Lombardia

  • La Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo in visita a Robbiano di Mediglia: al centro il progetto Combi Mais

    Un evento di portata europea si è svolto lunedì 15 settembre presso la Società Agricola Folli di Vigo Mario e Andrea: la Commissione Agricoltura del Parlamento Europeo ha infatti scelto la realtà lombarda per una visita istituzionale dedicata al progetto Combi Mais, modello di innovazione sostenibile che sta attirando l’attenzione delle istituzioni europee.

    Un riconoscimento di livello europeo

    La scelta di includere l’azienda di Robbiano di Mediglia nell’agenda ufficiale della Commissione Agricoltura rappresenta un riconoscimento di eccellenza per l’agricoltura italiana. Non si tratta infatti di una visita di cortesia, ma di un momento di studio e approfondimento su pratiche agricole innovative che potrebbero diventare modello per l’intera Unione Europea.

    Ad accogliere i circa quaranta parlamentari europei giunti in pullman, oltre al titolare Mario Vigo, al figlio Andrea e al fratello Alberto, erano presenti l’agronomo dott. Leonardo Bertolani e l’onorevole Carlo Fidanza, promotore e organizzatore dell’incontro che ha reso possibile questo importante ponte tra territorio e istituzioni europee.

    Dalla ricerca locale all’attenzione europea

    All’interno della stalla allestita per l’occasione, il dott. Mario Vigo, co-ideatore del protocollo insieme al dott. Bertolani, ha ripercorso la genesi del progetto, nato nel 2014 con il coinvolgimento di importanti aziende fornitrici di mezzi tecnici e con la supervisione scientifica dell’Università di Agraria di Torino. “L’obiettivo – ha sottolineato Vigo davanti ai rappresentanti europei – era creare una squadra capace di coniugare innovazione e tradizione, per dimostrare che un’agricoltura competitiva e sostenibile è possibile”.

    Vigo ha inoltre richiamato il riconoscimento ottenuto da Combi Mais nel panorama nazionale: dal successo all’Expo 2015 fino al premio nazionale per l’innovazione agricola ricevuto nel 2019 direttamente dal Presidente del Consiglio e dal Ministro dell’Agricoltura, tappe che hanno portato il progetto all’attenzione delle istituzioni europee.

    Innovazione che parla al futuro dell’Europa

    Il dott. Leonardo Bertolani è poi entrato nel merito tecnico, illustrando ai parlamentari europei i risultati del protocollo sul piano agronomico e ambientale. “Il principio guida – ha spiegato – è ottenere di più con meno, ottimizzando tutti i fattori produttivi. Questo significa aumentare la resa e la qualità delle produzioni riducendo al minimo l’impatto ambientale e i costi per l’azienda agricola”, un approccio che risponde perfettamente agli obiettivi del Green Deal europeo e della nuova PAC.

    Particolarmente significative sono state le numerose domande poste dai parlamentari europei, interessati soprattutto agli effetti del protocollo sulla sostenibilità economica e ambientale e alle possibilità di replicazione del modello in altri contesti europei. Un confronto vivace che ha evidenziato come Combi Mais rappresenti esattamente il tipo di innovazione che l’Europa sta cercando per il futuro della sua agricoltura.

    Un ponte tra tradizione e futuro

    La giornata si è conclusa con un momento conviviale all’insegna delle eccellenze gastronomiche lombarde: salame di Milano, grana padano, raspadura lodigiana e dolci preparati con la farina Combi Mais, oggi commercializzati con il marchio Milano Cento Pertiche. Un modo per mostrare concretamente come l’innovazione tecnologica possa valorizzare le tradizioni agroalimentari del territorio.

    Verso nuovi scenari europei

    La visita rappresenta molto più di un semplice momento di confronto: potrebbe infatti aprire la strada a collaborazioni strutturate tra il progetto Combi Mais e le politiche agricole europee. L’interesse dimostrato dalla Commissione Agricoltura lascia infatti intravedere possibili sviluppi nella direzione di programmi di ricerca e sviluppo a livello europeo, con la realtà lombarda che potrebbe assumere un ruolo di riferimento per l’innovazione agricola sostenibile in Europa.

