Studenti

  • La Commissione propone di avviare negoziati per agevolare la mobilità dei giovani tra l’UE e il Regno Unito

    La Commissione ha proposto al Consiglio di avviare negoziati con il Regno Unito su un accordo che agevoli la mobilità dei giovani. L’accordo permetterebbe ai giovani cittadini dell’UE e del Regno Unito di recarsi con maggiore facilità nell’altra parte per motivi di studio o di lavoro o per scelta di vita.

    Il recesso del Regno Unito dall’UE ha comportato una riduzione della mobilità tra le due parti, limitando in particolare le occasioni per i giovani di fare un’esperienza di vita sull’altra sponda della Manica e di beneficiare di programmi di scambio per la gioventù come pure nel campo della cultura, dell’istruzione, della ricerca e della formazione.

    La proposta mira a superare in modo innovativo i principali ostacoli alla mobilità cui si scontrano oggi i giovani e a istituire un diritto che consenta loro di spostarsi tra l’UE e il Regno Unito in modo più semplice e per periodi di tempo più lunghi. Fissa le condizioni (età, durata massima del soggiorno, condizioni di ammissibilità, norme di verifica della conformità) per permettere ai giovani di spostarsi senza uno scopo specifico (ossia per motivi di studio, formazione o lavoro) o in assenza di quote. Ad esempio, l’accordo previsto permetterebbe sia ai cittadini dell’UE che a quelli del Regno Unito di età compresa tra i 18 e i 30 anni di soggiornare per un periodo massimo di 4 anni nel paese di destinazione.

    La raccomandazione della Commissione sarà ora discussa in sede di Consiglio. In caso di accordo del Consiglio, la Commissione potrà avviare negoziati con il Regno Unito sulla mobilità dei giovani.

  • Elezioni. Europee, il voto per studentesse e studenti fuori sede

    In occasione delle prossime elezioni dei membri del Parlamento europeo dell’8 (dalle 15:00 alle 23:00) e 9 giugno (dalle 7:00 alle 23:00), studentesse e studenti che per motivi di studio si trovano in un comune di una regione diversa da quella del comune di residenza sono ammessi a votare fuori sede.

    Le modalità previste per l’esercizio del voto fuori sede sono due:
    se il Comune di domicilio temporaneo appartiene alla medesima circoscrizione elettorale del comune di residenza (I – Nord Occidentale, che comprende Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria) gli studenti fuori sede potranno votare direttamente nelle sezioni ordinarie del comune di temporaneo domicilio;
    se il Comune di temporaneo domicilio appartiene a una circoscrizione elettorale diversa da quella a cui appartiene il comune di residenza, gli studenti fuori sede voteranno presso il comune capoluogo della regione alla quale appartiene il comune di temporaneo domicilio, recandosi presso sezioni elettorali speciali.
    Nel caso della Lombardia il capoluogo è Milano e i seggi speciali saranno comunicati tramite propri canali ufficiali entro 15 gg dal voto.

    La domanda per esercitare il diritto di voto fuori sede deve essere presentata al proprio comune di residenza entro il 5 maggio 2024, usando il modello predisposto dal Ministero dell’Interno,

    Alla domanda occorre allegare copia di un documento di riconoscimento in corso di validità, copia della tessera elettorale personale, copia della certificazione o di altra documentazione attestante l’iscrizione presso un’istituzione scolastica, universitaria o formativa.

    Studentesse e studenti aventi residenza a Milano, che vogliono votare fuori sede, devono inviare una mail all’indirizzo DSC.fuorisede@comune.milano.it sempre entro il 5 maggio 2024.
    Il Comune di domicilio o il Comune capoluogo di Regione trasmetterà agli elettori e alle elettrici richiedenti l’attestazione di ammissione al voto fuori sede con l’indicazione del numero e della sezione presso cui votare (comprensiva dell’ubicazione spaziale del seggio).

