Brera

  • La movimentata vita di Ettore Modigliani, storico soprintendente della Pinacoteca di Brera, raccontata da di Marco Carminati

    Una vita movimentata ed intensa quella di Ettore Modigliani, un uomo il cui nome si lega totalmente alla Pinacoteca di Brera e ad una pagina tragica della nostra storia. Alla sua figura e al suo operato  Marco Carminati ha dedicato il libro Memorie. La vita movimentata di un grande soprintendente di Brera (edito da Skira) che sarà presentato mercoledì 29 maggio, alle ore 18, nella Sala della Passione alla Pinacoteca di Brera di Milano (Via Brera, 28).

    Le vicende di Ettore Modigliani (1873-1947), sino a oggi inedite, rappresentano un’eccezionale testimonianza di un’esistenza a tratti autenticamente avventurosa, che venne interamente spesa al servizio del patrimonio artistico italiano. Direttore della Pinacoteca di Brera dal 1908 al 1935, soprintendente della Lombardia dal 1910 al 1935 e organizzatore della mostra più importante mai realizzata sull’arte antica italiana (che si tenne a Londra nel 1930), Ettore Modigliani ha avuto il privilegio (ma anche il peso) di attraversare tutta la prima parte del Novecento vivendo esaltanti momenti professionali, come l’esposizione a Brera della Gioconda di Leonardo da Vinci (1913), il recupero delle opere d’arte trafugate dall’Austria all’Italia (1920), il grande riordino della Pinacoteca Braidense (1925) e la fondazione dell’Associazione degli Amici di Brera (1926). Lo stesso Modigliani, però, fu costretto a subire cocenti umiliazioni, come l’allontanamento forzato dalla sua amatissima Brera nel 1935 e il trasferimento a L’Aquila (a seguito di uno scontro frontale con il potente “quadrumviro” fascista Cesare Maria De Vecchi), e come la vergognosa espulsione dall’amministrazione pubblica (lui cittadino e funzionario modello) per gli effetti delle infauste leggi razziali del 1938, che lo costrinsero nel 1943 a nascondersi tra i monti delle Marche per sopravvivere alle persecuzioni. Modigliani superò la catastrofe ed ebbe la soddisfazione di ritornare a Brera come ispettore incaricato nel 1945. Dotato di una scrittura brillante e coinvolgente, il direttore utilizzò i suoi ultimi anni di vita per redigere questo libro, che stese per far conoscere che cosa si nasconda dietro una professione ritenuta contemplativa, per “soddisfare la curiosità del prossimo” e per non cadere nell’oblio, dopo essere stato così “ferocemente imbavagliato”. Modigliani terminò il racconto delle sue Memorie l’11 febbraio 1946 (giorno del suo reintegro come soprintendente a Brera) con un messaggio di grande speranza: Brera “è un ammasso di macerie”, “eppure tutti questi beni culturali risorgeranno a gloria della città, come prima e migliori di prima. Io ringrazio la sorte di avermi concesso, innanzi lo scoccare della mia ora fatale, di essere un operaio di questa ricostruzione. Possano le forze assistermi! Non chiedo altro”. Modigliani morì nel 1947. Sarà Fernanda Wittgens, la sua più fedele e stretta collaboratrice, a portare a compimento il sogno del suo “mentore”: nel 1950 Brera riaprirà, più bella e più viva di prima.

  • Siglato a Milano tra Equita e Accademia di Brera un accordo che valorizza l’arte, i giovani e la città

    E’ stata presentata nella Sala Napoleonica dell’Accademia di Brera la partnership, di durata triennale, tra la società finanziaria Equita e l’Accademia di Belle Arti di Brera con l’obiettivo di premiare i giovani di talento, la didattica e la ricerca in una delle istituzioni storiche e culturali più importanti di Milano. Le iniziative proposte, delle quali beneficeranno studenti e ricercatori dell’Accademia di Brera, prevedono, a partire già dal 2018, l’attribuzione del Premio Equita per Brera, per promuovere l’iniziativa ‘Accademia Aperta’, che si terrà tra luglio e agosto, in cui saranno selezionate e acquisite tre opere scelte da una commissione mista. Saranno poi erogate borse di studio per merito agli studenti dell’Accademia e contributi per la didattica e la ricerca dedicati agli assistenti e di seguito ci sarà l’opportunità di una pubblicazione su Accademia Aperta con un prestigioso gruppo editoriale Italiano. Tante anche le iniziative collaterali.

    Una partnership molto importante per la città di Milano grazie alla quale sarà garantito valore aggiunto ad una realtà straordinaria come l’Accademia di Brera che potrà così beneficiare di contributi da parte di una società finanziaria permettendo quel binomio tra arte e sponsorizzazioni economiche così attivo e di successo all’estero. Non è un caso se Andrea Vismara, amministratore delegato Equita Group abbia sottolineato come la partnership nasca dalla passione per l’arte e dall’orgoglio di avere a Milano un’istituzione apprezzata in tutto il mondo (e che attira migliaia di visitatori ogni anno). “L’iniziativa  – dichiara Vismara – si sposa con la volontà di Equita di promuovere la cultura, l’arte e i giovani talenti, e rappresenta una scelta in linea con altre iniziative a impatto sociale che realizziamo ogni anno con partner istituzionali ed accademici di primo piano”. Una proposta condivisa in pieno da Franco Marrocco, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Brera, che apprezza l’importanza del sempre più crescente interesse da parte delle aziende per l’arte e, nel caso specifico, per il valore che rappresenta Brera per Milano e per l’Italia, non solo con un contributo economico ma anche per condividere tale bene con la città e la gente. “La collaborazione intrapresa con Equita – sottolinea Marrocco – rientra nel più ampio progetto di aggiornamento della ricerca e della produzione artistica intrapreso dall’Accademia e conferma l’identità di Brera come luogo felice, unico e originale, in grado di unire pratiche laboratoriali e riflessioni teoriche”.

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