Una Conferenza sullo stato globale dei diritti umani
Il 16 luglio 2021 dalle ore 10.00 alle ore 17.30 si terrà la prima conferenza sullo stato globale dei diritti umani presso il Monastero di San Nicolò – Venezia-Lido (Italia) per discutere della situazione dei diritti umani nel mondo.
L’evento è organizzato in formato ibrido dal Parlamento europeo e dal Campus globale dei diritti umani e riunirà parlamentari europei, commissari dell’Ue, vincitori del Premio Nobel per la pace, vincitori del Premio Sacharov, rappresentanti delle organizzazioni internazionali, del mondo accademico e parti interessate.
Tra i partecipanti ci saranno il Presidente del Parlamento europeo, David Sassoli, la Presidente del Campus globale dei diritti umani, Veronica Gomez, i rappresentanti delle autorità regionali e locali, i Commissari europei Didier Reynders e Jutta Urpilainen, il Segretario generale del Servizio europeo per l’azione esterna, Stefano Sannino, il membro del Congresso americano e Presidente della Commissione parlamentare affari esteri della Camera dei rappresentanti, Gregory Meeks, il rappresentante speciale per i diritti umani, Eamon Gilmore, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, il Segretario generale di Amnesty International, Agnès Callamard e il Premio Nobel per la pace 2018 e vincitore del Premio Sacharov 2014, Denis Mukwege.
Relatori di alto livello discuteranno in tre gruppi dedicati:
- come migliorare il rapporto tra imprese e diritti umani nel contesto della nuova legge europea sul dovere di diligenza;
- come l’evoluzione del panorama giudiziario internazionale può superare al meglio le crescenti sfide in materia di responsabilità;
- come apportare una politica estera basata sui valori quando si risponde alle questioni dei diritti umani e della democrazia nel mondo.
Evento collaterale (18.00 – 19.00): Tortura Bianca, poesia underground – una performance di Lorent Saleh – Monastero di San Nicolò, Riviera S. Nicolò, 26, Venezia/ Lido.
Con l’ausilio di video, immagini, suoni e poesie che ha scritto durante la sua incarcerazione durata più di due anni nella “Tumba”, la prigione dei servizi segreti venezuelani posta a cinque piani sotto terra a Caracas, Lorent Saleh ripercorre l’alienazione di quei momenti terribili trascorsi nella cella bianca, illuminata a giorno 24 ore su 24 e 7 giorni su 7, in una solitudine allucinante dove chiunque perde la cognizione spazio-temporale. Con questa performance Saleh ci permette di sperimentare la sofferenza dei prigionieri politici di tutto il mondo.
Fonte: Parlamento europeo