    Il Comune di domicilio o il Comune capoluogo di Regione trasmetterà agli elettori e alle elettrici richiedenti, entro il 4 giugno 2024, l’attestazione di ammissione al voto fuori sede con l’indicazione del numero e della sezione presso cui votare, da esibire al Presidente del seggio insieme alla tessera elettorale e a un documento di identità.

    Tutte le informazioni sono disponibili sul sito del comune di Milano

     

  • Luci e ombre della Ue: lectio dell’on. Muscardini agli scolari all’Istituto europeo di Firenze

    In concomitanza con l’insediamento della professoressa Patrizia Nanz alla guida dell’Istituto universitario europeo di Firenze, l’onorevole Cristiana Muscardini è stata chiamata a un incontro con i cittadini europei in fieri, nell’ambito delle visite da parte di scolaresche che l’Istituto stesso organizza periodicamente per favorire la conoscenza delle istituzioni dell’Unione e sviluppare una coscienza europea.  Quest’anno è toccato alla classe  3 BAT (Accoglienza Turistica) dell’Istituto alberghiero di Firenze Saffi.

    La varietà di origini nazionali degli studenti è stata la chiave attraverso la quale instaurare un primo semplice parallelismo: la costruzione europea realizza un’empatia tra popoli diversi tanto quanto l’istruzione la realizza tra ragazzi e ragazze provenienti da diversi Paesi.

    L’Unione europea, non ha celato l’onorevole Muscardini, ha ancora molti passi da compiere, in termini di unione politica e difesa europea comune e il suo non è stato un percorso sempre lineare e ottimale. Prova ne è, ha ricordato l’onorevole sulla scorta delle sue esperienze in 25 anni al Parlamento europeo, lo scarso ascolto prestato dalle istituzioni europee al generale afghano Massoud durante i suoi incontri con quelle stesse istituzioni prima di essere ucciso alla vigilia dell’11 settembre 2001, la dimenticanza in cui è stato lasciato cadere la figura di un uomo che era la prova provata che la ‘guerra santa’ non è l’unica via che si possa e debba seguire nei rapporti tra Islam e Occidente.

    Ma prima la necessità di affrontare la pandemia Covid, poi quella di diversificare le fonti di approvvigionamento energetico in seguito all’invasione russa dell’Ucraina hanno portato l’Unione a compiere passi avanti verso una sua più compiuta articolazione e funzionalità.

    Restano questioni aperte, come quelle di una compiuta integrazione doganale che uniformi tempi e procedure da Genova ad Anversa, garantendo corretta concorrenza tra i porti mediterranei e quelli nord-europei. Resta da capire che la preservazione del suolo per fini agricoli è una questione anche strategica, laddove i propositi bellicosi manifestati da Paesi extra europei rendono più difficile esternalizzare e creare catene di valore lunghe. Ma la politica serve proprio a questo, ha lasciato intendere l’on. Muscardini, ricordando che alle elezioni del 9 giugno per il Parlamento europeo, diversamente da quanto accade attualmente per le elezioni nazionali italiano, ciascun elettore può esprimere il voto di preferenza e scegliere quindi non solo il partito ma anche il candidato da cui vuole essere rappresentato, con possibilità di valutare persone e programmi e senza obbligo di comprare a scatola chiusa per così dire.

  • Cristiana Muscardini incontra gli studenti agli Archivi Storici dell’UE a Firenze

    Giovedì 11 aprile, alle ore 11,30, l’On. Cristiana Muscardini parteciperà all’annuale incontro con le scolaresche agli Archivi Storici dell’Unione Europa a Firenze. Quest’anno a porre le loro domande sull’Europa sarà una classe terza superiore dell’Istituto Alberghiero Saffi di Firenze che ha aderito al progetto YEC_Young European Citizens Giovani Cittadini d’Europa e lavorato con il team degli Archivi Storici dell’UE e i ricercatori di Unifi e Ponte europea alle istituzioni europee attraverso  materiali didattici mirati.