    L’evento conferma il ruolo strategico del progetto Combi Mais come esempio concreto di come l’agricoltura italiana possa coniugare tradizione, innovazione e sostenibilità, diventando modello per l’intera Unione Europea.

  • Pio XI, una grande storia italiana

    Tra le iniziative in corso per il Giubileo 2025, trova un posto significativo il ‘Giubileo dei Pontefici’, un progetto speciale per unire i luoghi natali dei Papi lombardi e veneti del Novecento con un cammino tra fede, memoria e cultura.

    Pio X, nato a Riese nella provincia di Treviso, ha avviato il processo di modernizzazione della Chiesa, Pio XI, il Papa di Desio, ha promosso pace e dialogo in un contesto segnato dall’instabilità mondiale. In anni più recenti, Papa Giovanni XXIII, arrivato dalla piccolissima comunità di Sotto il Monte, ha indetto il grande Concilio Ecumenico Vaticano II, un punto di svolta per la Chiesa. Dopo di lui Paolo VI, nato a Concesio, nel bresciano, ha incarnato la volontà di proseguire nel rinnovamento, mentre Giovanni Paolo I, di Canale d’Agordo nella provincia di Belluno, pur nel breve pontificato, ha rappresentato un simbolo di continuità dei princìpi avviati dai suoi predecessori.

    Pio XI, il Papa brianzolo, rappresenta una grande storia lombarda: ha predicato senza cedimenti la necessità della pace, ha combattuto i totalitarismi offrendo la chiesa del suo tempo come faro di speranza e di riconciliazione, ha creduto nel futuro senza temere il progresso. Ad Achille Ratti – Pio XI la sua terra natale e le associazioni che ne tengono viva la memoria hanno dedicato uno straordinario percorso espositivo all’interno di Villa Cusani Traversi Tittoni, il settecentesco monumento del Piermarini oggi patrimonio della città di Desio. È un viaggio che attraverso diciotto sezioni narra con le più moderne tecniche comunicative la storia del Pontefice di Desio a partire dal percorso di sacerdote e di studioso. Ma c’è spazio anche per la grande passione per l’alpinismo, il segno delle sue radici lombarde: nel 1889 e ’90. Achille Ratti, affrontando condizioni proibitive, scala le cime del Monte Rosa, del Bianco e del  Cervino, aprendo nuove vie. L’evento allestito in villa Tittoni a Desio ne celebra il ricordo trasportando i visitatori in alta montagna con una stanza immersiva a 360°. Non è l’unica emozione del percorso espositivo che ha per titolo ‘Costruirò la Casa della Pace’: in un panorama di immagini, testi, di preziosi reperti museali e oggetti scenici, si incontra un touch wall da sfiorare con la mano per aprire un focus sulla vita di Pio XI, si attivano monitor e proiezioni murali con cinegiornali d’epoca, si sfoglia un grande libro digitale che narra il Rinascimento del Vaticano voluto da Papa Ratti, e nella cappella settecentesca, da un sorprendente ologramma tridimensionale ad alta suggestione, Pio XI in viva voce saluta i visitatori. Una sequenza di emozioni per una storia che appartiene a pieno titolo all’identità italiana.

    ‘Costruirò la Casa della Pace’  è certamente una proposta che vuole farsi ricordare: non una mostra statica di reperti ma una passeggiata dinamica nel tempo e tra i grandi episodi che hanno visto Pio XI protagonista, una novità rispetto alle tradizionali esposizioni relative a tematiche religiose. La condivisione della proposta è sollecitata anche da alcuni segni concreti, come la sintesi di due encicliche di Papa Ratti offerte gratuitamente al visitatore.

    Il significato dell’evento ‘Costruirò la Casa della Pace’ è ben sintetizzato in una frase di Agostino Gemelli, il fondatore dell’Università Cattolica inaugurata a Milano nel 1921 proprio dal cardinale Achille Ratti. Scrive Gemelli che con l’elezione di Pio XI “è la cultura che sale al soglio di Pietro. È la scienza che ci appare rivestita dalle vesti pontificali. È il sapere che celebra il suo connubio con la fede”.

