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Buon Natale, nonostante questo governo e i problemi lasciati irrisolti

Da quando il governo è entrato nel pieno delle sue ‘funzioni’ e delle sue finzioni, ogni giorno i giornali hanno pubblicato impegni tassativi e soluzioni immediate per le necessità, vere e presunte, degli italiani. Sta di fatto che a pochi giorni da Natale il governo italiano non ha ancora raggiunto non solo un accordo con l’Unione europea, ma neppure con se stesso, come dimostrano non solo le ormai quotidiane frizioni e divaricazioni tra Salvini e Di Maio ma anche quelle con lo stesso premier Conte che manifesta sempre più, anche se pacatamente, di mal sopportare l’essere quasi sempre sostituito, nei fatti, nel suo compito, dai vicepremier.
La confusione dei ruoli regna sovrana: Salvini si arroga spesso il compito di premier e di ministro degli Esteri, con conseguenze negative quando esprime idee personali, non conosce la realtà dei fatti ed è ignorante e alieno a qualunque educazione diplomatica che è necessaria quando ci si confronta con realtà, culture, situazioni sociali e di conflitto completamente diverse dalle nostre. Se sui tribunali giustamente c’è spesso la scritta ignorantia non excusat (e cioè non conoscere la legge non è una scusante di fronte a un reato), lo stesso deve valere per chi governa, qualunque sia il suo colore e origine: il voto degli italiani dà l’autorità di governare ma non dà il potere di dire idiozie o falsità, attraverso dichiarazioni e provvedimenti sbagliati, di danneggiare il Paese.
Di fatto, ad oggi le tasse sono aumentate, i posti di lavoro invece no, quota 100 per le pensioni ingannerà molti che avranno pensioni decurtate e perciò insufficienti, il reddito di cittadinanza, se prima non ci sarà una riforma degli uffici di collocamento e avviamento al lavoro ma del sistema stesso di come il lavoro è organizzato e pagato (pensiamo alle decine di migliaia di persone che lavorano come prestatori di servizi e sono pagati 3 mesi dopo, se sono pagati! Se ne è accorto Di Maio?), è solo un altro regalo all’economia sommersa? Contrastare le ingiustizie, la povertà, l’evasione fiscale, il lavoro nero che può talora essere ingiusta necessità, non passa né dai tweet né dai selfie né dalle pompose, vuote, brevi dichiarazioni a giornali e tv. Passa invece da uno studio serio, fatto con tecnici preparati, e presuppone a monte di conoscere veramente la variegata realtà del nostro Paese. Con il sistema delle fatture elettroniche aumenterà la confusione e sopratutto aumenterà l’evasione, intensificando il controllo solo sugli onesti che già pagano e che potrebbero avere la tentazione di diventare disonesti di fronte al continuo aumento di tasse, spese, balzelli, difficoltà burocratiche completamente contrastanti con le promesse fatte in campagna elettorale.
In questi giorni Mara Lapia, deputata dei 5 stelle aggredita e picchiata in un supermercato a Nuoro, ha dichiarato al Corriere della Sera: «Quanto odio sui politici». Diamo ovviamente all’onorevole Lapia tutta la nostra solidarietà per quanto accaduto ma tutto questo odio verso i parlamentari, le istituzioni, chi fa politica a qualunque livello, chi l’ha ingenerato se non una campagna che dura da anni da parte soprattutto dei 5 stelle?
La politica va migliorata, i rappresentanti politici responsabilizzati ed educati a fare, con onestà ma anche adeguata preparazione, il loro lavoro, sparare continuamente nel mucchio porta spesso a finire a far parte di quello stesso mucchio davanti agli occhi dell’opinione pubblica.
Mentre stiamo preparandoci al Natale in case riscaldate e con qualche pacchetto sotto l’albero non dimentichiamoci, come donne e uomini di ‘buona volontà’, che alle parole e alle promesse devono seguire i fatti. Là fuori ci sono persone, come noi, che non hanno risorse sufficienti per le cure mediche, che razionano il riscaldamento, che attendono con le carte in regola una casa popolare che non viene assegnata perché fatiscente o occupata abusivamente, che ci sono persone espulse dal mondo del lavoro e che non hanno chance, che ci sono anziani che non possono fare alcune pratiche elementari perché ormai c’è l’obbligo di usare internet e loro non hanno il computer o non sanno usarlo, che mancano i soldi per la ricerca e per dare una mano raccogliamo tutti tappi di plastica, che troppi giovani devono andare a cercare all’estero quello che non trovano in Italia, che i più vecchi, così come i portatori di handicap, vivono in condizioni di emarginazione e solitudine, che l’aumento dei senzatetto è diventato esponenziale e che migliaia di migranti, che hanno i requisiti per essere nel nostro Paese, sono sfruttati da privati o associazioni che incassano i contributi statali e li tengono in veri e propri lager.
Mai come oggi vediamo un aumento della violenza sulle donne ma anche sui bambini e sui vecchi, pensiamo agli insegnanti di asilo fermati per le violenze e ai ricoveri chiusi, pensiamo a quegli studenti che picchiano gli insegnanti, magari aiutati dai genitori, pensiamo all’aumento vertiginoso dello spaccio e consumo di droga e al fenomeno del bullismo sempre più devastante, pensiamo a quel terrorismo globalizzato che siamo incapaci di fermare perché dopo tanti anni non c’è ancora in Europa una visione comune.
Ripetiamo, tra poco è Natale: ignorantia non excusat, non scusa i politici e non scusa nessuno di noi e ancor di più non ha scusanti la conoscenza dei fatti che non si traduce in iniziative per migliorare la realtà.
Auguri

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