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  • In attesa di Giustizia: (in)giustizia sportiva

    Il cielo stellato sopra di me, la legge morale dentro di me…i giudici sportivi devono essere dei cultori  della Critica della Ragion Pratica per essere riusciti a condannare la Juventus ad una pena che, per l’illecito  che le è stato attribuito non esiste: un po’ quello che successe a Norimberga, allorquando i gerarchi nazisti furono processati per “crimini contro l’umanità”, delitto che, in sé e per sé non era contemplato da nessuna norma giuridica sebbene attenesse alla legge morale; ma, insomma, quella era Norimberga e il Tribunale finì per darne una definizione aggiungendo l’omicidio, lo sterminio di massa, la persecuzione su base razziale, politica o religiosa.

    In sintesi, e per avviare la riflessione, sono stati inflitti alla Juventus quindici punti di penalizzazione senza che sia stato formalizzato uno specifico illecito sportivo connesso al tema delle plusvalenze e la motivazione della sentenza altro non fa che confermare un clima di giustizialismo diffuso che è andato a toccare anche il settore sportivo.

    Il provvedimento dice, senza spiegarsi oltre, che è vero: la norma che si assume violata nel capo di imputazione non c’è ma i documenti arrivati dalla Procura di Torino (relativi ad un processo ancora da celebrarsi ed in cui verificare la fondatezza dell’accusa…) sembrano descrivere – in ogni caso – una realtà fatta  di imbrogli. Ed ecco che l’insulto alla legge morale supplisce alla mancanza di una contestazione scritta.

    Formalismi avvocateschi? Nossignori: ai bianconeri è stato ascritta l’inosservanza dei doveri di lealtà e probità sportiva: definizione un po’ generica se l’addebito viene mosso senza specificare in cosa siano consistiti e…si badi bene: stiamo parlando, e non ve n’è dubbio, di alterazione di scritture contabili.   Secondo il codice sportivo, per  arrivare ad una penalizzazione si sarebbe dovuto sostenere, e possibilmente dimostrare con delle perizie, che quei falsi erano intesi a dissimulare una situazione di insolvenza risalente al 2020 che avrebbe impedito alla Juve di iscriversi al campionato  successivo.

    L’ipotesi è  fantasiosa prima ancora che totalmente inesplorata: comunque sia, in mancanza di imputazione  e  di prove a supporto, la sanzione non avrebbe dovuto essere la penalizzazione in classifica ma una multa, salata ma pur sempre sopportabile dalla famiglia Agnelli.

    Anche in questa sede un ruolo decisivo lo hanno svolto le intercettazioni telefoniche, ovviamente fatte nell’indagine penale e trasferite al giudice sportivo senza che siano state ancora periziate (cioè verificato, come prevede la legge, che ciò che è stato manoscritto dagli agenti addetti all’ascolto corrisponda a ciò che è stato effettivamente detto e registrato). E’, a questo punto, inutile rilevare che il giusto processo per le società sportive è un traguardo ancora lontano da raggiungere e che la motivazione della sentenza di condanna della Juventus assomiglia di più ad una supercazzola che ad un funambolismo giuridico: certamente non a quella che dovrebbe essere la sostanza di un provvedimento reso al termine di un giudizio serio.

    Lo sport è qualcosa che appartiene alla vita di tutti noi e di tutti i giorni: per alcuni è una passione, un hobby, per molti altri è un lavoro da atleta o da dirigente e la pretesa che disponga di un ordinamento giuridico che non emuli il codice penale su base analogica dei tempi dell’URSS e sia affidato a giudici competenti non è fuor di luogo.

    Può darsi che questa rubrica torni in argomento e la questione  potrebbe essere meno stucchevole di un commento all’affaire Cospito: carcere duro o no per  un gentiluomo d’altri tempi ritenuto responsabile di aver piazzato due ordigni, di cui uno ad alto potenziale nell’assalto ad una Scuola Allievi dei Carabinieri?

    In attesa di Giustizia sportiva per ora è tutto, a voi studio centrale.

