Europa

Green Deal, migranti, obiettivi raggiunti e un report sulla competitività chiesto a Mario Draghi. Il discorso ‘State of the Union’ della Presidente della Commissione UE, Ursula von der Leyen

Stato di diritto, politica di difesa, miglioramento e rafforzamento delle economie, maggiore autonomia energetica per contrastare la politica economica scorretta della Cina, sostegno alle imprese, il grande impegno per il Green Deal. Questi i capisaldi dello ‘State of the Union’ pronunciato dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von del Leyen, nell’emiciclo di Strasburgo, davanti ai deputati europei riuniti per la Sessione Plenaria. Un discorso atteso perché l’ultimo di una quinquennio di legislatura che ha visto l’intera UE colpita da eventi inattesi e gravi come la pandemia da Covid 19 e l’attacco sferrato dal Presidente russo Putin all’Ucraina causando una guerra ancora in corso, con le gravi conseguenze che ne sono conseguite. Nella sede della Rappresentanza a Milano della Commissione europea il discorso sullo Stato dell’Unione è stato commentato, alla presenza di numerosi giornalisti, dal capo della Rappresentanza, Claudia Colla, dal Presidente dell’Associazione Stampa estera di Milano, Andrew Spannaus, e dall’economista e docente dell’Università Bocconi, Carlo Altomonte.

“Grazie al Parlamento, agli Stati membri e alla mia squadra di Commissari, oltre il 90% degli orientamenti politici che ho presentato nel 2019 sono diventati misure concrete”, dichiara la Presidente von der Leyen, che aggiunge: “Insieme abbiamo dimostrato che, quando agisce con coraggio, l’Europa raggiunge i propri obiettivi. C’è ancora molto da fare, perciò restiamo uniti. Trasformiamo il presente e prepariamoci per il futuro”. Ed anche per questo la Presidente della Commissione ha chiesto a “Mario Draghi, uno dei più grandi cervelli economici d’Europa, di preparare un rapporto sul futuro della competitività europea”.

A meno di 300 giorni dalle prossime Elezioni europee (6-9 giugno 2024) gli europei sono invitati sin da ora a riflettere su quale Europa vorranno. “Tra loro ci saranno milioni di persone che voteranno per la prima volta, le più giovani nate nel 2008. Nella cabina elettorale penseranno ai temi che stanno loro a cuore: alla guerra che infuria ai nostri confini, o all’impatto devastante dei cambiamenti climatici, al modo in cui l’intelligenza artificiale influenzerà le loro vite o alle loro possibilità di comprare una casa o trovare un lavoro negli anni a venire. Oggi la nostra Unione rispecchia la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda guerra mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato insieme all’insegna della pace e della prosperità. Per loro l’Europa significava rispondere alle sfide della Storia. La stessa convinzione che, in un’epoca di incertezze, l’Europa debba ancora una volta rispondere alle sfide della Storia. Ed è proprio quello che dobbiamo fare insieme”.

Von der Leyen fa un bilancio del suo quinquennio a capo dell’istituzione europea, a partire dalla nascita di “un’Unione geopolitica, che sostiene l’Ucraina, si oppone con forza all’aggressione della Russia, reagisce all’assertività della Cina e investe nei partenariati”, dal Green Deal europeo come fulcro della “nostra economia”, fino alla transizione digitale senza dimenticare il NextGenerationEU, uno strumento storico che destina 800 miliardi di euro a riforme e investimenti e sta creando posti di lavoro dignitosi per il presente e per il futuro, all’essere più indipendenti in settori cruciali come l’energia, i chip o le materie prime fino al lavoro svolto in tema di parità di genere. E a tale proposito la Presidente fa il suo appello ai deputati presenti: “So che quest’Aula sostiene la nostra proposta sulla lotta alla violenza contro le donne. Anche qui vorrei che si trasformasse in legge un altro principio fondamentale: No, significa no. Non può esserci vera uguaglianza senza libertà dalla violenza”. 

Green Deal. “Sul Green Deal europeo manteniamo la rotta. Rimaniamo ambiziosi. Manteniamo la nostra strategia di crescita. E ci impegneremo sempre per una transizione giusta ed equa”. “La nostra Unione oggi riflette la visione di coloro che sognavano un futuro migliore dopo la Seconda Guerra Mondiale. Un futuro in cui un’Unione di nazioni, democrazie e persone avrebbe lavorato insieme per condividere pace e prosperità. Essi credevano che l’Europa fosse la risposta all’appello della storia. Quando parlo con la nuova generazione di giovani, vedo la stessa visione di un futuro migliore. Lo stesso ardente desiderio di costruire qualcosa di migliore. La stessa convinzione che, in un mondo di incertezza, l’Europa debba ancora una volta rispondere all’appello della storia. Ed è questo che dobbiamo fare insieme”, ha aggiunto. “Entrando nella fase successiva del Green Deal europeo, una cosa non cambierà mai: continueremo a sostenere l’industria europea durante questa transizione”.

