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Farinetti chiude il parco contadino di Bologna ma rilancia con Grand Tour Italia

Realizzato tra il 2012 e il 2017 su una superficie di 10 ettari all’interno degli ex spazi del Caab – Centro agroalimentare di Bologna – il parco Fico, acronimo di Fabbrica Italiana Contadina verrà chiuso, perché da quando è aperto ha avuto sempre i conti in rosso (con una sola eccezione). Ma Oscar Farinetti, nel dare l’annuncio della chiusura (18 milioni di euro i debiti e 6,5 milioni le perdite che emergono nell’ultimo bilancio, di agosto) ha anche anticipato che il parco riaprirà ad aprile sotto un altro nome: Grand Tour Italia.

Otto ettari dedicati a negozi e ristoranti e due all’agricoltura e all’allevamento di animali, Fico ha comportato un investimento per la costruzione di circa 140 milioni di euro, cui si sono aggiunti 23 milioni per realizzare un albergo con 200 camere mai costruito. Sotto la gestione di Eatalyworld srl, una società partecipata da Eataly e da Fico.Op Srl, controllata da Coop Alleanza 3.0, il parco non ha mai conseguito quei 6 milioni di visitatori che Farinetti aveva preventivato come soglia minima per il primo anno di attività. Nell’anno successivo all’inaugurazione ufficiale del 15 novembre 2017, i visitatori furono solo 2,8 milioni (per il 70% provenienti da fuori Bologna) e l’utile generato si fermò a soli 19mila euro. Prima che il parco dovesse sospendere le attività, fino a giugno 2021, causa Covid19, la situazione era peggiorata ulteriormente; nel 2019 i visitatori erano calati a 1,6 milioni e si erano avute perdite nette pari a 3,14 milioni di euro.

Il Grand Tour Italia nel quale il parco si rinnoverà dalla prossima primavera secondo Farinetti (che nel frattempo ha assunto la gestione dell’area), rappresenterà il viaggio nell’Italia e nelle regioni: si entrerà in Val d’Aosta, si uscirà dalla Sicilia e dalla Sardegna passando in mezzo a tutte le regioni italiane. «Racconteremo la biodiversità delle regioni con le osterie che cambieranno tutti i mesi nel mondo Slow Food e verranno tutti i mesi a portare nuove cose da mangiare. Ci saranno grandi aree didattiche. Le regioni porteranno il loro folk, ovvero le loro manifestazioni locali. Sarà una cosa bellissima e strepitosa» ha detto Farinetti a Radio24.

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