Cani

  • Nuovo regolamento animali di Milano

    Obblighi vessatori e controproducenti: il Medico Veterinario curante è un educatore sociale. Sia valorizzato non punito. Sanzioni per fare cassa?

    Ci auguriamo che il nuovo Regolamento esca dal Consiglio comunale significativamente emendato rispetto al testo della Giunta. L’ANMVI (Associazione Nazionale Medici Veterinari) fa riferimento ad alcuni obblighi, e sanzioni, a carico dei Medici Veterinari liberi professionisti, non previsti né dalle norme regionali né da quelle nazionale.

    Si tratta di obblighi  vessatori, che sembrano più dettati da logiche di cassa che dà autentiche finalità di tutela animale.

    Veterinario educatore sociale non delatore – All’ANMVI – da sempre contraria ad attribuire ai liberi professionisti compiti di “delazione” –  non piace l’obbligo di segnalare alla ATS il proprietario in caso di rifiuto della microchippatura del proprio cane o gatto. La norma rischia di inficiare il rapporto fiduciario con il Medico Veterinario curante, al quale devono essere riconosciute funzioni di prevenzione e di educazione.

    Le autorità  competenti hanno già a disposizione adeguati strumenti di controllo (dalla lettura dei microchip negli spazi pubblici fino ai database dell’anagrafe animale e, di recente, delle ricette veterinarie elettroniche). I Medici Veterinari liberi professionisti- che svolgono un ruolo di educazione quotidiano dei proprietari – vengano semmai valorizzati e coinvolti nella formazione al corretto rapporto uomo-animale (Patentino).

    Irricevibile l’obbligo di affissione sanzionato –  L’ANMVI auspica che esca dal nuovo Regolamento l’obbligo di affissione nella struttura veterinaria di un cartello di avviso sugli obblighi di microchippatura. Il Comune di Milano pensa a sanzioni fino a 240 euro in caso di mancata affissione.  Non è l’approccio – conclude l’ANMVI – con il quale i Medici Veterinari sono soliti parlare ai proprietari dei pazienti animali i cura. Spetta all’Amministrazione pubblica informare i cittadini sulle regole che devono osservare. Il sospetto di voler fare cassa è più che legittimo.

    Fonte: Ufficio Stampa ANMVI – Associazione Nazionale Medici Veterinari Italiani

  • Quando l’addestramento ai cani fa bene a tutti

    Si intitola Addestrare il cane fa bene al cane e alla società il convegno che si svolgerà lunedì 25 novembre, alle ore 14,40, a Bologna nella Sala Guido Fanti (Viale Aldo Moro, 50) e al quale parteciperà, come relatore, l’On. Cristiana Muscardini con Luca Scandone, medico e chirurgo veterinario, l’avvocato Massimiliano Baccillieri, la psicologa Irene Preziuso, Elisa Arata, laureata in Allevamento e Benessere animale, l’avv. Marco Braga, Giovanni Giacobbe. Dottore in scienze e tecniche psicologiche, Ileana Pennati, animalista e volontaria di canile, Gianluca Maletti, presidente Pet Rescue Italia Onlus.

    Nel corso del convegno interverranno esperti in addestramento.

  • La lezione di Conan all’uomo

    Ancora una volta i cani sono stati protagonisti, con  sprezzo  del pericolo, di azioni contro il terrorismo. Conan, così è stato chiamato dai mezzi d informazione visto che sul suo nome c’è riserbo per ragioni di sicurezza, è il cane soldato rimasto ferito nell’azione che ha portato a stanare il capo dell’Isis  al Baghdadi, il quale si è poi fatto saltare in ara insieme a suoi famigliari. Conan non era solo, altri cani soldato hanno partecipato all’azione ed anche nella cattura e uccisione di Bid Laden un altro cane soldato aveva dato il suo contributo. Conad ha lavorato in aiuto alla Delta Force e lo stesso presidente americano Trump ha scritto “abbiamo desecretato la foto di un meraviglioso cane che ha fatto un gran lavoro nel catturare il leader dell’Isis”. Conan è un cane malinois, una razza belga molto usata sia dalle forze di sicurezza che dagli addestratori cinofili per dimostrazioni sui modi di addestramento. Conan, ha detto il Capo di Stato maggiore congiunto degli Stati Uniti, è stato riportato a casa e curato e ha già ripreso servizio. In premio del suo eccezionale lavoro sarà ricevuto alla Casa Bianca, è la prima volta che un cane entra alla Casa Bianca durante la presidenza Trump che non ha mai voluto animali, a differenza dai suoi predecessori.