     

  • Il nome di Dio va rispettato

    Il calcio, la passione per il calcio, specie quando gioca la propria nazionale è più che comprensibile ma desta una certa perplessità sentire lo speaker, a seguito dell’ultimo gol che segna la vittoria dell’Arabia Saudita, urlare più e più volte Allah Allah Allah.

    Comprendiamo la gioia, l’entusiasmo ma non crediamo che Allah, il Dio dei musulmani, debba essere scomodato per un gol frutto non di un miracolo ma della bravura del calciatore.

    Mi sembra che mischiare il sacro col profano sia un po’ blasfemo e sintomo di come il nome di Dio sia usato invano e rappresenti non un’invocazione religiosa ma una specie di urlo di guerra contro gli altri. D’altra parte siamo abituati a sentire invocare Allah dopo attentati e violenze e questo non giova ai veri credenti musulmani che dovrebbero insegnare, fin dalle scuole coraniche, che il nome di Dio, di qualunque fede religiosa si sia, va sempre rispettato e non usato per esultare dell’effimero o per coprire le nostre colpe.

  • Troppo grillismo fisico, gli obesi aumenteranno di oltre 500milioni entro il 2030

    Se non ti muovi ti ammali, e la voglia di non fare nulla, l’inattività motoria, una sorta di grillismo fisico si potrebbe dire per essere sintetici, sarà sempre di più responsabile di una pandemia di gravi condizioni mediche, dal diabete all’obesità, con costi sanitari elevatissimi: secondo un rapporto dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms), infatti, tra il 2020 e il 2030 quasi 500 milioni di persone a causa dell’inattività fisica svilupperanno malattie cardiache, obesità, diabete o altre malattie cosiddette non trasmissibili, con un costo annuo di 27 miliardi di dollari per l’assistenza sanitaria, se i governi non prenderanno provvedimenti urgenti per incoraggiare una maggiore attività fisica tra le loro popolazioni.

    Sono alcuni dei dati emersi dal Rapporto OMS sullo stato globale dell’attività fisica 2022, che misura il grado di azione dei governi per favorire un aumento dei livelli di attività fisica a tutte le età. La pandemia ha peraltro scoraggiato gli stati a organizzare eventi di attività fisica di massa.

    Dal Rapporto, che ha analizzato dati relativi a 194 paesi, è emerso che meno della metà delle nazioni ha una politica che favorisca l’attività fisica della popolazione adulta e pediatrica, e di questi meno del 40% sono veramente operativi per garantire che tutti svolgano un’adeguata quota di esercizio fisico. Inoltre dal rapporto emerge che solo il 30% dei Paesi ha linee guida nazionali sull’attività fisica per tutte le fasce d’età. Mentre quasi tutti i Paesi riportano un sistema di monitoraggio dell’attività fisica negli adulti, il 75% dei Paesi monitora l’attività fisica tra gli adolescenti e meno del 30% dei Paesi monitora l’attività fisica nei bambini al di sotto dei 5 anni. Il problema è che se un paese non è in grado di monitorare quanto si muovono i propri cittadini e quali sono i motivi della sedentarietà, difficilmente potrà adottare le politiche più idonee a favorire il movimento fisico.

    Considerando le azioni che potrebbero incoraggiare il trasporto attivo e sostenibile e quindi il movimento, dal rapporto Oms si vede che solo poco più del 40% dei Paesi ha standard di progettazione stradale che rendono più sicuri gli spostamenti a piedi e in bicicletta, incentivandoli. È importante supportare le persone affinché siano più attive attraverso gli spostamenti a piedi, in bicicletta, o attraverso la pratica di sport e altre attività fisiche. “I benefici sono enormi, non solo per la salute fisica e mentale degli individui, ma anche per le società, gli ambienti e le economie”, ha dichiarato Tedros Adhanom Ghebreyesus, Direttore generale dell’OMS. “Ci auguriamo che i Paesi utilizzino questo rapporto per costruire società più attive, più sane e più giuste per tutti”.