    Oltre al merito di aver voluto con i Patti Lateranensi la Città del Vaticano con l’unico fine di garantire alla Chiesa la sua missione tra i popoli, l’intento delle opere del Papa di Desio è sempre stato di unire opere, cultura e bellezza. Per Pio XI la bellezza è un buon motivo di conversione.

    Il percorso espositivo multimediale ‘Costruirò la Casa della Pace’ è a ingresso gratuito ma con prenotazione obbligatoria. Tutte le informazioni si possono trovare sul sito www.papadidesio.it.

  • Gli spostamenti in treno valgono 3 miliardi per la Lombardia e le province ai suoi confini

    Il treno nel 2024 ha generato in Lombardia e in sette province limitrofe un valore di 3 miliardi di euro, in crescita del 6% rispetto al 2023. È quanto emerge dal “True Value”, modello sviluppato da KPMG che quantifica gli impatti sociali, ambientali, economici generati direttamente e indirettamente per persone, istituzioni, territorio dal sistema ferroviario regionale.

    Nel 2024 Trenord ha trasportato 201 milioni di passeggeri (+5,9% rispetto al 2023) su 740mila corse, evitando oltre 3,2 miliardi di km di viaggi in auto e 318mila tonnellate di emissioni di CO2. È l’equivalente di quanto prodotto da circa 68mila persone.

    Come rilevato dal “True Value”, che Trenord adotta dal 2019, nel 2024 il sistema treno lombardo ha generato impatti sociali per 2 miliardi di euro; è il 66% del valore complessivo.

    In questo calcolo, l’elemento più rilevante è costituito dalla capillarità dell’offerta di servizio per i passeggeri: più di 2.200 corse al giorno, divenute oltre 2.300 da dicembre, collegando 460 stazioni in Lombardia e in sette province limitrofe, per un totale nell’anno di oltre 740mila corse e 41,5 milioni di treni-km.

    A questo si aggiungono la riduzione del traffico sulle strade, la formazione erogata, i benefici derivati ai passeggeri da sconti e convenzioni dedicate, il valore generato nelle località turistiche, che cresce di pari passo con i flussi nel tempo libero, arrivati al +16% rispetto al 2023. Contribuiscono all’impatto sociale anche i risultati del collegamento aeroportuale Malpensa Express, scelto nel 2024 da 5,3 milioni di persone.

    Per la dimensione ambientale l’analisi considera sia gli impatti generati, sia quelli evitati; Trenord nel 2024 ha creato un valore per l’ambiente e la collettività di 42 milioni di euro. L’impresa ferroviaria lombarda ha evitato 318mila tonnellate di emissioni di CO2, pari a quelle prodotte in un anno da circa 68.000 persone.

    L’impegno dell’azienda per la sostenibilità si concretizza anche nel piano di rinnovo della flotta in corso: alla fine del 2024 erano 185 i nuovi treni in servizio, dei 214 che circoleranno entro il 2025. Convogli confortevoli, accessibili e che garantiscono una maggiore efficienza energetica.

    Nel 2024 è proseguito il progetto “Energy Meter”, che misura puntualmente i consumi elettrici dei convogli durante la corsa e la quota restituita alla rete in frenatura. I dati rilevati saranno la base di analisi e azioni per migliorare ulteriormente l’efficienza energetica, per esempio tramite istruzioni di “guida ecologica” per macchinisti e manovratori.

    Oltre a questo, l’azienda mette in pratica azioni per ridurre l’impatto di impianti di manutenzione e uffici. Nel corso del 2024 tutti i principali siti manutentivi sono stati riforniti al 100% da energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili; complessivamente i consumi energetici relativi agli asset sono rimasti stabili, a fronte di un aumento dell’attività manutentiva e del numero di corse effettuate.