    L’impresa di Conan e degli altri cani soldato, così come quelle dei tanti cani, spesso non di razza, che hanno salvato i loro padroni e amici umani, ripropone, ancora una volta, il tema del corretto rapporto uomo-animale in una società che spesso lascia correre su tante crudeltà o non comprende che il corretto addestramento del cane è utile, necessario, ad una serena convivenza, specie  nelle aree più urbanizzate. Inoltre vi è anche il problema legato a norme che contrastano con il buon senso, come quella che vorrebbe imporre la pettorina a tutti i tipi di cane. Spesso purtroppo chi prepara le leggi, e non solo in questo campo, è lontano dalla realtà per questo, in ogni settore, il legislatore dovrebbe avere l’umiltà di confrontarsi con le varie categorie che si occupano dello specifico problema e contestualmente tenere conto della variegata realtà che le persone vivono ogni giorno.

  • Milano capitale del cane simpatia

    Domenica 22 settembre arriva la 28a edizione del Raduno Cani Simpatia, nella splendida cornice del Parco Forlanini. Una giornata in allegria, assieme al proprio pet. Questo è il “succo” della sfilata canina organizzata da ASSOCIAZIONE DIAMOCI LA ZAMPA ONLUS e Gaia Animali E Ambiente, da decenni attive contro l’abbandono e il randagismo. La sfilata, aperta a tutti i cani, è una “gara” dove pedigree, eleganza e acconciature non contano: conta solo la simpatia. Vince, infatti, l’allegria: saranno premiati il più simpatico gigante, il più allegro “pesi medi”, il più scavezzacollo “mini”, il cucciolo più discolo. Ci sarà un occhio d’attenzione per gli ex sfortunati: in palio anche le coppe “Più simpatico adottato da un canile” e il “premio Trovatello” per il più “brigante” adottato dalla strada. Non mancheranno, ovviamente, il Best in Show, la Coppa del re e il…Pest in show, per il più scavezzacollo di tutti. A disposizione dei partecipanti: gadgets, libri, magliette, guinzagli, giochini ecc, stand a tema canino, Husse Italia, leader europeo nella produzione e consegna a domicilio di petfood di alta qualità, per consigli sull’alimentazione del cane. La sfilata è un pretesto per passare una giornata in allegria con il proprio quattrozampe, ma anche per sensibilizzare e per raccogliere fondi per i trovatelli senza casa che Diamoci La Zampa e Gaia ospitano curandoli, vaccinandoli e cercando di farli adottare. Siete tutti invitati a partecipare!

    Fonte:Newsletter Gaia Animali & Ambiente Onlus

  • Cani di razza con certificati falsi, sventata truffa commerciale

    Sei persone sono state denunciate per aver organizzato un commercio illegale di cani di razza. Coinvolto anche un medico veterinario.
    A seguito delle segnalazioni di un residente, i carabinieri della Stazione “Parco” Cinque Terre hanno scoperto un commercio illegale di cani di razza. Denunciate sei persone, inclusa la querelante e un Medico Veterinario. Le accuse, a vario titolo, sono di frode nell’esercizio del commercio, favoreggiamento, falsità ideologica, minaccia, truffa, maltrattamento di animali, cessione di cani di razza senza certificato di genealogia.
    La persona che ha fatto denuncia – riferisce la stampa locale- aveva subito minacce per la cessione di un Dobermann. I carabinieri sono arrivati a indagare persone a Reggio Calabria, Salerno, Modena, Cosenza, individuando il commercio con falsi certificati genealogici di cuccioli, separati dalle madri prima dei 60 giorni di vita.
    I reati di truffa e frode nell’esercizio del commercio sono stati commessi “con la complicità di un veterinario, che ha dichiarato il falso nei certificati, per consentire l’iscrizione dei cani nel Libro delle Origini Italiane, così da poterli vendere come tali”- si legge sul notiziario di TeleNord.
    Ad una delle persone denunciate è stata comminata una multa di 31 mila euro per aver ceduto cani di razza privi di certificato di genealogia.

    Fonte:@nmvioggi del 13 settembre 2019

  • Usare collari acustici per cani può essere reato

    Previo parere del Centro di referenza nazionale (CReNBA) sui collari acustici, il Ministero della Salute ha vietato l’uso ad intensità e frequenze elevate (100-130 dB SPL 2000-3000 Hz) di tali collari. La nota ministeriale evidenzia che i collari acustici «possono causare una perdita temporanea dell’udito (spostamento della soglia uditiva) o una perdita permanente dell’udito». La normativa vigente e la giurisprudenza penale, sottolinea il Ministero, portano a concludere che «nessun animale da compagnia deve essere addestrato con metodi che possono danneggiare la sua salute ed il suo benessere, in particolare costringendo l’animale ad oltrepassare le sue capacità o forza naturale, o utilizzando mezzi artificiali che causano ferite o dolori, sofferenze ed angosce inutili». Pertanto «l’utilizzo di collari acustici che possono raggiungere le intensità e frequenze sopra riportate non è consentito in quanto potrebbe configurare il reato di maltrattamento ai sensi dell’art. 544-ter del CP».

