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Un missionario britannico ucciso nell’Amazonia peruviana

Il 2 aprile, a Iquitos, nel Perù nord orientale, a poche decine di chilometri dal confine con il Brasile, è stato rinvenuto il cadavere carbonizzato di un missionario britannico, Paul McAuley, della congregazione dei Fratelli delle scuole cristiane, ordine dei Lassalliani. Aveva 71 anni. Dal 1995 operava in Perù, prima in uno dei quartieri periferici di Lima dove aveva fondato il Colegio Fey Alegria, poi, dal 2000, a Iquito, una vasta area metropolitana sul Rio delle Amazzoni nel cuore della Amazzonia peruviana, abitata da quasi mezzo milione di abitanti. Ha dedicato la vita all’istruzione dei giovani indios. Dirigeva l’Instituto Superior Pedagógico Público Loreto. Inoltre aveva fondato Red Ambiental Loretana, un organismo impegnato nella lotta contro la deforestazione e lo sfruttamento dei giacimenti di petrolio e gas naturale nel sottosuolo della foresta, diventando un punto di riferimento per la difesa dell’ambiente. Il suo cadavere è stato rinvenuto da alcuni giovani indios nella Comunidad Estudiantil Intercultural dove abitava. La Conferenza episcopale peruviana ha inviato alle autorità la richiesta di indagare. La sua morte potrebbe essere legata al suo impegno in difesa dell’ambiente. Ma potrebbe essere invece stato ucciso da criminali comuni oppure da uno dei ragazzi indios a cui tentava di dare un futuro. “Fratel Paul – hanno scritto i Fratelli delle Scuole Cristiane dal Perù – ha donato la sua vita per i poveri dell’Amazzonia. Il suo impegno per custodire la “Casa Comune” è stato il suo mandato evangelico”.

Da ‘La Nuova Bussola Quotidiana’ del 4 aprile 2019, articolo di Anna Bono

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