Europa

La Ue introduce pedaggi autostradali più cari per veicoli più datati e inquinanti

La Commissione europea vuole legare i pedaggi autostradali alle emissioni di CO2 dei veicoli, così da premiare chi inquina meno, incoraggiare l’uso di motori elettrici o ibridi e promuovere l’ammodernamento dei veicoli in circolazione (nel 2018 l’età media nell’Ue andava dai 10,8 anni delle autovetture ai 12,4 dei camion; in Italia siamo più o meno sul valore medio).

L’idea stuzzicava i vertici dell’Unione già da tre anni (concepita all’inizio solo per i mezzi pesanti, si è estesa gradualmente alle automobili) e ha appena avuto il via libera dalla Commissione La normativa approvata dovrà essere recepita entro il 2022 dagli Stati dell’Ue. Ogni Paese per proprio conto potrà decidere quali dovranno essere i parametri con cui applicare la sovrattassa, tenendo conto della regola generale. Nel 2018 il Parlamento europeo aveva avviato una modifica dei pedaggi per camion e pullman, incoraggiando l’adozione della tariffa autostradale a chilometro, nell’Ue già in vigore da tempo in Italia, Francia, Croazia, Polonia, Spagna, Portogallo e Grecia, mentre in altri Paesi si usano le cosiddette vignette a prezzo fisso (Austria, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia, Slovenia e Ungheria) e in altri ancora non si paga nulla (Germania, Belgio, Olanda, Lussemburgo e Danimarca).

La Commissione europea ha deciso di accelerare i tempi, che in precedenza prevedevano nell’Unione la riforma dei pedaggi per i mezzi pesanti dal 2023, per le auto dal 2026 e per i veicoli commerciali leggeri dal 2027. Le indicazioni della stessa Commissione prevedono uno sconto fino al 75% per i veicoli che inquinano meno.

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