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Promemoria al nuovo governo

Chi ha vinto è giusto che sia contento e che si prepari a governare, chi ha perso che riesamini i propri errori, tutti però non dimentichino che l’astensionismo è stato il più alto che si sia mai verificato e che gli italiani attendono risposte concrete a problemi concreti.

La politica soprattutto, ma anche i media e coloro che rivestono un ruolo nella società, devono finalmente capire quanto leggi elettorali sbagliate, dichiarazioni volte a delegittimare l’avversario, o le stesse istituzioni, e comportamenti scorretti, anche penalmente, abbiano allontanato gli elettori mettendo a serio rischio quel processo democratico che, come la società, è in continuo evoluzione.

Crediamo non sia necessario ricordare al nuovo governo tutte le problematiche legate all’aumento delle bollette, al rincaro della vita e delle materie prime, al compimento dei progetti legati ai fondi europei, alla delicatezza dei rapporti internazionali ed alla imprescindibile necessità di continuare con determinazione a difendere l’Ucraina e il diritto di ogni Stato alla propria indipendenza territoriale.

Ci sono però alcuni temi urgenti che in campagna elettorale non hanno avuto la necessaria considerazione e che i nuovi disastri ambientali hanno, nuovamente, dimostrato devono essere affrontati contestualmente alle altre urgenze.

Mettere in sicurezza il territorio per salvare vite umane ed attività economiche è una delle priorità, il dissesto idrogeologico, dalla la bonifica dei letti dei fiumi e dei torrenti alla cura dei territori abbandonati, dal censimento delle costruzioni in aree a rischio, con il loro eventuale abbattimento, a norme immediate per il risparmio del suolo, dal rifacimento della rete idrica nazionale alla costruzione di bacini di raccolta d’acqua sono solo alcuni dei provvedimenti che non possono più attendere.

Mentre ancora una volta vasti territori sono devastati dall’esondazione dei fiumi o dalle piogge torrenziali dovute al cambiamento climatico il nuovo governo dovrà dare quelle risposte che i precedenti esecutivi hanno mancato se è vero come è vero che, ad esempio, in troppe aree colpite da terremoti od inondazioni, a distanza di molti anni, non sono ancora partiti i lavori, o comunque non sono stati ultimati per riportare gli abitanti ad una vita normale.

La riforma della burocrazia come la lotta alla corruzione e non può più aspettare e la semplificazione delle leggi, che un governo Berlusconi aveva detto di aver realizzato bruciando in pubblico, con il ministro Calderoli, tomi di leggi inutili è ancora da cominciare veramente.

Se giustamente deve tenere desta l’attenzione di tutti il problema energetico non si può sottovalutare la sempre più probabile ipotesi di una Russia pronta ad una guerra del grano che toccherà altri prodotti vitali per l’alimentazione ed è perciò necessario che il governo italiano richiami l’Europa ad una vera mobilitazione affinché l’agricoltura trovi nuove attenzioni e sia coltivata ogni parte di terreno disponibile.

Occorre che lo Stato affermi come i servizi essenziali e di interesse collettivo, oltre che strategico, siano di sua competenza, è inoltre necessario che per il breve periodo, si lavorerà per questo, di difficoltà energetica siano abrogate quelle norme territoriali che impediscono, a chi lo necessita, di riscaldare le proprie case con biomasse legnose.

Abbattere le diseguaglianze significa, in primis, adeguare in ogni regione l’assistenza sanitaria e sociale e dare identici parametri di istruzione.

Compiti gravosi che il nuovo governo saprà affrontare se al giusto orgoglio per il successo ottenuto unirà la capacità d’ascolto e di coinvolgimento di quanti ancora credono che la Politica sia una missione con una visione del futuro.

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