Azioni per il contrasto alle pratiche economiche cinesi. “Il nostro obiettivo sarà sempre una transizione equa e giusta! Ciò significa garantire un risultato equo per le generazioni future: vivere su un pianeta più sano. E garantire a tutti una transizione equa, con lavori decorosi e la promessa solenne di non lasciare indietro nessuno. Ecco perché l’equità è così importante nell’economia globale: ha ripercussioni sulle vite e sui mezzi di sostentamento. Interi settori e comunità dipendono da essa. Dobbiamo quindi essere consapevoli dei rischi che corriamo. Prendiamo il settore dei veicoli elettrici. Si tratta di un’industria cruciale per l’economia verde, con un potenziale enorme per l’Europa. Attualmente però i mercati globali sono invasi da automobili elettriche cinesi a buon mercato, i cui prezzi sono mantenuti bassi artificialmente grazie a ingenti sovvenzioni statali. La Commissione avvierà un’inchiesta antisovvenzioni riguardo ai veicoli elettrici provenienti dalla Cina. L’Europa è aperta alla concorrenza, non a una corsa al ribasso. Dobbiamo difenderci dalle pratiche sleali.

Allo stesso modo, però, è essenziale mantenere aperta la porta della comunicazione e del dialogo con la Cina”.

Il pianeta e il clima. “Quattro anni fa, il Green Deal europeo è stata la nostra risposta alla chiamata della storia. E quest’estate, la più calda mai registrata in Europa, ce lo ha chiaramente ricordato. La Grecia e la Spagna sono state colpite da devastanti incendi, e solo poche settimane dopo sono state colpite nuovamente da devastanti inondazioni. E abbiamo visto il caos e la carneficina provocati da condizioni meteorologiche estreme, dalla Slovenia alla Bulgaria e in tutta la nostra Unione. Questa è la realtà di un pianeta in ebollizione”.

Necessarie forme di energia alternative. “La Commissione europea presenterà un pacchetto di misure europee sull’energia eolica, in stretto coordinamento con l’industria e i Paesi membri. Accelereremo ulteriormente il rilascio dei permessi. Miglioreremo i sistemi di aste in tutta l’Ue”.

Agricoltura. Non manca un riferimento a quel principio che è alla base del progetto europeo, cioè l’essere uniti nelle differenze. E infatti la Presidente rimarca l’orgoglio della nostra diversità culturale poiché “siamo l'”Europa delle regioni” con un’eccezionale varietà di lingue, musica, arti, tradizioni, artigianato e specialità culinarie”. Senza dimenticare una biodiversità unica, indispensabile per la sopravvivenza di noi tutti in Europa. “Per questo motivo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE. Sono profondamente convinta che l’agricoltura e la tutela della natura possano andare di pari passo. Molti stanno già lavorando per un’agricoltura più sostenibile. Dobbiamo lavorare insieme agli uomini e alle donne dell’agricoltura per affrontare queste nuove sfide. È l’unico modo per garantire l’approvvigionamento di cibo per il futuro. Abbiamo bisogno di più dialogo e meno polarizzazione. Per questo vogliamo avviare un dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’Ue.

Sull’inflazione. La prima sfida, per la Presidente von der Leyen, riguarda il mercato del lavoro. “Grazie a SURE, la prima iniziativa europea di riduzione dell’orario lavorativo, abbiamo salvaguardato 40 milioni di posti di lavoro. Successivamente ci siamo prodigati per ridare slancio alla nostra economia con NextGenerationEU. Oggi ne vediamo i risultati. L’Europa si appresta a raggiungere la piena occupazione. Anziché milioni di persone che cercano lavoro, oggi ci sono milioni di posti di lavoro per cui si cercano persone. Dobbiamo inoltre rispondere ai profondi cambiamenti in campo tecnologico, sociale e demografico. Per farlo dovremo affidarci alle competenze delle imprese e dei sindacati, ovvero i nostri partner nella contrattazione collettiva. Christine Lagarde e la Banca centrale europea (BCE) stanno lavorando sodo per tenere sotto controllo l’inflazione. Come sappiamo, il ritorno all’obiettivo a medio termine della BCE richiederà tempo. La buona notizia è che l’Europa ha iniziato a ridurre i prezzi dell’energia. Non dimentichiamo come Putin abbia deliberatamente usato il gas come arma e come ciò abbia innescato in noi la paura del blackout e della crisi energetica, ricatapultandoci negli anni ’70. Molti temevano che non avremmo avuto abbastanza energia per affrontare l’inverno. Ma ce l’abbiamo fatta e questo perché siamo rimasti uniti”.

