Lettere

Analogie storiche

Riceviamo dal Signor Enrico Berio, ex dirigente dell'Archivio di Stato di Imperia, una disamina sul Transaqua Project che pubblichiamo

Sanremo, 20 luglio, 2017

 
Lo stuolo di La Marmora sui campi di Crimea la foce Eridanea ritolse allo stranier…
Così canta ancora oggi, per chi lo ricorda, l’inno dei bersaglieri che, in sintetici termini poetici, ricorda che nel 1853 – 54 i bersaglieri del Regno di Sardegna comandati dal generale La Marmora, con la loro azione di combattimento in Crimea, in qualità di alleati di Francia e Gran Bretagna in appoggio all’Impero Ottomano contro la Russia, praticamente, con la politica del Conte di Cavour, avevano gettato le basi dell’unità d’Italia, alludendo alla successiva conquista della foce del Po (Erìdano).
Pur riconoscendo che la teoria dei “corsi e ricorsi storici” ha un valore molto relativo, dato che le azioni umane, gira – gira, sono tutte sostanzialmente analoghe, non mi pare oggi illusorio pensare che l’unità dell’Europa non possa trarre la spinta decisiva dall’azione di un GRANDE ESERCITO DI PACE DEGLI STATI EUROPEI pur così intenti ancora a difendere i confini nazionali contro le masse dei migranti, per affrontare, sui campi isteriliti del Sahel africano, la battaglia per la REALIZZAZIONE DEL TRANSAQUA PROJECT che deve ridare le sue antiche floride dimensioni al Lago Ciad con l’immissione di una notevole parte delle acque del fiume Congo, diventando “patria” dei profughi che accettando di lavorare alle necessarie canalizzazioni, avranno acquisito diritti di proprietà su singole superfici da riportare a forme vitali.

In parole più esplicite, dato che ben difficilmente sarebbe ora possibile la proclamazione del Governo Federale Europeo, nemmeno tra i SEI PAESI FONDATORI, parta quanto meno dal Governo Italiano, la proposta di mettere a carico dell’intera Comunità Europea, questa GRANDE AZIONE DI PACE, non solo per frenare l’illusoria e indiscriminata fuga di intere popolazioni come quelle dei topi di Hamelin, ma anche per ripagare l’Africa e i suoi abitanti dai danni subiti dal colonialismo imperialista.

Enrico Berio

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