Brevetti record in Italia
Siamo primi nella classifica europea per le richieste di brevetto nel 2017. Il Belpaese costituisce il 2,6% delle domande totali
In Europa siamo spesso visti come il fanalino di coda per quanto riguarda la crescita economica, ma c’è un settore in cui sorprendentemente il nostro Paese cresce tanto: l’innovazione.
Ad inizio mese, l’Epo – l’Autorità europea per i brevetti – ha rilasciato i dati sulle domande presentate, nel 2017, da aziende e inventori di tutti i Paesi Ue. Secondo questi dati, nel 2017 le domande di brevetti europei presentate dall’Italia sono aumentate del 4,3% rispetto all’anno precedente a fronte di una crescita media del 2,6% dei restanti 28 Paesi europei. Questa percentuale è nettamente superiore a tanti paesi economicamente più forti e stabili del nostro, come i Paesi Bassi (+2,7%), il Regno Unito (+2,4%) e la Germania (+1,9%). Lo scorso anno le società italiane e gli inventori hanno, infatti, inviato 4.352 richieste di brevetto allo European Patent Office rispetto alle 4.172 del 2016, confermando la tendenza positiva per il terzo anno consecutivo.
Stando a questi dati, l’Italia rappresenta il 2,6% di tutte le domande, raggiungendo il decimo posto della classifica mondiale, guidata da Stati Uniti (42.300), Germania (25.490) e Giappone (21.712). La Francia (10.599) è quarta e la Cina quinta (8.330).
Nella classifica generale per la prima volta c’è una società cinese, Huawei, al primo posto come azienda che ha presentato più brevetti. Siemens è balzata dal sesto al secondo posto, seguita da LG, Samsung e Qualcomm. Tra le dieci maggiori richiedenti troviamo quattro società europee, tre americane, due coreane e una cinese.
Con 60 domande, Ansaldo Energia è risultata la società italiana più attiva nella richiesta di brevetti europei, seguita da G.D (54 domande), Fca (42) e Pirelli (40).
Nel 2017 l’ European Patent Office ha ricevuto quasi 166mila domande, con un aumento del 3,9% rispetto all’anno precedente che rappresenta un nuovo record. Per la prima volta l’elevato numero di richieste arrivate dalla Cina (+16,6%) ha incluso il Paese asiatico nella top five dei Paesi più attivi .
“In termini di domande per brevetti, il 2017 è stato un anno positivo per l’Europa”, ha detto il presidente dell’European Patent Office, Benoît Battistelli. Per quanto riguarda la situazione italiana, Battistelli ha concluso che le domande “sono ancora troppo poche, rispetto al potenziale di creatività e capacità innovativa di Pmi e università italiane: le domande italiane sono appena il 3%, le olandesi il 4%, quelle francesi il 6% e le tedesche addirittura il 15% del totale depositato”.
Per quanto riguarda i settori di riferimento dei brevetti, la movimentazione è quello leader nella tecnologia in Italia, seguito dai trasporti e dalla tecnologia medicale, che rappresentano i tre settori con il più alto numero di domande di brevetto provenienti dall’Italia. La crescita più accentuata tra tutti i settori tecnologici italiani è quella proveniente dai sistemi di misurazione (+31%), seguita da macchine tessili e della carta (+23%) e dal farmaceutico (+18%). La tecnologia medicale rimane il settore con il più grande numero di domande di brevetto (fino al +6,2%), seguito da quello della Comunicazione digitale e dalla Tecnologia informatica.
La Lombardia, anche se ha fatto segnare un calo dell’1%, resta la regione leader italiana: nel 2017 il 32,7% delle richieste di brevetti è arrivata da Milano e dintorni. Al secondo posto l’Emilia Romagna con il 16% del totale e un incremento del 4,6% delle domande. Terza posizione per il Veneto (13,4%, +7,3%). Tra le città vince Milano (20,4% delle domande), seguita da Torino (7,4%), Bologna (6,5%) e Roma (4,3%). Al Sud-Italia per ora i numeri restano abbastanza piccoli, ma qui si sono registrati gli incrementi maggiori di richieste in Basilicata (+600%), Calabria (+100%) e Sardegna (+50%).