune di Milano – Cultura, Palazzo Reale e MondoMostreSkira, la mostra è curata da Pascale Picard, direttrice dei Musei civici di Avignone. Il progetto, tappa milanese della grande rassegna europea triennale Picasso-Méditerranée, promossa dal Musée Picasso di Parigi con altre istituzioni internazionali, presenta circa 200 opere tra lavori di Picasso e opere d’arte antica cui il grande maestro si è ispirato, provenienti dal Musée National Picasso di Parigi e da altri importanti musei europei come, tra gli altri, il Musée du Louvre di Parigi, i Musei Vaticani di Roma, il Museo Archeologico Nazionale di Napoli, il Musée Picasso di Antibes, il Musée des Beaux-Arts di Lione, il Centre Pompidou di Parigi, il Musée de l’Orangerie di Parigi, il Museu Picasso di Barcellona.

    Metamorfosi è solo l’ultima tappa, in ordine di tempo, del percorso di approfondimento sull’artista che Palazzo Reale ha intrapreso da anni, a partire dall’esposizione di Guernica nella Sala delle Cariatidi nel 1953, un avvenimento eccezionale e un autentico regalo che Picasso fece alla città, alla grande antologica nel settembre 2001, quattro giorni dopo gli attentati alle Twin Towers, organizzata con la collaborazione degli eredi dell’artista, fino alla rassegna monografica del 2012, che documentò in un grande excursus cronologico la varietà di tecniche e mezzi espressivi che caratterizzarono la produzione dell’artista spagnolo. Questa volta sarà l’antichità ad essere protagonista, raccontata da Picasso in tutte le sue forme e declinazioni che si mostreranno in un percorso fatto di sei sezioni –  Mitologia del Bacio – Ingres, Rodin; Arianna tra Minotauro e Fauno; Alla Fonte dell’Antico – Il Louvre;  Il Louvre di Picasso: tra greci, etruschi e iberici; Antropologia dell’antico; L’antichità delle metamorfosi – in ognuna delle quali le opere del genio spagnolo saranno accostate a quelle dell’arte antica – ceramiche, vasi, statue, placche votive, rilievi, idoli, stele – che lo hanno ispirato e profondamente influenzato.

    La mostra Picasso Metamorfosi ci fa così entrare nel laboratorio intimo di un artista straordinario alla luce delle fonti antiche che ne hanno ispirato l’opera, ma ci svela i meccanismi di una singolare alchimia che pone l’Antichità al centro di un modernità determinante per l’arte del XX secolo.

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