Europa

Piano in 10 punti per Lampedusa

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, alla luce della situazione attuale a Lampedusa, in cui di recente si è recata in visita, ha presentato una serie di azioni immediate, da realizzare nel pieno rispetto dei diritti fondamentali e degli obblighi internazionali. In particolare sarà necessario rafforzare il del sostegno all’Italia da parte dell’Agenzia dell’Unione europea per l’asilo (EUAA) e della guardia di frontiera e costiera europea (Frontex) per gestire l’elevato afflusso di migranti per garantire la registrazione degli arrivi, il rilevamento delle impronte digitali, il debriefing e l’indirizzamento verso le autorità competenti; sostenere il trasferimento delle persone fuori da Lampedusa, anche verso altri Stati membri, avvalendosi del meccanismo volontario di solidarietà e prestando particolare attenzione ai minori non accompagnati e alle donne; rafforzare i rimpatri, avviando rinnovati e concertati contatti con i principali paesi di origine dei nuovi arrivi, vale a dire Guinea, Costa d’Avorio, Senegal e Burkina Faso, in modo da migliorare la cooperazione e facilitare la riammissione, e aumentare il sostegno da parte di Frontex per garantire la rapida attuazione dei rimpatri; sostenere la prevenzione delle partenze, istituendo partenariati operativi con i paesi di origine e di transito per la lotta al traffico di migranti. Ciò include la possibilità di un accordo di lavoro tra la Tunisia e Frontex; rafforzamento della sorveglianza di frontiera aerea e marittima, anche attraverso Frontex, e studio di opzioni per espandere le missioni navali nel Mediterraneo; adottare misure per limitare l’uso di imbarcazioni non idonee alla navigazione e contrastare le catene di approvvigionamento e logistica dei trafficanti e per garantire lo smantellamento delle imbarcazioni e dei gommoni recuperati; aumentare il sostegno da parte dell’EUAA per l’applicazione di procedure di frontiera rapide e accelerate, compreso l’uso del concetto di paese di origine sicuro, il rifiuto di domande manifestamente infondate, l’emissione di divieti d’ingresso e la loro registrazione nel sistema d’informazione Schengen (SIS); aumentare le campagne di sensibilizzazione e comunicazione per scoraggiare le traversate del Mediterraneo, continuando a lavorare per offrire alternative quali l’ammissione umanitaria e i percorsi legali; cooperare più intensamente con l’UNHCR e l’OIM per adottare un approccio globale basato sulle rotte al fine di garantire la protezione lungo il percorso e aumentare il rimpatrio volontario assistito dai paesi di transito; attuare il protocollo d’intesa UE-Tunisia e priorità alle azioni con impatto immediato per affrontare la situazione attuale e agevolare la contrattazione di nuovi progetti nel quadro di tale protocollo.

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