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Natale a Cuba
Dopo anni di fervore ideologico le festività si stanno ristabilendo nell'isola
Quello che sembra un cinepanettone, “Natale a Cuba”, era fino a pochi anni fa un ossimoro. Racconta la dissidente cubana Yoani Sanchez che per molti anni, mentre il resto dell’Occidente celebrava le festività natalizie, a Cuba i bambini erano costretti sui banchi di scuola.
Vittime del fervore ideologico comunista e di un ateismo di facciata, i cubani hanno potuto celebrare il Natale per anni solo nell’intimità delle proprie case.
Da alcuni anni, complice anche l’ammorbidimento all’interno del paese, le celebrazioni si stanno diffondendo. Non in modo ufficiale, visto che non sono approvate dal parlamento, ma con gli studenti che hanno iniziato a stare a casa, tanto da costringere il Ministero dell’Istruzione a prenderne atto e a dover dichiarare una “pausa” di due settimane.
Il fervore ideologico, però, è duro a morire. Racconta la giornalista che un’anziana vicina l’ha guardata con disprezzo mentre montava delle lucine natalizie. “E’ una tradizione importata”, le ha detto. “Anche il marxismo”, le ha risposto piccata la Sanchez.