    Nel corso dell’anno tutti gli asset sono stati interessati anche da installazione di luci a tecnologia LED, che hanno migliorato la resa e il comfort luminoso, oltre a ottenere un risparmio energetico del 60%. A Novate è inoltre attivo un impianto di recupero delle acque meteoriche utile al lavaggio e alla pulizia dei treni: nel 2024 l’acqua riciclata resa disponibile grazie a questo sistema è aumentata del 20% rispetto al 2023 e ha consentito di coprire il fabbisogno idrico per le attività di rimozione dei graffiti, cresciute del 20%.

    Complessivamente, gli impatti economici generati nel corso del 2024 hanno superato il totale di 1 miliardo di euro, in crescita rispetto ai 995 milioni del 2023.

    A contribuire a questo valore è anche la spesa generata grazie al reddito dei dipendenti, che nel 2024 hanno raggiunto le 4925 unità, in crescita del 4% rispetto alle 4720 unità del 2023. Nell’anno, Trenord ha assunto 371 persone, di cui 230 fra macchinisti e capitreno.

    Nel 2024 sono state erogate oltre 548mila ore di formazione totale, destinate sia al personale dipendente di Trenord, sia a personale esterno.

    Inoltre, nel corso dell’anno è stato avviato un corso di Empowerment Femminile rivolto a 50 lavoratrici, suddivise in gruppi di fasce d’età, con l’obiettivo di sostenerne la crescita personale, valorizzare il loro contributo nei team, potenziare l’autoefficacia, promuovere collaborazione e condivisione fra diverse aree.

  • La lacunosa legge sui cani proposta dalla Regione Lombardia

    Mentre il mondo è sospeso in attesa delle conseguenze che porteranno, a noi  e alle future generazioni, gli accordi o disaccordi tra Trump e Putin, la vita continua e alcuni consiglieri regionali della Lombardia hanno dato vita ad una proposta di legge per alcune tipologie di cane, il loro benessere e la pubblica incolumità.

    La proposta, lacunosa, inesatta, pericolosa per certi aspetti, se fosse adeguatamente modificata potrebbe anche avere un senso se, con i suoi articoli, andasse a colpire il traffico illegale di cuccioli, la detenzione di animali utilizzati per combattimenti o per specifiche aggressioni, stanziasse i soldi necessari a rimettere a posto i canili pubblici e i rifugi privati, creasse spazi  ad hoc per i cani in città (quelli attuali sono ridicoli), mettesse  l’obbligo a chi vende un cane di consegnare i documenti vaccinali e dello stato di salute del cucciolo e della madre, che l’acquirente deve sempre poter vedere.

    Così mentre continuiamo a sostenere l’Ucraina e che al tavolo negoziale ci debba essere anche l’Europa, a pieno titolo, oggi con la regione Lombardia, ci occupiamo anche dei cani, con alcune osservazioni sulla proposta di legge.

    Fa onore alla Regione Lombardia cercare soluzioni che portino ad una migliore e più sicura convivenza tra esseri umani e cani.

    A volte però la fretta, o la conoscenza non approfondita del problema, producono errori che, se non corretti, causano danni per tutti.

    Non tutte le razze canine sono iscritte all’Enci perciò gli esperti Enci non devono poter valutare razze non iscritte presso l’ente.

    Qualunque norma non può ledere la libertà personale ed i diritti conseguenti.

    La proposta di legge non dice che la vendita di cani avviene non solo tramite allevatori di professione o amatoriali ma, purtroppo, anche via internet e attraverso canali criminali. Dovrebbe essere nota alla Regione la strenue e non sufficiente, per l’ampiezza del problema, sorveglianza ed attività delle forze di polizia e dei carabinieri per contrastare il traffico illegale di cuccioli provenienti dall’estero. Su questo aspetto la proposta di  legge non si esprime ignorando uno dei problemi più gravi, proprio in Lombardia, perché molti di questi cani importati illegalmente hanno problemi caratteriali in quanto sottratti anzitempo alla madre.