    L’onere economico dell’inattività fisica è significativo e il costo delle cure per i nuovi casi prevenibili di malattie non trasmissibili raggiungerà quasi 300 miliardi di dollari entro il 2030, circa 27 miliardi di dollari all’anno. Ma i paesi fanno pochissimo per incentivare al movimento fisico, ad esempio dal rapporto emerge che solo poco più del 50% dei Paesi ha condotto una campagna di comunicazione nazionale o ha organizzato eventi di attività fisica di massa negli ultimi due anni. La pandemia di Covid-19 non solo ha bloccato queste iniziative, ma ha anche influenzato l’attuazione di altre politiche che hanno ampliato le disuguaglianze nell’accesso e nelle opportunità di praticare attività fisica per molte comunità.

    Per aiutare i Paesi ad aumentare l’attività fisica, il Piano d’azione globale sull’attività fisica 2018-2030 (Gappa) dell’Oms stabilisce 20 raccomandazioni politiche, tra cui la creazione di strade più sicure per incoraggiare un trasporto più attivo, l’offerta di un maggior numero di programmi e opportunità per l’attività fisica in contesti chiave come le scuole.

  • Secondo il nuovo Eurobarometro sullo sport e l’attività fisica il 49% degli europei fa esercizio fisico

    La Commissione europea pubblica il quinto Eurobarometro dedicato allo sport e all’attività fisica. Secondo l’indagine il 38% degli europei fa sport o esercizio fisico almeno una volta alla settimana, a fronte di un 17% che lo pratica meno di una volta alla settimana. Attualmente fino al 45% degli europei non fa mai esercizio fisico né partecipa ad attività sportive. Sebbene la situazione risulti stabile rispetto all’Eurobarometro del 2017, è evidente la necessità di continuare a promuovere lo sport e l’attività fisica. L’indagine rivela inoltre che durante la pandemia di COVID-19 la metà degli europei ha ridotto il livello di attività fisica o ha addirittura smesso di svolgerla.

    Tra gli intervistati sono più spesso quelli di età compresa tra i 15 e i 24 anni a fare esercizio fisico o praticare sport con una certa regolarità (il 54%). Questa percentuale diminuisce con l’avanzare dell’età: dal 42% nella fascia d’età tra i 25 e i 39 anni al 32% tra i 40 e i 54 anni fino a scendere al 21% tra le persone dai 55 anni in su. Nel complesso l’Eurobarometro mostra che gli intervistati che svolgono regolarmente attività fisica per motivi ricreativi o non sportivi non costituiscono la maggioranza in nessuno Stato membro dell’UE.

    Secondo gli intervistati l’ostacolo principale alla pratica di attività fisica è la mancanza di tempo, seguita da una mancanza di motivazione o semplicemente dall’assenza di interesse per lo sport. In risposta, la campagna della Commissione HealthyLifeStyle4All (Uno stile di vita sano per tutti) continuerà a portare avanti la sensibilizzazione sull’importanza di uno stile di vita sano per tutte le generazioni e i gruppi sociali.

    Dall’indagine emerge che la ragione principale per cui si svolge attività fisica è la volontà di migliorare la propria salute, seguita dal desiderio di sentirsi più in forma e di trovare metodi di rilassamento. Ogni anno la Commissione promuove i benefici dello sport per il benessere fisico e mentale durante la Settimana europea dello sport. La metà degli intervistati ha inoltre espresso il desiderio di fare esercizio fisico all’aperto, un desiderio che è sostenuto dagli sforzi della Commissione volti a rendere lo sport e l’attività fisica più verdi e sostenibili. Un nuovo sviluppo, forse rafforzato dalla pandemia di COVID-19, consiste nel fatto che circa un terzo dei rispondenti preferisce praticare sport a casa propria.

    Infine, l’importanza dell’impegno della Commissione nel migliorare la parità di genere nello sport è fortemente suffragata dai risultati dell’Eurobarometro: rimane infatti a favore degli uomini il divario di genere tra coloro che fanno esercizio fisico regolarmente. In questo contesto è incoraggiante apprendere che la maggioranza degli intervistati in 25 Stati membri dell’UE dichiara di seguire nei media le competizioni sportive maschili e quelle femminili con uguale interesse.

    La Commissione lancia regolarmente uno Speciale Eurobarometro sullo sport – i più recenti risalgono al 2013 e al 2017 – per monitorare le tendenze nella partecipazione allo sport e all’attività fisica, raccogliendo anche dati riguardanti i livelli di attività fisica nell’UE-27 e informazioni sui tipi di contesto nei quali le persone fanno esercizio fisico.

