Innalzare le relazioni bilaterali ad un “nuovo livello”, con l’obiettivo di creare una comunità Cina-Africa “adatta a tutte le turbolenze” di fronte al “caos” internazionale. È questa l’ambizione riaffermata dal presidente cinese Xi Jinping e dall’omologo keniota William Ruto in occasione del loro incontro avvenuto a Pechino, durante una visita di Stato di cinque giorni del leader keniota, la prima in Cina dal suo insediamento tre anni fa. Una visita che sancisce il rafforzamento dei legami strategici ed economici tra i due Paesi, in un momento in cui sia Pechino che Nairobi stanno cercando di rivedere le loro alleanze di fronte alla minaccia della guerra commerciale scatenata dal presidente degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’incontro tra Xi e Ruto ha inoltre costituito l’occasione per stipulare 20 accordi di cooperazione incentrati sui progetti legati alla Nuova via della seta e sui settori alta tecnologia, cultura, media, economia e commercio. Nella loro dichiarazione congiunta diffusa al termine dell’incontro, entrambi i leader hanno affermato di essere “impegnati a infondere maggiore stabilità nel mondo con la certezza della solidarietà e della cooperazione tra Cina e Africa”, allo scopo di salvaguardare gli “interessi comuni dei Paesi in via di sviluppo” e di difendere il sistema multilaterale, attraverso una “globalizzazione economica inclusiva”.
I due leader hanno ribadito la volontà di mantenere fitti scambi al vertice, di consolidare la cooperazione a tutti i livelli, di “sostenersi fermamente a vicenda” su questioni che riguardano i rispettivi interessi e di “opporsi con decisione alle ingerenze e alle pressioni esterne” e hanno convenuto di rafforzare la cooperazione in vari ambiti – infrastrutture, commercio, digitalizzazione, salute, istruzione, finanza ed economia verde – e di incentivare un ulteriore allineamento della Nuova via della seta (Belt and road initiative, Bri) cinese alla Vision 2030 del Kenya.
Pechino e Nairobi si sono dette pronte ad approfondire ulteriormente gli scambi anche nel campo della sicurezza, con particolare attenzione alla lotta al terrorismo, al narcotraffico e ai crimini transnazionali. “Le parti – recita la nota congiunta – negozieranno attivamente e firmeranno un memorandum d’intesa sulla cooperazione tra le rispettive forze dell’ordine, stabiliranno meccanismi di collaborazione” e “rafforzeranno gli scambi in settori quali la formazione del personale, l’industria e il commercio correlati alla difesa, la lotta al terrorismo, le esercitazioni e l’addestramento congiunti”.
A livello multilaterale, Cina e Kenya sostengono “la riforma necessaria e il rafforzamento delle istituzioni delle Nazioni Unite, incluso il Consiglio di sicurezza”, per aumentare la rappresentanza dell’Africa e degli altri Paesi in via di sviluppo. “In risposta ad una situazione internazionale di caos e cambiamenti interconnessi, è necessario promuovere una governance globale basata sulla consultazione, sulla costruzione congiunta e sulla condivisione, plasmare un ordine internazionale più giusto e ragionevole, abbandonare risolutamente la legge della giungla e opporsi all’egemonia, alla politica di potenza e a tutte le forme di unilateralismo e protezionismo”, sottolinea il documento.
Relativamente alla situazione africana, sia Pechino che Nairobi “invitano la comunità internazionale a sostenere gli sforzi dei Paesi del continente e di organizzazioni regionali come l’Unione africana per risolvere autonomamente i problemi africani in modo africano. La Cina sostiene fermamente l’Unione africana nella promozione dell’unità tra i Paesi del continente, nella risposta attiva alle problematiche connesse alla sicurezza regionale e nella mediazione di conflitti e controversie regionali”. I colloqui tra Xi e Ruto, conclude la nota, si sono svolti in “un’atmosfera franca e cordiale”, che ha incentivato un “approfondito scambio di opinioni sulle relazioni bilaterali, sui rapporti Cina-Africa nel quadro della nuova situazione (internazionale), così come su questioni internazionali e regionali di comune interesse”. La visita del presidente keniota viene definita nel documento “un completo successo”.