    Rende perplessi che si cerchi in modo surrettizio, e cambiandole nome, di rintrodurre una lista di cosiddetti cani pericolosi, lista già bocciata nel 2003.

    Non si parla in modo adeguato di rieducazione del cane, in caso di necessità, attraverso istruttori professionisti atti a reinserire l’animale anche nella stessa famiglia di provenienza.

    Non si parla di istituire l’obbligo, per gli allevatori, di segnalare, ad un apposito ufficio regionale, la  vendita di cani appartenenti alle razze considerate pericolose fornendo i dati del nuovo proprietario.

    Non si tiene in alcun conto la sensibilità del cane, essere senziente a tutti gli effetti e legato al proprio  conduttore, alla famiglia, da vincoli forti ed importanti per la sua serenità psicofisica.

    Non si affronta la copertura economica per la costruzione di nuove strutture dove i cani, sottratti al proprietario, dovrebbero essere collocati.

    Non vi è nessuna postazione in bilancio per ristrutturare i canili esistenti, purtroppo pieni di cani abbandonati, spesso con strutture fatiscenti e carenza di personale.

    Non si tiene in considerazione che i cittadini possessori di cani, già oberati da molti problemi per la vita in città, potrebbero, di fronte a nuove norme vessatorie, o che comunque implicano ulteriori disagi e perdite di tempo, rinunciare al possesso del cane, creando nuovi affollamenti nelle strutture, o decidere di non acquistarlo o salvarlo proprio dal canile.

    E’ ormai scientificamente provato che la convivenza con un animale è utile all’equilibrio delle persone e dei bambini, che gli animali sono una grande compagnia per le persone sole, pertanto non vanno prese iniziative, emanate norme che possano dissuadere le persone ad avere un cane.

    La lista dei cani, preparata dalla Regione, che devono essere osservati è preceduta da una serie di caratteristiche che dovrebbero far individuare i cani per i quali i proprietari dovrebbero seguire dei corsi e sottoporsi a degli esami, queste caratteristiche coincidono anche con quelle di animali che non sono nella lista e non coincidono con cani che sono nell’elenco, sono ignorate razze come il pastore tedesco, il pastore belga, il dobermann ma è inopinatamente inserito il cane lupo italiano,

    Il cane lupo italiano, presente oggi sul territorio italiano con poco più di duecento esemplari, è una razza tutelata dal Ministero dell’Agricoltura. Il lupo italiani non si può vendere, può essere solo dato in affido sotto il costante controllo del AAALI l’associazione che ne detiene la proprietà e ne ha la responsabilità anche per la riproduzione.

    Questo cane non ha nessuna delle caratteristiche descritte nella proposta di legge.

    Da queste brevi considerazioni si evince non solo la necessità di abolire la lista così come è stata redatta ma di addivenire a quelle modifiche ed aggiunte indispensabili a rendere la proposta di legge organica ed utile, in caso contrario sarebbe bene che i proponenti si occupassero di studiare meglio il problema e si occupassero, intanto, di altre urgenti necessità dei cittadini lombardi…

  • In Lombardia bando da 24 milioni di euro per migliorare le cure del paziente

    Un bando da 24 milioni per finanziare progetti di ricerca finalizzati a migliorare ulteriormente la cura del paziente, le conoscenze mediche e il sistema sanitario regionale. Si tratta dell’iniziativa ‘From bed to bench: the way to innovation’, promossa della Fondazione Regionale per la Ricerca Biomedica (Frrb), in collaborazione con Regione Lombardia, e presentata a Milano in un convegno in cui è intervenuto il presidente della Regione. Al bando potranno partecipare gli enti compresi nel ‘Sistema Ricerca Lombardo’, ovvero Ats, Irccs pubblici e privati, Asst, Areu, Università pubbliche e privati e organismi di ricerca, riunitisi in partenariati. Saranno supportati programmi che prevedano la realizzazione di un processo di miglioramento continuo nel settore sanitario, in cui le osservazioni derivanti dalla cura del paziente contribuiscono direttamente all’indagine scientifica, portando a innovazioni che generino benefici ai pazienti. Un ciclo interattivo fondamentale per far avanzare le conoscenze mediche e migliorare il sistema sanitario regionale.