    L’attuale Speciale Eurobarometro sullo sport e l’attività fisica si basa sulle risposte a circa 20 domande di 26.580 europei provenienti da tutti i 27 Stati membri. L’indagine illustra le tendenze riguardanti i livelli di partecipazione, le preferenze e gli ostacoli alla pratica dello sport come base per le politiche future. I risultati confluiranno nelle azioni della Commissione volte a promuovere lo sport, l’attività fisica salutare e uno stile di vita sano in tutta Europa.

    Il piano di lavoro dell’UE per lo sport (2021-2024), adottato dal Consiglio, ha sottolineato l’importanza dei dati riguardanti lo sport e i relativi livelli di partecipazione nell’UE. La disponibilità di nuovi risultati Eurobarometro sulle tendenze relative all’attività fisica e alla partecipazione allo sport sosterrà le attività a livello dell’UE sul fronte operativo e politico dello sport. Il sondaggio si fonda anche sulle precedenti indagini Eurobarometro, il che consente di operare un confronto continuo e fornisce una buona base per l’ulteriore sviluppo della politica dello sport a livello dell’UE, in stretta collaborazione con gli Stati membri.

    La Settimana europea dello sport è un’iniziativa della Commissione europea volta a promuovere lo sport e l’attività fisica in tutta Europa, compresi i Balcani occidentali e i paesi del partenariato orientale. Lo sport e l’attività fisica contribuiscono in modo sostanziale alla salute e al benessere dei cittadini europei. Tuttavia, il livello di attività fisica in Europa è attualmente stagnante, mentre si registra addirittura un calo in alcuni paesi. La Settimana europea dello sport è una risposta congiunta a questa sfida e un invito ad agire per affrontare il fenomeno dell’inattività incoraggiando gli europei di tutte le età ad adottare uno stile di vita sano e attivo. Fa parte della campagna #BeActive, lanciata ufficialmente il 23 giugno, nella Giornata olimpica internazionale. La campagna #BeActive 2022 accenderà i riflettori su figure esemplari in cui sia facile identificarsi, con particolare attenzione ai 3 pilastri: gioventù, inclusione & uguaglianza e stile di vita sano.

    L’iniziativa HealthyLifestyle4All (Uno stile di vita sano per tutti) è stata lanciata nel settembre 2021 come campagna biennale per collegare lo sport e gli stili di vita sani alle politiche sanitarie, alimentari e di altri ambiti. Mira a mettere in evidenza l’impegno della Commissione nel promuovere gli stili di vita sani per tutti, attraverso le generazioni e i gruppi sociali, facendo notare che tutti possono trarre beneficio da attività che migliorano la salute e il benessere. L’iniziativa è aperta ai movimenti sportivi, alle autorità pubbliche e alle organizzazioni della società civile, che possono aderirvi dichiarando i propri impegni, pubblicati in un elenco online (Pledge Board).

    Fonte: Commissione europea

  • Inaugurata in Piazza del Duomo la Fan Zone di FIBA EuroBasket 2022: per una settimana Milano capitale del basket

