Nel prendere atto della decisione della Commissione, riguardo agli aiuti di stato nel settore agricolo, (i cosiddetti aiuti “de minimis”) non possiamo che esprimere un parere positivo: infatti, è un primo messaggio da parte delle Autorità Europee per sostenere un settore, come quello agro-alimentare, così strategico e significativo dell’intero continente Europeo. Infatti due sono i fattori che caratterizzano più di altri una crisi della produzione agricola:
- Il livellamento, verso il basso, con una continua “deregulation” dei prezzi delle derrate alimentari, favorendo, di fatto, i Paesi extra-UE che producono, spesso, senza quella qualità necessaria alla salute dei cittadini
- I cambiamenti climatici, con i quali, ormai, tutti i quasi 10 milioni di imprenditori agricoli europei si devono confrontare quotidianamente, con una continua lotta tra piogge violente, fenomeni atmosferici estremi e siccità prolungata. Tutto ciò, mettendo a rischio la produzione e la sicurezza alimentare dell’intero territorio europeo.
Ora, in quest’ottica, ci auguriamo che questa misura, che passerà dalla UE agli Stati Membri, possa essere gestita senza quegli orpelli burocratici che, troppo spesso, frenano i finanziamenti europei, in un percorso lungo, difficile e, spesso infelice, nei confronti delle aziende agricole produttive del continente europeo.
In definitiva, riteniamo che questa misura debba essere adottata nei confronti delle Aziende agricole maggiormente produttive che hanno dimostrato la capacità di essere competitive in un mercato globale, dando così loro la possibilità di migliorare una redditività che oggi stesso non viene riconosciuta.