Mondi paralleli e dissociati
All’interno di un mercato globale ogni strumento finanziario viene valutato nella sua complessità e prospettiva con parametri complessi ed articolati. Non solo gli investimenti produttivi sono naturalmente soggetti a tale valutazione ma gli stessi strumenti finanziari, ed ancor più quelli espressione del debito sovrano, subiscono le più attente valutazioni basandosi su parametri relativi alla sostenibilità del paese emittente come alla crescita economica agli asset industriali e non escludendo l’invecchiamento della popolazione.
A seconda delle valutazioni finali vengono chieste per la sottoscrizione di tali titoli del debito i famosi costi di servizio al debito (gli interessi), che all’interno di una valuta unica come l’euro possono variare a seconda delle singole realtà nazionali la cui diversa valutazione viene espressa dallo spread. Questi complessi passaggi e valutazioni riguardano ovviamente anche le valute che ovviamente esprimono un valore che gli viene attribuito attraverso i medesimi parametri per la valutazione del debito. Già qualche mese fa, infatti, ci si era occupati della creazione di una valuta parallela emessa in prospettiva dai singoli comuni a guida 5 Stelle a Roma e Torino (https://www.ilpattosociale.it/2019/02/01/la-nuova-moneta-il-monopoli-ed-il-sottobicchiere/).
Anche i mini Bot in buona sostanza rappresentano una sorta di moneta parallela utilizzata dalla pubblica amministrazione per pagare i propri fornitori quindi i propri debiti. Nel mondo infantile che ha coniato tale balzana idea questi non verranno sottoposti a nessun tipo di valutazione e avranno una circolazione parallela a quella del mondo reale economico. In pratica potrebbero avere stampato in capo il simbolo della Repubblica Italiana o del gioco dell’oca che cambierebbe nulla.
Nel momento in cui tali mini Bot, per le più diverse esigenze di che li abbia ricevuti in pagamento per una prestazione, dovessero venire convertiti in valuta reale o posti a garanzia per un eventuale finanziamento il castello di carta immediatamente crollerebbe in quanto il patto di mutua accettazione dei mini Bot è relativo alla pubblica amministrazione e ai fornitori di servizi e beni alla stessa. Così in quel preciso momento il valore nominale del titolo del debito stesso risulterà quello che in realtà rappresenta: zero.
Una situazione talmente paradossale perché anche nel caso in cui questi, invece, venissero riconvertiti da un istituto bancario in garanzia per finanziamenti, allora come logica conseguenza dovrebbero essere inseriti nel computo complessivo del debito pubblico, aggravando ancora di più e per una motivazione insostenibile il rapporto debito pubblico PIL.
Le teorie economiche meritano tutte il medesimo rispetto se frutto di elaborazioni e di conoscenze del mondo economico complesso nel quale ci troviamo ad operare. Viceversa la creazione di una moneta parallela dimostra una assoluta irresponsabilità ed impreparazione che verranno pagate dal sistema italiano e quindi dalle famiglie italiane come dalle imprese italiane nel medio e lungo termine. Il parametro della convertibilità di un titolo del debito in moneta o garanzia per un finanziamento rappresenta il valore operativo di un qualsiasi titolo, anche del debito pubblico. Nello specifico, l’azzeramento del valore nominale dei “mini bot” a causa della loro provata mancata convertibilità risulterà deleterio non solo per il mondo parallelo come semplice manifestazione di professionalità dissociate ma sopratutto per quel mondo economico reale il quale si troverà in mano, a fronte delle proprie prestazioni, il vuoto cosmico legato al valore reale e verificato dai mercati dei “mini bot”.