    Con il taglio del nastro, al termine dell’inaugurazione, ha ufficialmente aperto la Fan Zone del Girone di Milano di EuroBasket 2022. Piazza del Duomo, fino all’8 settembre, si trasforma in un’arena da oltre 1.300 metri quadri, che accoglierà gli appassionati di basket italiani e provenienti da tutta Europa con una moltitudine di show e intrattenimenti.
    All’inaugurazione della Fan Zone hanno presenziato il sindaco di Milano Giuseppe Sala, il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, il capo della Rappresentanza a Milano della Commissione Europea Massimo Gaudina, il FIBA Executive Director Kamil Novák, il segretario generale FIP Maurizio Bertea, il CT Gianmarco Pozzecco, il capitano Luigi Datome e tutti i giocatori della Nazionale.
    La Fan Zone che inauguriamo oggi vuole essere il nostro benvenuto alle tante e ai tanti tifosi e appassionati che seguiranno le gare del girone di EuroBasket 2022 che si disputerà a Milano – ha commentato Giuseppe Sala -. Questo sarà un luogo di incontro, in cui condividere le gioie, le speranze e le altre grandi emozioni che questo sport sa regalare e sostenere la nostra e le altre Nazionali. Milano è felice e orgogliosa di ospitare manifestazioni sportive del livello di EuroBasket. Grazie agli europei di pallacanestro, la città saprà confermarsi luogo ideale per accogliere eventi di rilievo internazionale, capace di accogliere turisti e supporter“.
    Ancora una volta la Lombardia e Milano si pongono al centro della scena internazionale e questi Europei saranno l’ennesimo volano per promuovere le bellezze del nostro territorio – le parole di Attilio Fontana -. La Lombardia, ieri come oggi, è assoluta protagonista del basket con piazze che hanno scritto la storia italiana ed europea di questo sport. Una disciplina che nella nostra regione, sia a livello maschile, che a livello femminile, continua a registrare la partecipazione attiva di molti giovani e quella di tantissimi appassionati. Da buon varesino sono un grande tifoso di questo sport e sono convinto che gli azzurri potranno dire la loro anche agli Europei”.
    Il benessere dei cittadini europei passa anche attraverso lo sport. Per questo la Commissione europea è a fianco di EuroBasket 2022 e, insieme ai giocatori e ai tifosi, l’UE scende in campo per promuovere l’inclusione, l’attività fisica e uno stile di vita sano per il futuro delle nuove generazioni.” – afferma Massimo Gaudina, capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea – “Un impegno che assume ancora più significato oggi, nel pieno dell’Anno europeo dei giovani, e che si concretizza attraverso azioni e programmi come la Settimana europea dello sport e Erasmus+”.
    EuroBasket è l’evento di punta del basket europeo – dice Kamil Novák -. È anche l’evento che negli anni ha proiettato dozzine di giocatori verso lo status di celebrità e leggenda. E ce ne sono alcuni in Italia, ovviamente. È anche uno dei tornei più emozionanti del mondo, ospita partite che sono diventate sinonimo di classici di tutti i tempi e vivranno nella memoria per molti anni a venire. Ma soprattutto è una celebrazione del basket in quanto la Fan Zone è situata in Piazza del Duomo, una location iconica in una delle destinazioni più conosciute al mondo, la città di Milano”.
    Organizzata da Master Group Sport, advisor commerciale della Federazione Italiana Pallacanestro, la Fan Zone è aperta dalle ore 10.00 alle 20.00, con una fitta scaletta di eventi collaterali in cui si prenderanno la scena di volta in volta tornei, talk, spettacoli di cheerleaders e freestylers, attivazioni degli sponsor, clinic di pallacanestro e tanto altro ancora.
    Inoltre, nella Fan Zone è stata allestita un’area dedicata interamente al gaming, con 10 postazioni PlayStation5 per permettere a tutti gli spettatori della Fan Zone di sfidarsi con il titolo NBA2K, con tanti premi in palio ogni giorno. Nelle giornate del 4 e dell’8 settembre l’area eSports sarà palcoscenico delle Finals Scudetto del FIP eBasket Tour, il torneo federale 1v1 e 5v5 che proprio a Milano chiuderà la sua seconda stagione con le gare, per la prima volta in presenza, fra i migliori gamers italiani di NBA2K.

  • Sport, Salute e Sanità

    Qualsiasi attività sportiva offre sempre un quadro valoriale aggiuntivo, familiare e scolastico, a quello proposto alle giovani generazioni. Nella vita di un ragazzo, inoltre, concorre in maniera fondamentale ad un corretto sviluppo armonico del fisico in crescita. L’agonismo, in più, sublima l’impegno del singolo e della squadra finalizzato  al conseguimento di un risultato e ad una supremazia sportiva sui concorrenti.