Parlando al termine dell’incontro, il presidente cinese Xi Jinping ha dichiarato che la Cina è pronta a lavorare con il Kenya per favorire lo sviluppo delle relazioni di Pechino con il continente e a rafforzare la solidarietà e la cooperazione nel Sud globale. “Cina e Kenya dovrebbero continuare a sostenersi fermamente a vicenda nella salvaguardia della sovranità nazionale, della sicurezza e degli interessi di sviluppo, sostenersi fermamente a vicenda nell’esplorazione di percorsi di sviluppo adatti alle loro condizioni nazionali, approfondire gli scambi di esperienze nella governance statale e divenire compagni di viaggio e veri amici sulla strada della modernizzazione”, ha detto Xi.
Oltre ad aprire ad un aumento delle importazioni di prodotti kenioti di alta qualità, la Cina punta a collaborare con Nairobi per mantenere una regolare comunicazione a livello politico, promuovere la connettività e il commercio sostenibile, esplorare flussi finanziari diversificati e contribuire al rafforzamento della Nuova via della seta. La Cina, ha aggiunto Xi, “non causa problemi, ma non ne ha paura” ed è pronta a collaborare con altri Paesi per rispondere alle problematiche nel panorama internazionale. Alludendo alla politica daziaria del presidente statunitense Donald Trump, Xi ha detto che “non ci sono vincitori nelle guerre commerciali e tariffarie”, e ha sottolineato la propensione di Pechino a “collaborare con altri Paesi del mondo per rispondere alle diverse problematiche attraverso l’unità e la cooperazione, salvaguardando i propri diritti e interessi legittimi, le regole del commercio internazionale e l’equità e la giustizia internazionali”.
Il presidente Ruto, da parte sua, si è detto convinto che l’attuale guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe sancire la fine del vecchio ordine mondiale, attesa da tempo. Parlando nel corso di una conferenza pubblica tenuta presso l’Università di Pechino, Ruto ha aggiunto che un nuovo sistema commerciale mondiale dovrebbe tenere conto delle attuali realtà di una struttura economica globale ingiusta guidata dalle potenze occidentali, in cui le nazioni sottosviluppate, comprese quelle africane, sono svantaggiate. “L’architettura finanziaria e di sicurezza nata dalle ceneri di quel conflitto ha ampiamente favorito il Nord del mondo a spese del Sud del mondo, con l’esclusione di tutti gli altri”, ha lamentato Ruto, che ha partecipato a una tavola rotonda tra investitori di Kenya e Cina, durante la quale sono stati siglati sette accordi con aziende cinesi allo scopo di investire in nuovi progetti di sviluppo nella più grande economia dell’Africa orientale. Il leader keniota ha inoltre esortato sia Nairobi che Pechino a intensificare la loro campagna per promuovere la causa del Sud del mondo sulla scena internazionale, insistendo sulla riforma delle istituzioni globali “per renderle più rappresentative ed efficienti”. Ruto ha quindi descritto le aziende cinesi come la forza trainante della crescita economica del Kenya nel corso degli anni attraverso gli investimenti.
