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Martiri di carta, il racconto dei giornalisti caduti durante la Grande Guerra

Sarà presentato mercoledì 31 ottobre alle ore 11 in Piazza Adriana 3 a Roma, nell’auditorium dell’Anmig – Associazione nazionale dei mutilati ed invalidi di guerra il volume Martiri di carta. I giornalisti caduti nella grande guerra a cura di Pierluigi Roesler Franz e di Enrico Serventi Longhi, edito da Gaspari, Udine, 2018, per conto della Fondazione sul giornalismo “Paolo Murialdi”. In 448 pagine, frutto di 7 anni di ricerche, si racconta la storia – finora mai scritta – di 264 intellettuali di tutte le Regioni italiane e in gran parte decorati al valor militare (fra i quali Battisti, Serra, Gallardi, Niccolai, Umerini, Stuparich e Timeus Fauro) morti nel conflitto mondiale 1914-1918. La maggior parte dei caduti erano giovani ventenni che, provenienti da tutte le parti d’Italia ed alcuni tornati appositamente dall’estero, avevano cominciato a scrivere su grandi e piccoli giornali e riviste. Si tratta in gran parte di personaggi di assoluto rilievo storico e di notevole importanza, rimasti purtroppo fino ad oggi del tutto sconosciuti.  Tra “i martiri di carta” che hanno perso la vita combattendo eroicamente per la patria, vi figurano cattolici ed ebrei, patrioti, politici, sindacalisti, nazionalisti, interventisti, neutralisti, massoni, socialisti, radicali, democratici, liberali, repubblicani, mazziniani, irredenti (trentini, giuliani, dalmati e istriani), garibaldini e nipoti di garibaldini della spedizione dei Mille, ex combattenti in Libia, Benadir, Eritrea e a Rodi. Alcuni giornalisti erano stati chiamati alle armi, mentre altri erano andati volontari al fronte quasi tutti come ufficiali in rappresentanza dell’Esercito, della Marina e dell’Aeronautica. Ma sono poi finiti ingiustamente da oltre un secolo nel dimenticatoio. Martiri di carta è un contributo capace di interessare storici, giornalisti, appassionati e semplici lettori, anche in virtù della categoria scelta, quella dei giornalisti: storie vere, di uomini in carne in ossa, restituite grazie a una sistematica ricerca storica basata su un’ampia bibliografia, su centinaia di articoli di giornali e su documenti d’archivio.

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