    In un simile contesto l’effetto di questo way of life (stile di vita) inevitabilmente si ripercuote positivamente sullo stato generale della salute, specialmente nelle decadi successive. Di conseguenza, all’interno della complessa gestione delle risorse pubbliche, anche in ambito sanitario, questo “stile di vita sportivo” si potrà tradurre in una minore spesa sanitaria (come risparmio) grazie alla minore incidenza delle malattie cardiocircolatorie, solo per fare un esempio. Una relazione causa effetto che nasce da una precisa strategia imperniata sulla doppia valenza, sportiva e sanitaria, i cui effetti si manifesteranno nel medio e lungo termine, molto diversa perciò dal  semplice dirottamento di risorse pubbliche dalla sanità al settore sportivo.

  • Nuove opportunità di finanziamento per progetti nel settore dello sport di base e promozione di comportamenti sostenibili attraverso lo sport

    La Commissione lancia due nuovi inviti a presentare proposte nel settore dello sport: l’azione preparatoria dell’UE per “Programmi sportivi di base e innovazione dell’infrastruttura”, con un bilancio totale di 1,95 milioni di euro, e il progetto pilota “Lo sport per le persone e il pianeta: un nuovo approccio alla sostenibilità attraverso lo sport in Europa”, con un bilancio totale di 1,44 milioni di euro. Un’occasione per le organizzazioni sportive di individuare idee innovative e sviluppare e promuovere nuove modalità di pratica dello sport e dell’attività fisica più in linea con le esigenze dei cittadini.  La Commissaria Mariya Gabriel ha dichiarato: “Non vedo l’ora di conoscere le idee innovative che il movimento dello sport di base proporrà nelle candidature per l’azione preparatoria. Con il nuovo progetto pilota “Lo sport per le persone e il pianeta” la Commissione ribadisce il suo impegno a favore dello sport verde. Entrambi gli inviti mostrano la nostra volontà di incoraggiare modi innovativi e più sostenibili di praticare sport.”  L’azione preparatoria “Programmi sportivi di base e innovazione dell’infrastruttura” mira a incoraggiare il settore sportivo a migliorare la sua offerta attraverso creatività, innovazione e nuove pratiche. Gli obiettivi del nuovo progetto pilota “Lo sport per le persone e il pianeta: un nuovo approccio alla sostenibilità attraverso lo sport in Europa” consistono nell’ispirare i cittadini dell’UE ad adottare comportamenti sostenibili grazie al potere comunicativo dello sport, ai suoi principali eventi e ai suoi principali modelli. Le azioni sostenute nell’ambito di questo progetto contribuiranno anche all’attuazione dell’iniziativa Nuovo Bauhaus europeo. Gli inviti a presentare proposte, gestiti dall’Agenzia esecutiva europea per l’istruzione e la cultura (EACEA), saranno aperti fino al 12 ottobre.

    Fonte: Commissione europea

  • Il “nuovo” tennis della regressione medioevale

    La unicità dei valori espressi dal mondo dello sport nasce dalla distinzione rispetto ai contesti storico-politici nei quali viene praticato e dalla sostanziale lontananza dalle azioni e dalle scelte delle diverse nazioni di appartenenza dei singoli atleti. Allo sport andrebbe sempre confermato il riconoscimento della propria specificità nella quale tutti gli atleti di ogni nazione si impegnano in allenamenti e sacrifici (talvolta anche ben remunerati) e dovrebbe rappresentare l’occasione per dimostrare di possedere una cultura di livello accettabile con la consapevolezza dei valori e contesti diversi da quelli ormai sempre più invadenti della politica.

    Lo sport sublima e valorizza la performance atletica e la propone agli spettatori negli stadi o attraverso la televisione, indipendentemente dalla provenienza geografica dell’atleta e dalle proprie singole posizioni politiche o attitudini sessuali, assolutamente ininfluenti nel conseguimento del risultato sportivo.

    Talvolta la retorica politica cerca di impossessarsi dei risultati di un atleta per promuovere una propria retorica ma quasi sempre con scarsissimi risultati.

    La triste decisione di escludere dal prossimo torneo di Wimbledon gli atleti di origine russa e bielorussa, ed ora maldestramente adottata dal Presidente del Consiglio Draghi, rappresenta invece la negazione dei valori di fratellanza ed uguaglianza dei quali ogni sport da sempre si deve rendere interprete e portatore. (*)

    Se poi tale posizione, favorevole all’esclusione degli atleti semplicemente sulla base della propria provenienza geografica, viene addirittura sostenuta dal Presidente del CONI allora ci troviamo di fronte all’ennesima conferma di come gli enti rappresentativi dello sport rappresentino una semplice quanto banale emanazione di accordi politici basati sui più dozzinali accordi e scambi di interesse personali.

