Una bambina, un bambino hanno il diritto di sperare che i litigi tra genitori si possano ricomporre, di provare a rimetterli d’accordo almeno perché riescano ad avere rapporti più sereni?
Un bambino, una bambina hanno il diritto di manifestare i propri sentimenti attraverso gesti che possano dimostrare le loro speranze, hanno diritto a cercare la loro maggiore serenità possibile, di voler bene ad entrambi i genitori? Certo e giustamente gli adulti faranno le loro scelte, legittime, spesso necessarie proprio per impedire che i bambini assistano a litigi anche violenti ma è del tutto normale, fisiologico che i bambini desiderino che si vada d’accordo, capiscono ma sperano, è la loro grandezza ed ingenuità che li contraddistingue dal cinismo o almeno dal realismo degli adulti.
Se l’ormai famoso spot che, tra tanti problemi italiani veramente gravi, è diventato un nuovo pretesto per sterili polemiche, per ulteriori divisioni avesse visto come interpreti adulti due donne o due uomini ci sarebbero state queste polemiche o non si sarebbe invece elogiato al coraggio dell’autore del messaggio?
Il titolo di queste brevissime considerazioni è “domande facili facili“ ma le polemiche che questa pubblicità ha scatenato sono seghe mentali.