Attualità

Vilipendio delle Forze Armate

Il 30 giugno 2021 le nostre forze armate italiane sono rientrate in Italia dopo avere lasciato l’Afghanistan per un impegno ultradecennale all’interno di una azione internazionale. Al loro arrivo in Italia nessuna autorità governativa o politica ha avuto la decenza di andare ad accogliere i nostri corpi scelti i quali, durante il periodo di servizio in Afghanistan, hanno perso 53 unità di cui 31 in azioni ostili del nemico. Alle Forze Armate andava riservato un ultimo doveroso riconoscimento ufficiale per l’opera svolta in campo nemico e così, contemporaneamente alle cinquantatré famiglie dei caduti, è stato negato l’ultimo tributo al sacrificio del proprio congiunto.

Ancora una volta le nostre Forze Armate sono state utilizzate e sacrificate come un semplice strumento di pressione e come forma estrema di pressione politica e militare all’interno dei diversi scenari internazionali, e nello specifico in Afghanistan. Le nostre Forze Armate sono state utilizzate e sfruttate da una variegata classe governativa e politica susseguitasi alla guida del nostro Paese nell’ultimo decennio ma unite nella sostanziale scarsa considerazione per chi è disposto a sacrificare la propria vita per valori superiori nazionali.

La stessa politica si dimostra ancora priva di un minimo senso di riconoscenza verso chi mette a repentaglio la propria vita per pura fedeltà alla patria ed alla bandiera italiana.

Ancora oggi la medesima compagine governativa non manifesta neppure la decenza con la sola presenza al loro arrivo di rispettare il loro impegno e dedizione pagato con il proprio contributo in vite umane sia in termini di impegno che nel perseguimento degli obbiettivi assegnati.

Un governo con i suoi molteplici rappresentanti, una maggioranza parlamentare con i propri deputati e senatori e l’intera classe politica con l’articolato mondo dei partiti che non porti rispetto per la divisa militare e per chi la indossa non può avere nessun rispetto per i cittadini.

In un paese normale solo questo comportamento avrebbe come immediata conseguenza le repentine dimissioni del ministro della Difesa, “tale” Guerini Lorenzo, per manifesta indegnità rispetto alla carica ricoperta e vilipendio delle forze armate.

Onore alle nostre Forze Armate.

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