    In questo contesto allora il declino culturale del nostro Paese, una volta culla della cultura, ci avvicina sempre molto più all’era medioevale. Anche perché se, come vengono addotti dai sostenitori di questo apartheid geografico, si vivesse veramente in tempi di guerra allora le competizioni andrebbero sospese in attesa di una tregua rendendo così lo sport stesso un valido strumento di pressione politica negli scenari di guerra.

    Viceversa l’ipocrisia dominante non intende rinunciare ad una forma di business assicurata dalle manifestazioni sportive ma contemporaneamente vorrebbe pure “sbiancarsi” l’anima.

    Mai come ora lo sport dovrebbe, invece, rappresentare, rispetto al contesto circostante, un’area distinta in grado di promuovere valori alti della cultura contemporanea all’interno della quale sia possibile ritrovare ancora vivi, ed anzi rafforzati, tutti i sentimenti di uguaglianza e fratellanza dei quali una volta lo sport si faceva interprete e non come adesso ridotto a misero supporto alla propaganda  politica.

  • Sofia Goggia: la tutela bipolare

    Campionessa olimpica a Pyeongchang nel 2018, tre volte vincitrice della Coppa del Mondo (DL), vincitrice di due ori mondiali e medaglia d’argento a Pechino 2022. Questo rappresenta una parte del palmarès di Sofia Goggia, atleta bergamasca di sci alpino alla quale un giornalista in vena di interessi da basso ventre non ha chiesto quali possano essere le difficoltà per una atleta di livello mondiale nella gestione di un rapporto in ambito sentimentale o semplicemente relazionale. Spinto, invece, da un irrefrenabile prurito inguinale e da una quasi maniacale e voyeristica ricerca di intimità rubata voleva sapere se fosse a conoscenza di casi di omosessualità all’interno della nazionale femminile e di quella maschile.

    Il desiderio di avere delle informazioni dirette relative alle “tendenze” sessuali degli atleti (ma solo se omosessuali) rappresenta il livello del giornale che ospita tale intervista e, ancora oggi, testimonia una penosa attenzione riservata ad un argomento (l’omosessualità) assolutamente privato tanto quanto l’eterosessualità.

    Il caso di cui molti dibattono da quel lunedì pasquale parte dalla ricerca maniacale di un povero giornalista di creare del sensazionalismo e magari un caso sulla base di presunti comportamenti sessuali del mondo dello sci alpino e confermati dalla campionessa azzurra.

    La prima considerazione parte quindi dal ridicolo livello espresso tanto dal giornalista quanto dal Corriere della Sera i quali dimostrano una ancora oggi morbosa attenzione per le sole tendenze omosessuali degli atleti, convinti di suscitare un interesse esattamente come quello di cui risultano pervasi entrambi.

    Il successivo coro scomposto, poi, di proteste assolutamente sguaiato ed eccessivo che ha visto come protagoniste tanto giornaliste quanto esponenti di associazioni Lgbt dimostra il livello di massimalismo ideologico del nostro Paese, molto più adatto ad un regime dittatoriale che non ad una democrazia liberale.

    La diversità e la stessa lontananza di opinioni, andrebbe ancora una volta ricordato, rappresentano una ricchezza di un paese in quanto stimolano il confronto dal quale prende corpo un inevitabile arricchimento, quindi proprio per questo degni di ogni tutela.

    Il concetto di diversità e lontananza che il mondo del politicamente corretto vorrebbe tutelare emerge solo quando risulti espressione di una attitudine sessuale, ma la medesima tutela viene disattesa invece se si manifesta in forma legittima quanto criticabile di opinioni.

    E’ inaccettabile un comportamento così ambiguo e bipolare il quale da una parte tende a tutelare la sola diversità definita sulla base di comportamenti sessuali e privati (1) ma contemporaneamente tende a non riconoscerla se tale diversità si manifestasse nell’ambito di legittime opinioni (2).