    Questo il parere del CReNBA: «In commercio, esistono numerosi apparecchi applicabili alla regione del collo del cane. Alcuni di questi hanno già ricevuto numerose valutazioni giuridiche che ne hanno definito l’uso lecito o meno: è il caso dei collari elettrici. I collari spray con finalità educative sono altrettanto privi di normative specifiche ma, visti i prodotti presenti sul mercato, le implicazioni sul benessere animale potrebbero essere lievi. Nemmeno l’uso dei collari per la profilassi parassitaria a base di emissioni di ultrasuoni è specificatamente normato ma esistono studi esaurienti riferiti ai limiti di distress per le specie canina.

    In merito invece ai collari che producono emissioni acustiche intermittenti, visti i riferimenti bibliografici riportati, è difficile esprimere un parere certo, sebbene il loro utilizzo possa essere di notevole utilità per evitare lo smarrimento o facilitare il recupero di cani infortunati o dispersi.

    Gli studi presenti per la specie canina, infatti, sono chiarificatori per le emissioni sonore di tipo continuo che possono essere causa di danno acustico permanente (es. indagini nei canili).

    Gli studi effettuati su emissioni intermittenti o basati su brevi esposizioni non sono stati effettuati nella specie canina ma in specie di roditori tipicamente utilizzati nel campo della sperimentazione scientifica; inoltre, la molteplicità dei prodotti disponibili in commercio, così come la carenza e/o la disomogeneità delle informazioni riportate nei loro manuali d’uso, inficino una valutazione degli stessi.

    Tuttavia, i dati bibliografici raccolti permettono di esprimere una ragionevole ipotesi di potenziale danno per l’udito del cane a seguito di emissioni acustiche superiori ai 100 dB SPL, soprattutto se ripetute in tempi ristretti e non limitate a singole esposizioni una tantum.

    Considerato che il periodo di caccia presenta una durata limitata ad alcuni mesi l’anno e che la singola battuta può avere durata ascrivibile a qualche ora, durante la quale è improbabile che il “beeper” sia in funzione in modo continuo, è plausibile che l’utilizzo dei collari acustici al massimo di intensità e frequenza (100-130 dB SPL, 2000-3000 Hz) possa quantomeno causare un danno temporaneo all’udito del cane esposto che, se protratto, potrebbe sfociare in una compromissione della restitutio ad integrum. Per questo, è opportuno concludere che l’utilizzo dei collari acustici non dovrebbe mai avvenire a valori di intensità superiori o uguali a 100 dB SPL. Se ciò fosse strettamente necessario, il loro uso dovrebbe essere ridotto al minor tempo possibile (meno di un’ora), lontano dalle orecchie (per esempio legandolo alla zona più caudale dell’addome così come descritto in alcune esperienze messe in atto da addestratori), solo su animali sani ed in buona condizione psico-fisica confermata da preventiva visita veterinaria specialistica.

    L’utilizzo di questi collari andrebbe evitato in soggetti di giovane età (<6 mesi), anziani o affetti da pregresse patologie dell’orecchio, salvo il parere favorevole di un medico veterinario specialista».

