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Il mobile italiano conquista la Cina

Dopo il Salone del Mobile di Shanghai, si moltiplicano le esposizioni in tutto il paese asiatico. Il mercato è in continua espansione

La Cina attrae sempre più le aziende italiane dell’arredamento. Concluso da pochi giorni il terzo Salone del Mobile di Milano a Shanghai (20mila visitatori selezionati per 123 brand italiani), molti imprenditori del settore si sono diretti verso Shenzen, dove sabato scorso ha inaugurato l’International Art Design Center (Iadc), un nuovo polo del design di oltre 1,5 milioni di metri quadrati che, grazie a un accordo siglato lo scorso aprile con FederlegnoArredo in occasione del Salone di Milano, ospita 40 marchi italiani di alta e media gamma.

“Un appuntamento internazionale strategico”, commenta Claudio Luti, presidente della manifestazione milanese, “cresciuto in modo esponenziale grazie alla qualità della proposta espositiva e all’interesse dimostrato da un pubblico sempre più attento e sensibile ai valori del design. Torniamo nella capitale economica della Cina con grande entusiasmo, convinti di poter migliorare ulteriormente il già fecondo dialogo commerciale e culturale tra i due Paesi”.

Questo è il mercato cinese che ormai viaggia a velocità supersoniche; un mercato molto ricco con un miliardo e mezzo di abitanti di cui l’1% di super-ricchi e 300 milioni benestanti. L’economia cinese continua ad evidenziare una positiva vitalità, come raccontano i numeri: nei primi sette mesi del 2018, il Paese conferma la 7ma posizione tra i primi 10 mercati di destinazione del nostro export di Macrosistema Arredamento e Illuminazione.

“Siamo certi che queste manifestazioni sapranno soddisfare le esigenze di un mercato in rapida trasformazione, che nutre grandi aspettative nei nostri confronti perché ha alle spalle una storia manifatturiera che ricorda quella italiana per la costante ricerca di bellezza, originalità ed eleganza”, dichiara Luti.

Il Salone di Shanghai è per molte aziende una vetrina importante, una porta d’accesso a una popolazione che ha entusiasmo e interesse per i prodotti di qualità. L’entusiasmo è stato evidente in questi giorni: code interminabili agli stand delle aziende e il tutto esaurito alle Masterclass in cui si confrontavano architetti italiani (Michele De Lucchi, Stefano Boeri, Roberto Palomba) e cinesi.

“La Cina rappresenta uno dei Paesi con il più alto potenziale di sviluppo per il settore del legno-arredo, ma anche uno dei mercati più difficili da conquistare” conferma Emanuele Orsini, presidente di Federlegno Arredo.

Federlegno Arredo Eventi ha deciso di adottare una strategia di lungo periodo per renderlo accessibile alle aziende italiane scegliendo di fare sistema per colmare il gap dimensionale che separa le Pmi italiane dai grandi colossi cinesi: una squadra unica in cui istituzioni e aziende dialogano a vari livelli con partner cinesi.

L’asse Milano-Shanghai va in questa direzione grazie alla capacità di esprimere il meglio del design made in Italy in un Paese dalle enormi potenzialità e al fatto di avere dato un contributo essenziale alla crescita delle imprese italiane in Cina, come conferma l’incremento del 6% del nostro export nei primi sei mesi del 2018.

Potenzialità confermate dai dati. L’export del settore arredamento (macrosistema arredamento – Illuminazione) è cresciuto del 494% dal 2009 al 2017. Rispetto ai suoi competitor l’Italia è il Paese che ha venduto di più in Cina nel 2017, confermandosi il primo fornitore di mobili (il 22% sul totale dell’import), seguita dalla Germania con il 15%. I comparti trainanti sono i semilavorati per arredi (72,8%), le camere da letto (71,9%), l’ufficio (70%), le sedie (68,6%), le cucine (52,4%), gli imbottiti (51,2%), l’area living (39,5%), i complementi d’arredo (36,5%), l’illuminazione (36,2%).

La sfida non è sicuramente facile perché richiede una grande capacità di capire le esigenze dinamiche del mercato cinese, strettamente legate allo sviluppo dell’urbanizzazione e quindi dell’edilizia residenziale, con il potere d’acquisto della classe media in aumento e i consumi per la casa raddoppiati nell’ultimo decennio e in costante crescita.

 

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