Buongiorno e ancora auguri a tutti, sebbene leggerete dopo le festività: ma gli auguri di questi tempi non fanno mai male, come non fa per niente male alleggerire un po’ lo spirito e affrontare le tensioni svagandosi in cucina, magari dedicandosi a qualche “invenzione”. Sono Arianna Del Re, avvocata reatina del Gruppo Toghe & Teglie e, dopo l’apprezzamento dei miei amici, propongo anche ai lettori de Il Patto Sociale un esperimento che, a parlar fine, si potrebbe definire di cucina fusion: ravioli cinesi, cucinati al vapore secondo quella tradizione ma…con ripieno all’italiana!
Potrete sbizzarrire la fantasia senza dimenticare, però, di procurarvi l’apposito strumento per la cottura che vedete nella foto: qualcuno l’avrà già, ma per chi non lo avesse garantisco che non è difficile da trovare in qualche rifornito negozio di articoli per la casa.
Detto questo, passiamo ai ravioli: i cinesi ne realizzano di molte fogge, sia pure rimanendo tendenzialmente fedeli a un formato che ricorda più che i nostri tortellini dei piccoli fagotti; il che significa che sono ancor più facili da preparare usando un impasto di farina e acqua – niente uovo – nella proporzione di due a uno con l’aggiunta di un po’ di sale; l’impasto non deve lievitare, quando è pronto lasciatelo solo riposare un po’ e successivamente ritagliatene dei tocchetti da cui ricaverete la sfoglia.
Pronte le basi per i vostri ravioli (sono generalmente più grossi dei “nostri”, la misura esatta potrete sceglierla voi a piacimento) provvedete a versarvi sopra il ripieno che sarà frutto dei gusti personali, della fantasia, delle giacenze in cambusa.
Io ho sperimentato un classico ricotta e spinaci ma anche provola e salsiccia e carciofo e tonno. Alcuni ingredienti, come il carciofo o gli spinaci, vanno evidentemente cucinati prima perché il passaggio al vapore non sarà sufficiente.
Tutto qui, richiudete le diverse sfoglie predisposte e riempite e mettetele in cottura per alcuni minuti secondo le istruzioni che troverete nella macchina.
Al sevizio, potrete usare la classica soia ma anche – perché no? – un giro di olio evo.
Buon divertimento ai fornelli e buon appetito a tutti.