    L’On. Muscardini racconterà la sua esperienza europea attraverso un oggetto personale e un brano musicale che le permetterà di estendere i suoi racconti alla storia europea in senso più ampio.

  • Il Comune di Milano cerca insegnanti per laboratori tecnico pratici

    Con Determinazione Dirigenziale n. 963 del 13/02/2024 del Direttore Area Acquisizione Risorse Umane è indetta una selezione pubblica, per esami, per la formazione di graduatorie da utilizzare per assunzioni a tempo determinato del profilo di Istruttore dei Servizi Formativi – Insegnanti tecnico pratici – Area degli Istruttori – per esigenze della Direzione Lavoro, Giovani e Sport.

    L’Amministrazione Comunale garantisce pari opportunità tra uomini e donne per l’accesso al lavoro e il trattamento sul lavoro, così come previsto dal D.lgs. n. 198/2006 “Codice delle pari opportunità tra uomo e donna a norma dell’art. 6 della L. n. 246/2005” e dall’art. 57 del D.lgs n. 165/2001 “Norme generali sull’ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche”.

    La domanda di partecipazione alla selezione deve essere presentata, a far tempo dalle ore 12:00 del 14/02/2024 e non oltre le ore 12:00 del 15/03/2023, unicamente per via telematica attraverso SPID, CIE, CNS o eIDAS, mediante la compilazione del form di candidatura sul Portale Unico di Reclutamento della Funzione Pubblica, cd. “InPA”, disponibile all’indirizzo internet https://www.inpa.gov.it/ e raggiungibile cliccando su “ISCRIVITI ALLA SELEZIONE” in fondo alla pagina.

    Per la partecipazione al concorso è richiesto il versamento, entro il termine di scadenza del Bando, della tassa di euro 10,00 da effettuare esclusivamente tramite la piattaforma PagoPA. Le indicazioni per il pagamento sono visualizzabili sul portale InPA, nell’apposita sezione del modulo di partecipazione.

    Per richieste di assistenza di tipo informatico legate alla procedura di iscrizione online, i candidati devono utilizzare esclusivamente l’apposito modulo di assistenza presente sul Portale “inPA”.

    Per qualunque altra informazione, o comunicazione, i candidati possono inviare una pec al seguente indirizzo: ru.selezioni@pec.comune.milano.it

  • A 1.249 ricercatori selezionati in tutto il mondo borse di studio nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie

    La Commissione ha annunciato i risultati del bando 2023 per le borse di studio post-dottorato promosse dalle azioni Marie Skłodowska-Curie (MSCA).

    Grazie a una dotazione complessiva di 260 milioni di euro, 1.249 ricercatori post-dottorato potranno lavorare ai loro progetti beneficiando al contempo di formazione e tutoraggio per migliorare le loro competenze e promuovere la loro carriera. I progetti riguarderanno tutte le discipline scientifiche e un’ampia gamma di argomenti, tra cui la medicina nucleare per il trattamento oncologico, l’adattamento al cambiamento climatico e studi sulle donne, il genere e la storia.

    Si tratta del terzo bando per borse di studio post-dottorato MSCA nell’ambito del programma di ricerca e innovazione Orizzonte Europa. I borsisti selezionati realizzeranno i loro progetti in università, centri di ricerca, istituzioni pubbliche e aziende di 45 Paesi.

    L’apertura del prossimo bando è prevista per il 10 aprile 2024.

  • L’UE stanzia 4,3 miliardi di € per Erasmus+ 2024

    La Commissione ha pubblicato l’invito a presentare proposte del 2024 nell’ambito di Erasmus+, il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport in Europa. Con un bilancio di 4,3 miliardi di € per il prossimo anno, Erasmus+ continuerà a sostenere le esperienze transnazionali di alunni e studenti dell’istruzione superiore e dell’istruzione e formazione professionale. Il programma offre inoltre opportunità ai discenti adulti, agli educatori e al personale, nonché ai giovani nell’ambito di programmi di apprendimento informale.