    Mai come adesso la bipolarità evidente prende forma come in una insostenibile forma di prevaricazione sessuale, cioè basata sulla tutela della diversità in relazione alle sole attitudini sessuali ma non applicata alla diversità di opinioni.

    E che altro potrebbe essere se non una forma di violenza quella che riconosce un diritto solo se esercitato nella sfera sessuale escludendo ogni altra tutela se espresso in contesti lontani dalla sessualità?

  • Un goal per l’autismo, Nazionale Azzurri e Nazionale Non Profit in campo per la Partita del Sole

    In occasione della Giornata mondiale della Consapevolezza dell’Autismo, il 2 aprile, la Nazionale Azzurri e la Nazionale Italiana Non Profit presentano il progetto “WeAut” dedicato alla creazione di centri specializzati per bambini autistici.

    La prima struttura verrà realizzata in zona Fiumicino, in provincia di Roma, e sarà operativa entro l’anno. Diverse le sezioni dove i bambini/ragazzi tra i 6 e i 14 anni potranno essere affiancati in attività terapeutiche, sportive e ricreative grazie alla presenza di terapisti/educatori ABA e formatori.

    La struttura, che rappresenterà il primo Centro terapeutico a carattere ricreativo-scolastico-sportivo in Italia, ospiterà esternamente anche dei percorsi di atletica che consentiranno ai bambini e agli operatori di lavorare insieme e migliorare passo dopo passo la propria psicomotricità.

    Proprio a questo progetto è dedicata la raccolta fondi dei tre incontri calcistici della Partita del Sole, ideata e promossa dalla Nazionale Azzurri, dall’Associazione Art & Luxury e dalla RDF Comunicazione, in partnership con TrustMeUp e con Cavalieri di Malta – OSJ. La prima partita si disputerà il prossimo 23 giugno presso lo stadio Del Duca di Ascoli Piceno e vedrà scendere in campo, da un lato la Nazionale Italiana Non Profit e dall’altro la Nazionale Azzurri, uniti nella promozione e creazione di una nuova responsabilità sociale condivisa.

    I successivi incontri de “La partita del Sole 2022” si svolgeranno a settembre a Malta, presso lo Stadio Nazionale “Ta’ Qali” e a dicembre presso lo Stadio San Nicola di Bari.

    “Il nostro obiettivo è quello di sensibilizzare la comunità sul mondo del Non Profit e, nel caso specifico di questi eventi, su progetti sociali come quello di “WeAut” per l’autismo, disturbo che in Italia interessa 1 bambino su 77 nella fascia di età 7-9 anni” – commenta Angelo Fasola, CEO di TrustMeUp e Presidente della Nazionale Italiana Non Profit. “Crediamo fortemente – aggiunge – che attraverso lo sport, si possano veicolare importanti messaggi sociali ed inclusivi”.

    Alessandro Arena, presidente della Nazionale Azzurri, realtà che da anni è dedita all’organizzazione di grandi eventi sportivi a scopo di beneficenza, e CEO di WeAut da promotore del progetto aggiunge: “Sostenendo le Partite del Sole, la Nazionale Azzurri fissa, quale obiettivo principe per questo 2022, lo sviluppo del progetto WeAut. La struttura che andremo a realizzare permetterà ai bimbi autistici di studiare, praticare sport, educarsi e crescere come tutti gli altri coetanei. Essere concretamente al loro fianco per migliorare le loro capacità cognitive e motorie, anche attraverso lo sport, è un nostro impegno, un mio impegno, che porteremo avanti anche grazie e attraverso l’aiuto di tantissime persone, testimonial e personaggi dello spettacolo”.

    Testimonial del progetto “Partite del Sole” è Alessio Sakara, conduttore televisivo, attore e campione di Mix Martial Art.

    I biglietti saranno prossimamente acquistabili sul sito di Vivaticket e in tutte le ricevitorie nazionali convenzionate.

    L’acquisto del biglietto verrà ricompensato al 100% in sconti per acquisti da utilizzare sulla piattaforma partner TrustMeUp.com.

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