Continuano le persecuzioni contro i cristiani
Attaccate e incendiate cinque chiese in Nepal
Le persecuzioni contro i cristiani non si arrestano. Nel Nepal, in dieci giorni, sono state attaccate cinque chiese. La prima è stata incendiata il 9 maggio a Dhangadhi. Altre tre nei giorni successivi a Kanchanpur, a Doti e a Panchthar. Il 18 maggio infine è stata incendiata anche la chiesa cattolica di S. Giuseppe a Kohalpur. Testimoni affermano che l’edificio è stato cosparso di benzina da una decina di uomini che hanno imposto alla popolazione del villaggio di non uscire di casa. L’interno è stato completamente distrutto dalle fiamme. La Federazione dei Cristiani del Nepal si è rivolta al governo per chiedere indagini sull’individuazione degli autori degli attacchi e per invocare provvedimenti contro questi odiosi atti vandalici. “L’attacco diretto alle minoranze religiose – ha dichiarato la Federazione – disturba l’armonia reciproca e il governo deve difendere le libertà fondamentali sancite dalla Costituzione e garantire che tutti i diritti siano salvaguardati”, affinché tutti i cittadini si sentano al sicuro nel praticare la loro fede. Ma si ha l’impressione che il cristianesimo non sia ben accolto in Nepal e che l’attacco alle chiese sia un messaggio che va in questa direzione. Un militante per la tutela dei diritti umani ha dichiarato che i cristiani in Nepal “desiderano costruire la pace e lavorare per la giustizia”. Anche il National Christian Fellowship e la Nepal Christian Society hanno condannato gli attacchi, ricordando che i cristiani in Nepal sono falsamente accusati di proselitismo nei confronti della popolazione a maggioranza indù. Non si hanno notizie di eventuali reazioni da parte del governo. Non si sa nemmeno se ci sono state reazioni da parte dell’Unione europea e delle sua Alta Rappresentante per la politica estera e la sicurezza, l’italiana Federica Mogherini.
Fonte: La Nuova Bussola quotidiana del 22.05.2018