    “Un bando importante – ha affermato il presidente della Regione Lombardia – che ha l’obiettivo di applicare concretamente la ricerca ai luoghi di cura, così da assicurare una medicina sempre più personalizzata e di precisione, in grado di rispondere ai fabbisogni specifici della popolazione”. “Lavoriamo – ha proseguito il presidente di Regione Lombardia – affinché tutta l’attività di ricerca scaturita da bandi come questo sia poi messa a disposizione della pratica clinica e assistenziale, per garantire un miglioramento dell’offerta di cura, non solo quella ospedaliera ma anche quella territoriale e assistenziale. Potenziamo il collegamento tra ricerca e applicazione della ricerca”. “Tutto questo – ha evidenziato Fontana – è possibile grazie all’ecosistema lombardo nel settore della ricerca, che è all’avanguardia e competitivo. Lo dimostrano la presenza del maggior numero di Irccs pubblici e privati, i primati nel campo universitario e nella registrazione dei brevetti e gli investimenti nei progetti dei nostri ricercatori”.

  • Il Pirellone commemora Borsani, Bruxelles guarda al suo esempio

    Servizio sanitario nazionale privo di risorse, medici di base sempre più insufficienti, cittadini privati del diritto di salute. Nel piagnisteo che troppo spesso se non sempre prende il posto di un pragmatico orientamento al risultato quando gli italiani si trovano ad affrontare un problema, ci si dimentica che se l’Italia avesse aderito al Mes sanitario avrebbe potuto iniettare nella sanità pubblica risorse rilevanti fornite dall’Unione europea.

    In un simile panorama di sofferenza, l’ex assessore alla Sanità della Regione Lombardia Carlo Borsai, ricordato al Pirellone ad un anno dalla sua scomparsa, risalta ancor più come un innovatore che ha saputo mettere in sicurezza l’accesso alle cure per chiunque. Come ha ricordato Cristiana Muscardini, che con Borsani condivise la consiliatura al Comune di Milano dal 1985 al 1990, oggi è la stessa Commissione europea, attraverso la commissaria alla Salute Stella Kyriakides, a sollevare il problema dell’accesso alle terapie che Borsani aveva affrontato con la legge regionale lombarda 31/97 (passata agli annali come Legge Borsani), coniugando pubblico e privato all’insegna dell’efficienza, come ha ricordato la figlia dell’assessore, Benedetta.

    Uomo di profonda onestà intellettuale, come ha voluto ricordarlo il governatore Attilio Fontana, con la sua riforma, come hanno evidenziato sia Cristiana Muscardini che l’assessore regionale (ai Trasporti) Franco Lucente, l’esponente dell’allora An ha tracciato una strada che ha fatto della Lombardia un esempio di capacità amministrativa guardato con interesse anche oltre i confini regionali. Anche a Bruxelles.

    Grazie alla sua riforma, la sanità lombarda vide nascere le Asl (Aziende sanitarie locali, che ora si chiamano Ats) e le aziende ospedaliere (ora Asst), e soprattutto si aprì la strada al privato accreditato: da allora i cittadini hanno potuto far valere il proprio diritto a essere curati attraverso la possibilità di scegliere se farsi ricoverare (o anche solo effettuare analisi) presso strutture private convenzionate con il sistema sanitario o presso lo stesso Ssn, pagando nell’uno e nell’altro caso lo stesso ticket.

  • Da Regione Lombardia fino a 90 euro mensili ai pendolari alta velocità Milano – Brescia – Desenzano

    Su iniziativa dell’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, la Giunta regionale lombarda ha approvato una delibera che proroga il contributo denominato ‘Dote Trasporti’ destinato agli abbonamenti acquistati da marzo 2024 sino a febbraio 2025, assegnando alla misura un importo massimo di 400.000 euro per il biennio 2024-25. “Si tratta di risorse importanti – ha commentato l’assessore regionale ai Trasporti – che permettono ai viaggiatori di poter accedere ai servizi di Alta Velocità promuovendo l’integrazione con i servizi ferroviari regionali e abbattendo così i costi. Questa agevolazione valorizza ulteriormente il trasporto pubblico su ferro e l’interconnessione con quello su gomma, garantendo all’utenza di viaggiare scegliendo il tipo di servizio desiderato e consono alle proprie esigenze“.