    Per attenuare gli effetti dell’inflazione sui partecipanti che studiano all’estero e consentire un’ampia partecipazione, il programma aumenterà gli importi delle borse di mobilità. Seguendo lo stesso approccio adottato per l’invito del 2023, gli importi delle borse individuali per gli studenti all’estero saranno adeguati del 5,9% per la maggior parte delle azioni di mobilità dell’invito del 2024. Nel 2024 il programma offrirà maggiori incentivi a favore dei viaggi sostenibili. Per la prima volta saranno offerte sovvenzioni di viaggio anche per la mobilità all’interno dell’UE nell’ambito dell’istruzione superiore.

    Erasmus+ continuerà a sostenere l’Ucraina mediante numerosi progetti, come la promozione dell’integrazione dei rifugiati in un nuovo sistema di istruzione.

  • Al via ‘ImagineEU’, un concorso per studenti della scuola secondaria

    La Commissione apre il bando per ‘ImagineEU’, un concorso rivolto agli studenti che frequentano gli ultimi due anni dell’istruzione secondaria. Gli studenti di tutti i paesi dell’UE sono invitati a creare e condividere brevi video che illustrino proposte innovative di cambiamento a livello europeo per migliorare la qualità di vita nelle loro comunità.

    I video devono essere sviluppati e prodotti da un gruppo di massimo sette studenti appartenenti alla stessa scuola, sotto la supervisione di uno o due insegnanti. I video che soddisfano i criteri stabiliti saranno poi caricati sulla pagina web del concorso, dove i visualizzatori saranno invitati a votare i loro preferiti.

    Sulla base dei voti del pubblico, una giuria valuterà i video migliori e svelerà i tre finalisti. Le tre squadre vincitrici parteciperanno a una visita di studio di due giorni a Bruxelles, durante la quale potranno visitare le istituzioni europee, scoprirne il lavoro e imparare di più sull’Unione europea.

    I video dovranno essere caricati entro il 13 dicembre 2023 e la votazione online sarà aperta dal 20 dicembre 2023 al 28 gennaio 2024. Le regole del concorso e le linee guida per la candidatura sono disponibili sul sito web dedicato.

    Il concorso ‘ImagineEU’, basato sul concetto dell’iniziativa dei cittadini europei, ha lo scopo di incoraggiare i giovani cittadini ad avere un ruolo attivo nell’influenzare le politiche dell’Unione Europea. Integra il kit di strumenti didattici “La democrazia dell’UE in azione – Di’ la tua con l’iniziativa dei cittadini europei”, progettato per fornire agli studenti delle scuole superiori le conoscenze e le competenze necessarie per diventare cittadini impegnati dell’Unione europea.

  • Piano Fanfani

    Da più parti e da molto tempo si sottolinea come sia impossibile, non solo per gli studenti, trovare una casa in affitto, nelle grandi città, e trovarla a prezzi accessibili rispetto agli stipendi.

    Come Il Patto Sociale ha già ricordato in altre occasioni da decenni nelle grandi città, ma non solo, non esiste un piano di edificazione di edilizia popolare o convenzionata. I precedenti governi si sono inventati il bonus 110% per far ripartire l’edilizia con i seguenti brillanti risultati:

    1. truffe di ogni genere;
    2. aumento spropositato dei costi delle materie prime;
    3. danno per coloro che sono stati truffati dalle imprese;
    4. spaventoso buco per lo Stato che oggi non ha più le risorse per fare quel che sarebbe necessario almeno per la sanità.

    Se, per crearsi facili consensi elettorali, invece di occuparsi dei cappotti e delle ristrutturazioni, vere o fasulle, di case, casette o condomini si fosse provveduto a mettere in sicurezza le scuole, che stanno più o meno crollando, e ponti e cavalcavia, che sono ormai quasi tutti ad una corsia per evitare che l’eccessivo peso li faccia ulteriore peggiorare, l’edilizia sarebbe ripartita in modo più utile ed onesto e lo Stato avrebbe infrastrutture ed edifici pubblici idonei e non pericolosi.