Innovazione. “Il terzo pilastro della nostra strategia è guidare l’innovazione in modo responsabile. Grazie ai nostri investimenti degli ultimi anni, l’Europa è diventata leader nel supercalcolo, con 3 dei 5 supercomputer più potenti al mondo. Dobbiamo trarre vantaggio da questa situazione. È per questo che oggi posso annunciare una nuova iniziativa per aprire i nostri computer ad alte prestazioni alle start-up di IA per addestrare i loro modelli”.

Gestione dei migranti. Von der Leyen, a questo punto, parla apertamente di sicurezza e umanità. “Il nostro lavoro sulla migrazione si basa sulla convinzione che l’unità sia alla nostra portata. Un accordo sul patto non è mai stato così vicino. Il Parlamento e il Consiglio hanno l’opportunità storica di superarlo. Dimostriamo che l’Europa può gestire la migrazione in modo efficace e compassionevole”. E a tal proposito lancia l’organizzazione di una Conferenza internazionale sulla lotta al traffico di esseri umani. “Abbiamo firmato un partenariato con la Tunisia che apporta vantaggi reciproci oltre la migrazione: dall’energia e l’istruzione, alle competenze e alla sicurezza. E ora vogliamo lavorare su accordi simili con altri Paesi. L’Europa sarà sempre pronta a prestare aiuto, in tutti i modi possibili. Pensate ora al Sahel, una delle regioni più povere, ma con la crescita demografica più rapida. Il susseguirsi di colpi di Stato militari renderà la regione più instabile negli anni a venire e anche più soggetta all’influenza della Russia, che sta traendo vantaggio dal caos che si è creato.

E la regione, nel frattempo, è diventata terreno fertile per una recrudescenza del terrorismo. Questa situazione riguarda direttamente l’Europa, la nostra sicurezza e la nostra prosperità. Nei confronti dell’Africa dobbiamo quindi dar prova della stessa unità d’intenti che abbiamo dimostrato per l’Ucraina. Dobbiamo concentrarci sulla cooperazione con i governi legittimi e con le organizzazioni regionali”.

Estendere la protezione temporanea per gli ucraini. “Sono orgogliosa di annunciare che la Commissione proporrà di estendere la nostra protezione temporanea agli ucraini nell’Ue. Il nostro sostegno all’Ucraina continuerà. Solo quest’anno abbiamo fornito 12 miliardi di euro per contribuire al pagamento di salari e pensioni. Per contribuire al funzionamento di ospedali, scuole e altri servizi. E con la nostra proposta Asap stiamo incrementando la produzione di munizioni per far fronte alle necessità immediate dell’Ucraina”

Bulgaria e Romania nell’area Shengen: “Bulgaria e Romania fanno parte della nostra area Schengen. Quindi facciamole finalmente entrare, senza ulteriori indugi. Sofia e Bucarest stanno svolgendo un buon lavoro sulla migrazione, mostrando le migliori pratiche sia in materia di asilo che di rimpatri”.

Adesione all’Ue basata sul merito: “L’adesione all’Ue è basata sul merito e la Commissione difenderà sempre questo principio. Ci vuole duro lavoro e leadership. Ma ci sono già molti progressi. Abbiamo visto i grandi passi avanti già compiuti dall’Ucraina da quando le abbiamo concesso lo status di candidato. E abbiamo visto la determinazione di altri Paesi candidati ad attuare riforme. Tocca a noi, adesso, dimostrare altrettanta determinazione. Dobbiamo cioè pensare a come prepararci al completamento dell’Unione. È l’ora di abbandonare le vecchie discussioni manichee sull’allargamento. Non si tratta di scegliere se approfondire l’integrazione o allargare l’Unione. Possiamo e dobbiamo fare entrambe le cose. Per acquistare il peso geopolitico e la capacità di agire. Del resto, la nostra Unione lo ha sempre fatto. Sono convinta che il nuovo allargamento debba essere anche catalizzatore di progresso”.

Stato di diritto. “Oggi la Storia ci chiama ad adoperarci per completare la nostra Unione. In un mondo in cui c’è chi prende di mira i paesi uno dopo l’altro, non possiamo permetterci di lasciare indietro i nostri concittadini europei. In un mondo in cui contano le dimensioni e il peso, il completamento dell’Unione è chiaramente nell’interesse strategico e di sicurezza dell’Europa. Ma al di là degli aspetti politici e geopolitici, dobbiamo avere in mente qual è la posta in gioco. Dobbiamo delineare una visione per il successo dell’allargamento. Un’Unione completa in cui più di 500 milioni di persone vivano in libertà, democrazia e prosperità. Un’Unione completa in cui i giovani possano vivere, studiare e lavorare in libertà. Un’Unione completa con democrazie vitali in cui la magistratura sia indipendente, le opposizioni siano rispettate e i giornalisti siano protetti. Perché lo Stato di diritto e i diritti fondamentali saranno sempre il fondamento della nostra Unione, sia negli Stati membri attuali che in quelli futuri”.

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