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La Ue lascia andare al macello i suoi principi

In uno degli ultimi numeri Il Patto Sociale, in un articolo di Anastasia Palli, ha affrontato il problema della macellazione rituale, macellazione che, come è noto, procura grandissimo stress e dolore all’animale perché avviene per dissanguamento mentre l’animale è perfettamente cosciente. La macellazione rituale è imposta da alcune religioni, quali la musulmana e l’ebraica. Una recentissima nota di ANMVI Oggi, il bollettino online dei veterinari, ritorna sul problema che al Parlamento europeo era stato sollevato dall’eurodeputato spagnolo Florent Marcellesi e al quale ha risposto il commissario europeo alla Salute Vytenis Andiukaitis.

Vale ricordare che la federazione dei veterinari europei giustamente definisce inaccettabile la pratica dello stordimento elettrico reversibile.

Il commissario Vytenis Andiukaitis nella risposta all’onorevole Marcellesi evidenzia che il regolamento sulla protezione degli animali da carne «non contiene norme specifiche che limitino o vietino le esportazioni verso Paesi terzi di carni di animali che sono state oggetto di macellazione rituale». All’articolo 4 paragrafo 4 del regolamento viene espressamente indicato che le disposizioni sui metodi di stordimento «non si applicano agli animali sottoposti a particolari metodi di macellazione prescritti da riti religiosi», a condizione «che la macellazione abbia luogo in un macello».

In sintesi, l’Europa, che, giustamente, obbliga gli allevatori e i trasportatori a misure adeguate e di conseguenza costose per garantire il benessere degli animali da alimentazione, è arrivata a consentire le macellazioni rituali, molto stressanti e dolorose per gli animali (sia quelli macellati che quelli in attesa di esserlo), non solo inchinandosi alle esigenze rituali delle persone che vivono in Europa ma addirittura consentendo che siano macellati in Europa, per sgozzamento e dissanguamento, animali le cui carni saranno esportate, per il business, in Iran e in altri Paesi di religione islamica. Se l’Europa fosse effettivamente rispettosa dei principi che enuncia non dovrebbe consentire, sul proprio territorio, questo tipo di macellazione e soprattutto non dovrebbe consentirla per l’esportazione di carni in Paesi che possono macellare da sé gli animali destinati all’alimentazione della propria popolazione.

Questo problema riguarda sia gli animali sia l’etica dell’Unione europea, o per meglio dire la mancanza di etica: infatti a fronte di norme spesso anche troppo restrittive vi sono comportamenti che concretizzano l’esatto contrario di quanto proclamato. Finché l’Ue continuerà nelle contraddizioni e svenderà i propri principi cardine agli affari è evidente che non si arriverà mai a una vera unione e che continueranno le polemiche che sempre più emergono in tante popolazioni di Paesi membri della Ue.

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