    Se si fosse dato il via a un piano per la costruzione di edifici di edilizia popolare e convenzionata, oggi non avremmo il problema di studenti accampati con le tende, di speculazioni di privati che, in città come Milano, fanno pagare oltre 1000 euro al mese per 30 metri quadri e non avremmo tante persone del Sud costrette a rifiutare lavoro al Nord perché non in grado, con lo stipendio, di pagarsi l’affitto.

    Vale forse ricordare ai governanti di ieri e come suggerimento a quelli di oggi quel famoso piano Fanfani che diede lavoro a 50mila operai e perciò all’edilizia e realizzò case per chi non le aveva.

  • Rapporto Invalsi 2023: buoni i risultati in inglese, ma le competenze di italiano e matematica non sono sempre adeguate

    Un quando in chiaroscuro quello che emerge dal rapporto Invalsi 2023 pubblicato il 12 luglio. In particolar modo il peggioramento è evidente rispetto al 2019, anno prima della pandemia, segno evidente che dad, isolamento e programmi forzatamente rivisti e a tratti ridotti hanno giocato, in maniera purtroppo negativa, una parte importante rispetto ai risultati diramati.

    In alcune regioni del Mezzogiorno solo 1 ragazzo su 2 delle scuole medie comprende correttamente quello che legge e addirittura 2 studenti su 3 (il 35-40%) non sono capaci di leggere e comprendere un testo in inglese. Si confermano forti evidenze di disuguaglianza di opportunità di apprendimento nelle regioni del Mezzogiorno sia per quel che concerne l’attenuazione dell’effetto delle differenze socio-economico-culturali sia in termini di differenze tra scuole e, soprattutto, tra classi.

    Metà dei giovani che termina le scuole superiori non è in grado di comprendere quello che legge (solo il 51% degli studenti -1 punto rispetto al 2022 raggiunge almeno il livello base, con un divario tra Nord e Sud che raggiunge la quota di ben 23 punti percentuali); in Matematica il 50% degli studenti (invariato rispetto al 2022) raggiunge almeno il livello base con un divario tra le aree del Paese che raggiunge i 31 punti, anche se c’è un leggero progresso al Sud e nelle Isole. In Inglese il 54% degli studenti raggiunge il B2 nella prova di reading (+2% rispetto al 2022) e il 41% in quella di listening (+3% sul 2022 e + 6% dal 2019).

    Alle scuole medie si è fermato il calo in Italiano e Matematica riscontrato tra il 2019 e il 2021. Gli esiti di Inglese (sia listening sia reading) sono invece in miglioramento. A livello nazionale gli studenti che raggiungono risultati almeno adeguati sono: Italiano: 62% (+1 punto percentuale rispetto al 2022, invariato rispetto al 2021), Matematica: 56% (invariato rispetto al 2021 e al 2022), Inglese-reading (A2): 80% (+2 punti percentuali rispetto al 2022, +4 punti percentuali rispetto al 2021), Inglese-listening (A2): 62% (+3 punti percentuali rispetto al 2022, +5 punti percentuali rispetto al 2021 e +11 punti rispetto al 2018, inizio della rilevazione). Le prove Invalsi 2023 hanno coinvolto oltre 1 milione di allievi della scuola primaria (classe II e classe V), circa 570.000 studenti della scuola secondaria di primo grado (classe III) e più di 1 milione di studenti della scuola secondaria di secondo grado. Le prove hanno raggiunto una copertura sempre superiorw al 95-96%.

