Filiera alimentare

  • E’ tempo di “Great Eggspectations!”

    Si chiama “Great Eggspectations!” la call for ideas lanciata lo scorso 8 maggio da Seeds&Chips, in collaborazione con Coop e IBM, per cercare nuove soluzioni nella filiera delle uova grazie all’utilizzo della blockchain. Dopo l’acqua, che è stata il tema portante dell’edizione 2018 del Summit, focus su un altro elemento fondamentale, e particolarmente vulnerabile, per la filiera alimentare globale. Le recenti minacce in tutta Europa hanno infatti sollevato, sia per le imprese che per i consumatori, la necessità di individuare nuovi principi di responsabilità e trasparenza lungo tutta la catena di produzione e distribuzione. La blockchain, in questo senso, sta realmente aprendo un mondo di opportunità che offriranno un enorme vantaggio competitivo sostenibile, in ogni settore e filiera di appartenenza. Lo scopo della Call è perciò quello di individuare le migliori soluzioni con tecnologia blockchain per il monitoraggio della catena di distribuzione; l’agricoltura; la tracciabilità; retail innovation; big data e monitoraggio di precisione. I progetti presentati dovranno appartenere alle categorie retail su larga scala; mercati locali; sistemi integrati.

    Non è un caso perciò che la partnership sia nata tra Seeds&Chips, IBM e Coop, ovvero l’ecosistema sul FoodTech per eccellenza, il più grande retail su larga scala e il leader delle innovazioni per il mondo del business per tracciare una strada comune da percorrere verso una filiera delle uova più trasparente e autentica, per avere accesso informazioni sicure su ciò che acquistano e mettono in tavola. Fino al 15 luglio Great Eggspectations! lancia la sfida: coinvolgere il maggior numero di progetti, startup, università e centri di ricerca, per selezionare le migliori soluzioni e ridisegnare la filiera delle uova. In premio, la possibilità di sviluppare il progetto con la filiera Coop utilizzando la totalità di servizi Cloud IBM (inclusi Watson IoT, Blockchain e Cognitive Computing) con un credito di utilizzo gratuito pari fino a 120.000 euro. Il vincitore sarà proclamato il prossimo 30 settembre. “Stiamo assistendo ad una fase di enorme trasformazione e nuove opportunità del modo di fare impresa, ma anche di come essere consumatori consapevoli e attori protagonisti delle nostre scelte alimentari” – afferma Marco Gualtieri, fondatore di Seeds&Chips. “Food e Tecnologia sono oggi strettamente legati, soprattutto grazie ad alcuni strumenti disponibili come la blockchain, che permettono di controllare la sicurezza degli alimenti, di tracciarli, di intervenire sulle modalità in cui vengono prodotti, trasformati, distribuiti e consumati. Seeds&Chips continua a collaborare con i migliori attori del settore del cibo e della tecnologia, come Coop e IBM, affinché in sinergia si trovino soluzioni sempre più innovative, sicure e sostenibili. L’utilizzo della blockchain per il food è solo uno degli esempi delle enormi opportunità di sviluppo economico che sono all’orizzonte per il settore che noi rappresentiamo”.

    Per partecipare a “Great Eggspectation!”, application su:

    https://www.seedsandchips.com/greateggspectations

    Tutte le informazioni e il regolamento:

    https://drive.google.com/file/d/1uzLNQ259sspd0_DbwZJqqrztuTusC_bF/view

  • La Commissione europea vuole disciplinare ulteriormente la filiera agroalimentare

    La Commissione europea ha predisposto misure, ora al vaglio di Parlamento e Consiglio europeo, per combattere le pratiche commerciali sleali più dannose nella filiera alimentare per agricoltori e piccole e medie imprese, vulnerabili di fronte ai partner nella filiera perché spesso non dispongono di potere contrattuale né di alternative per far arrivare i loro prodotti ai consumatori.

    Le pratiche commerciali sleali che la Commissione intende vietare sono i pagamenti tardivi per i prodotti alimentari deperibili, la cancellazione degli ordini all’ultimo minuto, le modifiche unilaterali o retroattive ai contratti e l’obbligo imposto al fornitore di pagare per gli sprechi. Altre pratiche saranno autorizzate solo se soggette a un accordo iniziale tra le parti chiaro e privo di ambiguità: l’acquirente restituisce a un fornitore i prodotti alimentari invenduti; l’acquirente impone al fornitore un pagamento per garantire o mantenere un accordo di fornitura relativo a prodotti alimentari; il fornitore è tenuto a sostenere i costi legati alla promozione o al marketing dei prodotti alimentari venduti dall’acquirente. La proposta della Commissione impone agli Stati membri di designare un’autorità pubblica responsabile di garantire l’applicazione delle nuove norme. In caso di accertata violazione, l’organo responsabile sarà competente per imporre una sanzione proporzionata e dissuasiva. Tale autorità avrà la facoltà di avviare indagini di propria iniziativa o a seguito di una denuncia. In tal caso, le parti che presentano la denuncia sono autorizzate a richiedere la riservatezza e l’anonimato al fine di proteggere la loro posizione nei confronti del partner commerciale. La Commissione istituirà un meccanismo di coordinamento fra le autorità incaricate di garantire l’applicazione delle norme per consentire lo scambio di migliori prassi. Si tratta di misure che integrano quelle esistenti negli Stati membri e il codice di condotta volontario della Supply Chain Initiative, rispetto alle quali gli Stati membri possono adottare ulteriori misure ritenute utili.

    L’iniziativa fa seguito ai riferimenti alla filiera alimentare nei discorsi del presidente Juncker sullo stato dell’Unione del 2015 e del 2016 ed è una risposta politica alla risoluzione del Parlamento europeo adottata nel giugno 2016, che invita la Commissione europea a presentare una proposta relativa a un quadro dell’Ue per quanto riguarda le pratiche commerciali sleali. Inoltre, nel dicembre 2016, il Consiglio ha esortato la Commissione a effettuare una valutazione d’impatto al fine di proporre un quadro normativo dell’Ue o altre misure non legislative volte a combattere le pratiche commerciali sleali.

    “Nella filiera alimentare vi sono squilibri nel potere contrattuale. Con questa proposta la Commissione intende combattere con fermezza le pratiche commerciali sleali, che compromettono la vitalità economica degli operatori. Stabilendo standard minimi e rafforzando l’attuazione delle norme, la proposta dovrebbe consentire agli operatori di competere su un piano di parità, contribuendo così all’efficienza complessiva della filiera. Si tratta di una chiara affermazione della volontà di rendere più eque le pratiche commerciali” ha commentato Jyrki Katainen, vicepresidente e commissario responsabile per l’Occupazione, la crescita, gli investimenti e la competitività. Phil Hogan, commissario per l’Agricoltura e lo sviluppo rurale, ha dichiarato: “Qualsiasi catena è forte solo quanto il suo anello più debole: per essere equa una filiera alimentare deve essere efficiente ed efficace. La proposta presentata oggi intende essenzialmente garantire l’equità, dando voce a coloro che non he hanno, a coloro che senza averne colpa si trovano a subire una posizione negoziale più debole. L’iniziativa odierna volta a vietare le pratiche commerciali sleali mira a rafforzare la posizione dei produttori e delle PMI nella filiera alimentare. L’iniziativa intende inoltre garantire una solida ed efficace applicazione delle norme. Intendiamo eliminare il «fattore paura» dalla filiera alimentare grazie a una procedura di denuncia riservata”.

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