Tra gli accordi firmati alla presenza dei due leader, degni di nota sono il memorandum d’intesa sull’economia blu, la pesca e gli affari marittimi, che allinea il Kenya all’accordo dell’Organizzazione mondiale del commercio (Omc) sui sussidi alla pesca, e il protocollo d’intesa sulla cooperazione scientifica e tecnologica per promuovere partnership nella ricerca, nell’innovazione e nei progressi tecnologici. Il fulcro della cooperazione tra Pechino e Nairobi è però il settore delle infrastrutture, con il Kenya che beneficerà di progetti chiave nell’ambito della Nuova Via della Seta (Bri). Tra questi rientrano l’estensione delle fasi 2B e 2C della ferrovia a scartamento standard (Sgr), il raddoppio dell’autostrada Rironi-Mau Summit e 15 strade rurali finanziate dalla Banca di sviluppo cinese (Cdb). Sono inclusi anche i finanziamenti per il raddoppio della tangenziale nord, il raddoppio della Kiambu Road alla tangenziale nord, la costruzione del ponte Nithi, il finanziamento del sistema intelligente di gestione del traffico (Itms) e l’ampliamento delle strade cittadine di Eldoret. Inoltre, un accordo sulle leggi ferroviarie, sulle infrastrutture, sugli standard operativi e sul trasporto multimodale getta le basi per una moderna rete ferroviaria che collega persone e mercati in tutta la regione. È incluso anche un accordo quadro per la fase III del sistema di trasporto intelligente di Nairobi e per il miglioramento degli incroci cittadini, per contribuire a ridurre la congestione del traffico e migliorare la mobilità urbana. Da segnalare infine accordi nei settori della sanità, delle risorse idriche, dell’istruzione professionale, della cooperazione culturale, dello scambio e la diffusione di notizie, della formazione, del commercio elettronico, della produzione sostenibile, dell’agroalimentare, della sostenibilità ambientale, del cyberspazio, dell’intelligenza artificiale, delle procedure di immigrazione e sui visti e della prevenzione della tratta di esseri umani.
Quello in corso è il terzo viaggio che il presidente Ruto effettua in Cina dal suo insediamento, avvenuto nel settembre 2022, ma si tratta della prima visita di Stato in assoluto che compie a Pechino. In precedenza il leader keniota aveva infatti partecipato al Terzo Forum sulla Via della Seta, nell’ottobre 2023, e al Forum sulla cooperazione Cina-Africa, nel settembre 2024. Una visita, quella di Ruto, che avviene sulla scia dei dazi del 10% applicati dal presidente statunitense Donald Trump su tutte le esportazioni keniote verso gli Stati Uniti, che hanno accelerato il tentativo da parte di Nairobi di diversificare i propri partner commerciali. Tra questi, la Cina riveste un interesse fondamentale, dal momento che Pechino occupa attualmente il primo posto nella lista. Secondo l’Amministrazione generale delle dogane (Adg) di Pechino, nei primi tre mesi dell’anno gli scambi di merci tra i due Paesi sono aumentati dell’11,9% su base annua, raggiungendo i 16,13 miliardi di yuan (circa 2,24 miliardi di dollari), segnando il sesto trimestre consecutivo di crescita. Secondo i dati doganali, nello stesso periodo le esportazioni cinesi verso il Kenya hanno registrato un aumento annuo dell’11,8%, mentre le importazioni dal Kenya sono aumentate del 13,2%.
Il Kenya è un Paese chiave della Bri, l’ambizioso piano che mira a collegare Africa, Asia ed Europa attraverso imponenti progetti infrastrutturali ed energetici. La Cina ha già finanziato miliardi di dollari per la costruzione di strade, porti e una ferrovia keniota che collega la città costiera di Mombasa alla capitale Nairobi. Cina e Kenya hanno ampliato notevolmente la cooperazione in diversi settori sin dall’instaurazione delle relazioni diplomatiche, avvenuta più di sessant’anni fa. Nel 2017, i loro legami sono diventati un partenariato strategico di cooperazione globale. Oggi la Cina è il principale partner commerciale del Kenya e la principale fonte delle sue importazioni, mentre il Kenya è il principale partner commerciale della Cina nell’Africa orientale. All’inizio della sua presidenza Ruto aveva privilegiato i legami con l’Occidente, e in particolare con gli Stati Uniti, rispetto alla Cina, venendo ricevuto alla Casa Bianca nel maggio 2024 dall’allora presidente Joe Biden, che in quell’occasione annunciò il conferimento al Kenya dello status di “alleato primario non membro della Nato”, assegnato ai Paesi che hanno una cooperazione militare privilegiata con gli Usa, pur non partecipando ad alleanze come la Nato. Tuttavia, dopo l’entrata in carica di Donald Trump, i dazi statunitensi e la riduzione degli aiuti Usa hanno spinto Nairobi a cercare nuovi mercati e investimenti da Pechino.