    Peggiora il rendimento degli studenti italiani: il confronto nel tempo degli esiti della scuola primaria mostra un indebolimento dei risultati in tutte le discipline sia in II che in V elementare, incluso l’Inglese. Il rapporto Invalsi 2023 evidenzia una differenza dei risultati tra scuole e tra classi più accentuata nelle regioni meridionali, specie per quanto riguarda la Matematica e la prova di Listening. Ciò significa – evidenzia l’istituto Invalsi – che la scuola primaria nel Mezzogiorno fatica maggiormente a garantire uguali opportunità a tutti, con evidenti effetti negativi sui gradi scolastici successivi In seconda elementare, in Italiano circa il 69% (era il 72% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Basilicata e Umbra sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria e la Sicilia quelle con le quote più basse; In Matematica circa il 64% (era il 70% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Provincia Autonoma di Trento e Basilicata sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse. In V elementare in Italiano circa il 74% (era l’80% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Molise, Umbria, Abruzzo e Friuli Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Sicilia è quella con la quota più bassa; in Matematica circa il 63% (era il 66% nel 2022) raggiunge almeno il livello base (dalla fascia 3 in su). Umbria, Molise, Provincia Autonoma di Trento e Friuli-Venezia Giulia sono le regioni con quote più elevate di allievi almeno al livello base, la Calabria, la Sicilia e la Sardegna quelle con le quote più basse; anche i risultati d’Inglese sono in calo rispetto al 2022. L’ 87% (era il 94% nel 2022) degli allievi raggiunge il prescritto livello A1 del Qcer nella prova di lettura (reading), mentre nella prova di ascolto (listening) è l’81% di allievi (erano l’85% nel 2022) a raggiungere il prescritto livello A1. Calabria, Sicilia e Sardegna sono le regioni con le quote più elevate di allievi che non raggiungono il livello A1 sia nella prova di Reading sia in quella di Listening.

    «La pandemia ha reso ancora più attuale il problema della dispersione scolastica. Da qualche tempo – si sottolinea nel rapporto Invalsi – è sempre più evidente che particolare attenzione va rivolta non solo agli studenti che abbandonano la scuola ma anche a tutti coloro che terminano il ciclo di studi scolastico senza possedere le competenze di base necessarie, quindi a forte rischio di limitate prospettive di inserimento nella società, molto simili a quelle degli studenti che non hanno concluso la scuola secondaria di secondo grado. Tale forma di dispersione scolastica è definita dispersione scolastica implicita o nascosta. Nel 2019 la dispersione scolastica implicita si attestava al 7,5%, per salire al 9,8% nel 2021, probabilmente a causa di lunghi periodi di sospensione delle lezioni in presenza. Nel 2022 si era già osservata una leggera inversione di tendenza sia a livello nazionale, passando al 9,7% (‐0,1 punti percentuali). Gli esiti del 2023 confermano un più rilevante calo della dispersione scolastica implicita che si attesta all’8,7% (‐1 punto percentuale rispetto al 2022)».

    La quota dei giovani tra i 18 e i 24 anni che abbandonano prematuramente l’istruzione e la formazione senza aver conseguito titoli di studio superiori alla secondaria di secondo grado o qualifiche professionali con corsi con durata di almeno due anni (ELET) sembra avvicinarsi al traguardo prescritto dal Pnrr alla fine del 2025 (10,2%).

    Il Ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara si dice pronto, con il suo Ministero, ad intervenire con “la presentazione, anche con il contributo di Invalsi e la collaborazione di Indire, di una Agenda Sud in dieci punti che prevede l’individuazione di scuole dove maggiori sono le fragilità del contesto sociale per abbandoni, insuccesso formativo e assenze. Iniziamo con 240 scuole. Investiremo risorse importanti. È un passaggio che vedrà più insegnanti in ogni scuola soprattutto per le materie più critiche come matematica, italiano, inglese”. Nelle intenzioni di Valditara e prevista anche “un’estensione del tempo pieno oltre a una formazione specialistica per docenti che insegnano in queste scuole con una retribuzione aggiuntiva per le attività extracurricolare. Avremo interventi per favorire lo sviluppo territoriale grazie allo sviluppo formativo, ci sarà il coinvolgimento delle famiglie. Bisogna ricostruire l’alleanza fra famiglia e scuola”.

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