Wagner

  • Il gioco degli specchi

    Come avevamo avuto modo di scrivere sul Patto Sociale del 25 giugno la pseudo marcia della Wagner verso Mosca non era che una nuova pirotecnica azione di contro controinformazione.

    Prigozhin non è il super ricercato nascosto in Bielorussia, o chissà dove, ma è stato a Mosca dove si è intrattenuto in un lungo colloquio, con disamina di varie situazioni, per più di tre ore, con lo zar Putin, con lui anche diversi massimi esponenti del suo esercito privato.

    Intanto nelle ultime settimane vi sono state sparizioni di noti esponenti militari e non, misteriosi, si fa per dire, silenzi e nuove iniziative e manovre sono in corso da giorni.

    Non è un mistero che da molti anni Putin e Prigozhin abbiano agito di comune accordo essendo sempre di reciproco sostegno!

    Troppi gli interessi economici e politici che condividono non solo in Russia ma in tutti quei paesi dove in questi anni, per ordine del capo del Cremlino, la Wagner ha sostenuto dittatori, contrastato i dissidenti, commesso atrocità, occupato territori e si è impadronita di immense ricchezze non solo minerarie.

    Oggi sopprimere Prigozhin lascerebbe un numero spropositato, si parla di più di cinquantamila, soldati mercenari pronti a tutto, sia a vendicare il capo che a prendere iniziative, personali o di gruppo, non controllabili vanificando tutta l’attività di controllo su diversi Paesi africani che Putin ha messo in piedi, un disastro politico oltre che economico.

    Come avevamo scritto Putin, per quanto indebolito da una guerra tragica, che si è ritorta contro di lui non solo sul piano internazionale, sa bene che proprio la presenza della Wagner può essere una garanzia anche contro dissensi interni che, seppur sott’acqua, diventano sempre più pericolosi.

    Prigozhin resta la lunga mano del capo della Russia, disponibile a fare quanto anche altri sanguinosi amici di Putin non sarebbero in grado di fare, non fosse altro perché mancano di un esercito privato, di contatti in vari paesi e di immense ricchezze, che condivide come sempre, con lo stesso presidente

    Ora i due sodali hanno dato vita ad un nuovo gioco degli specchi, specchi che riflettono non quello che c’è ma quello che si vuole che gli altri vedano, per ricominciare tutto da capo, un’altra volta mettendo in funzione l’arte antica ed imbattibile che è una delle forze più incontrollabili di quello che fu il potere degli zar, il potere della repubblica sovietica ed ora della Federazione Russa: l’inganno, tramutare l’apparenza in realtà e la realtà in apparenza.

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