    Il contributo è variabile tra i 10 e i 90 euro per mensilità, a seconda del tipo di abbonamento e della tratta prescelta.

    La richiesta del contributo ‘Dote Trasporti’, come in precedenza, potrà essere presentata ogni 6 mesi, in corrispondenza delle due finestre previste a ottobre 2024 e aprile 2025, tramite la piattaforma ‘Bandi e Servizi on line’ di Regione Lombardia.

  • Smart mobility, in Lombardia: investiti 1,7 miliardi per 222 nuovi treni

    “Il tema della mobilità è cruciale: Regione in tutti questi anni ha fatto la sua parte: 1,7 miliardi per 222 nuovi treni (ad oggi oltre 140 immessi). Un piano di rinnovamento straordinario per migliorare il servizio a beneficio dei cittadini e dell’ambiente. Convogli che garantiscono risparmi dei consumi energetici, realizzati con materiali riciclabili”. Lo ha detto l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, al convegno ‘Smart Mobility Alliance’ che si è svolto a Palazzo Lombardia. All’incontro è intervenuto anche il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana.

    “I trasporti – ha aggiunto – non sono solo su ferro, anche su gomma, e a tal proposito è giusto evidenziare che il rinnovamento e la programmazione della flotta degli autobus prevede 1.200 nuovi mezzi entro il 2026”.

    “Regione Lombardia – ha concluso – sia capofila di una nuova ‘alleanza sulla mobilità’, in grado di coinvolgere istituzioni, stakeholder, imprese ed associazioni in maniera trasversale. La mobilità ha implicazioni in ogni settore, dai trasporti all’agricoltura, dal turismo alla sanità, all’economia e allo sviluppo di nuovi sistemi urbani. Da tempo lavoriamo ad una Lombardia interconnessa, capace di accogliere le sfide della digitalizzazione e dove non esistono più distanze tra centro e periferia. Un futuro dove le nuove intermodalità e la connessione tra cose e persone daranno vita ad una vera e propria ‘rivoluzione della mobilità’, figlia di una neutralità tecnologica dove l’impegno verso il ‘green’ sappia contemplare diverse soluzioni, dall’elettrico, al metano e all’idrogeno”.

  • Dal 14 aprile al 17 novembre ripartono i treni storici verso i laghi Maggiore e di Como

    Dopo gli ottimi risultati dello scorso anno, riparte la stagione dei treni storici e raddoppia l’offerta. Nell’anno del centenario non solo viaggi verso il Lago Maggiore, ma anche sulle sponde del Lago di Como. Grazie al contributo finanziario di Regione Lombardia, nell’ambito del ‘Contratto di servizio 2023-2027’ stipulato tra Regione e Ferrovienord, da domenica 14 aprile si potrà compiere un’esperienza affascinante a bordo di tre carrozze di prima classe AZ 130-136-137, costruite nel biennio 1924-25 e ora completamente restaurate.

    I posti offerti sono 160, si partirà da Milano Cadorna alle ore 9.40, con arrivo a Como Lago alle ore 11.30. Il rientro è previsto con partenza da Como Lago alle ore 16.30, e arrivo a Milano Cadorna alle ore 18.17.

    Queste le corse: domenica 14 aprile 2024 – Milano Cadorna – Como Lago, domenica 28 aprile 2024 – Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago, domenica 5 maggio 2024 – Milano Cadorna – Como Lago, domenica 19 maggio 2024 – Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago, domenica 2 giugno 2024 – Milano Cadorna – Como Lago, domenica 15 settembre 2024 – Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago, domenica 6 ottobre 2024 – Milano Cadorna – Como Lago, domenica 17 novembre 2024 – Milano Cadorna – Laveno Mombello Lago

    “La proposta dei treni storici – spiega l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente – è particolarmente gradita e viste le richieste abbiamo deciso di implementare l’offerta, con nuovi treni sulla linea Milano-Como Lago che si vanno ad aggiungere a quelli che servono la Milano-Laveno Mombello Lago. In tutto, effettueremo 8 corse turistiche da aprile a novembre, rispetto alle 3 del 2023. Viaggi immersivi e dall’alto valore storico, culturale e turistico. Famiglie, bambini e appassionati possono apprezzare luoghi unici della nostra Lombardia, dagli splendidi scorci che offrono i laghi di Como e Maggiore sino ai borghi che impreziosiscono il territorio, a bordo di treni dal grande fascino, alla scoperta di un modo di viaggiare unico, originale e indimenticabile. Il nostro obiettivo è regalare una nuova immagine della ferrovia – aggiunge Lucente – capace di regalare emozioni e di coniugare la mobilità sostenibile con progetti diretti anche alla valorizzazione turistica dei territori”.

  • Dal 30 marzo otto nuovi convogli di Trenord

    La flotta dei treni di Trenord si arricchisce, dal 30 marzo, di otto nuovi treni in Lombardia, raggiungendo la quota di 154 nuovi convogli in servizio sulle linee lombarde, per un totale di 214 che rivoluzioneranno il materiale rotabile entro il 2025. L’investimento è costato oltre 1,7 miliardi, il più importante tra le Regioni d’Italia, che sta portando importanti benefici, in termini di comfort e puntualità. Ad annunciare il nuovo traguardo l’assessore regionale ai Trasporti e Mobilità sostenibile, Franco Lucente, che commenta: “Le nuove immissioni riguardano linee particolarmente importanti per il servizio ferroviario lombardo. A cominciare dalla Milano-Ponte San Pietro via Carnate, che dallo scorso 5 febbraio ha visto l’avvio dei lavori infrastrutturali fra Bergamo e Ponte San Pietro. Sullo storico Ponte San Michele viaggeranno per la prima volta due convogli Caravaggio, offrendo ai passeggeri mezzi moderni e performanti. Previsti nuovi treni Donizetti – prosegue Lucente– anche per la Valtellina, linea fondamentale anche in ottica Olimpiadi 2026. Senza dimenticare il terzo Caravaggio sulla Milano-Mortara-Alessandria, dove gli indici di puntualità stanno notevolmente migliorando grazie all’impiego di mezzi nuovi. Infine, torna un secondo Caravaggio sulla Milano-Lodi-Cremona-Bozzolo, che certamente contribuirà a rendere il viaggio più agevole dopo l’avvio dei lavori di raddoppio della linea Mantova-Bozzolo dallo scorso 14 gennaio. Si tratta di interventi fondamentali – conclude l’assessore – che contribuiranno a rendere più efficiente il servizio. Stiamo lavorando per una Lombardia sempre più interconnessa, con un trasporto pubblico efficiente e in linea con le aspettative dei cittadini“.

    Questi i cambiamenti previsti:

    – Milano-Carnate-Ponte San Pietro. Sul Ponte San Michele, per la prima volta circoleranno due convogli Caravaggio, effettuando 18 corse al giorno.

    – Valtellina. Per la prima volta 4 nuovi treni Donizetti circoleranno sull’intera linea Regio Express Milano-Lecco-Sondrio-Tirano, in doppia composizione, effettuando 10 corse al giorno. Grazie alle nuove immissioni, inoltre, le corse locali giornaliere aumenteranno da quattro a sei
    – Mortara-Alessandria. Salgono a tre – prima erano due – i Caravaggio che circoleranno sulla tratta, per un totale di 27 corse giornaliere
    – Milano-Lodi-Cremona-Bozzolo. Dopo un’interruzione dovuta ai lavori sulla Bozzolo-Mantova, sulla tratta tornerà a viaggiare un secondo Caravaggio, per un totale di 11 corse giornaliere.

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