  • I nostri amici a quattro zampe non acquistiamoli on line

    Continuano le truffe via internet, comprese quelle legate al traffico illegale di cuccioli di cani di razza, come abbiamo già scritto, in altre occasioni, sul Patto Sociale. Dopo i vari interventi delle forze di polizia sia nel nord est che nel centro Italia questa volta è toccato ai carabinieri forestali di Torino di  intervenire dopo la denuncia di un cittadino che aveva acquistato, via internet, un cucciolo di bulldog francese deceduto, il giorno dopo la consegna, tra forti sofferenze. Dal marzo dello scorso anno i carabinieri hanno indagato sul traffico di animali e, nei giorni scorsi, su mandato della procura torinese hanno proceduto a diverse perquisizioni nelle città e nelle province di Torino e di Asti. Il cucciolo di bulldog, la morte del quale ha portato chi lo aveva acquistato a presentare denuncia, non aveva microchip e i documenti che lo accompagnavano erano tutti falsificati. A seguito della denuncia, dopo accurate indagini, sono stati trovati  diversi casi simili ed i carabinieri hanno potuto identificare sei persone coinvolte nel raggiro e scoprendo dodici cuccioli importati illegalmente e senza le vaccinazioni obbligatorie  e timbri, vaccini e documentazione falsa. il traffico si svolgeva, come nelle altre occasioni, utilizzando macchine private, i truffatori si recavano nei paesi dell’est Europa, principalmente Slovenia ed Ungheria, dove caricavano nel bagaglio, ammassandoli, più cuccioli strappati precocemente alla madre e perciò non in grado di viaggiare, cuccioli di poche settimane, non vaccinati. I cuccioli erano pagati agli pseudo allevatori dell’est cinquanta euro l’uno e quelli che sopravvivevano al terribile viaggio erano poi rivenduti in Italia a un prezzo superiore  di più di dieci volte. Gli acquirenti italiani, ignari della truffa nella quale stavano cadendo, erano raggiunti via internet e erano mostrate loro foto di cani veri e sani, non dei  veri genitori dei cuccioli e non certo quelle dei piccoli zombi malati che si sarebbero visti recapitare. Tutti i documenti d’accompagnamento erano falsi così come le attestazioni ed i certificati delle vaccinazioni. Una delle persone coinvolte nei traffici era già stato condannato dalla polizia ungherese per maltrattamento di animali e tutti i soggetti coinvolti risultano pregiudicati per gli stessi reati, dalla truffa, all’esercizio abusivo di professione. Nonostante le segnalazioni che più volte sono state fatte per avvertire chi desidera acquistare un cane di rivolgersi solo ad allevamenti riconosciuti o almeno conosciuti per poter vedere i genitori del cucciolo e assicurarsi non solo della regolarità dell’acquisto ma anche sia del carattere dell’animale che del fatto che sia rimasto il tempo necessario con la madre (due mesi dalla nascita) per imparare a socializzare, ancora molte persone si rivolgono ad internet e cadono nella truffa. Un cane non è un vestito, non è un oggetto che possiamo scegliere su un qualsiasi sito, un animale è fatto di carne e di sentimenti e fino a che qualcuno, pensando di risparmiare, continuerà a cercarlo sulla rete ci saranno sempre malviventi disposti a proseguire in questo business per il quale tanti cuccioli muoiono inutilmente e con molte sofferenze. Non è necessario avere un cane di razza pura, il cane non è uno status symbol, se non si può o non si vuole spendere ma si vuole un compagno di vita vi sono decine di associazioni private e di canili pubblici che hanno meravigliosi meticci ed anche cani di razza abbandonati sia da grandi  che da cuccioli.

  • Come contrastare la leishmaniosi negli animali

    Un recente congresso di medici veterinari ha affrontato un grave problema e cioè la recrudescenza della leishmaniosi, malattia infettiva che colpisce l’uomo e gli animali, sia domestici che selvatici. La malattia è in evoluzione in tutta Italia, ormai dal Sud (era endemica in Sicilia e nel Mezzogiorno d’Italia) è arrivata al Nord da tempo (trovando spesso impreparati i proprietari di cani). Il suo espandersi non è legato solo ai cambiamenti climatici ma anche alle condizioni igienico-sanitari che possono favorire i flebotoni ed alla maggior mobilità della popolazione umana ed animale. Sono numerosi gli studi sulla leishmaniosi canina, patologia importante e complessa, che presenta complicanze oftalmologhe, alterazioni ematologiche e proteiche, dermatologiche e renali, e che a volte si presenta in forme atipiche che possono avere anche collazioni con malattie immunomediate. Fino a poco tempo fa, i felini erano stati considerati resistenti alle infezioni di leishmania, ma negli ultimi anni, grazie a tecniche diagnostiche più specifiche, si sono documentati vari casi di questa malattia. La prevenzione è d’obbligo se si vogliono salvare i nostri amici a 4 zampe: non solo repellenti antiparassitari ma anche profilassi vaccinale è d’obbligo per ridurre l’incidenza della malattia, come ovviamente uno stretto rapporto col proprio medico veterinario. Per evitare credenze errate, la malattia non è trasmessa dagli animali ma dal flebotomo (insetto molto simile alla zanzara per l’occhio di chi non ha conoscenze specialistiche). E’ perciò evidente che l’unico modo per salvarsi è, appunto, la prevenzione.

  • A New York un museo dedicato al cane

    Come tutti sanno, gli italiani nel tempo sono diventati sempre più amanti degli animali domestici e nel frattempo sono anche aumentati i collezionisti di oggetti che rappresentano, in special modo, cani o gatti. Nei negozi specializzati, così come anche nei mercatini dell’antiquariato, cominciano a scarseggiare gli oggetti che riproducono animali, sia quelli d’epoca che anche le ceramiche firmate ma più recenti. Gli americani, che sono sempre precursori in alcune iniziative dedicate agli amici a 4 zampe (ricordiamo che furono i primi ad aprire veri e propri centri di benessere ed estetica per i pet, sempre negli Usa è nata la moda, assolutamente deprecabile, sia di tingere il pelo degli animali sia di vestirli snaturandoli della loro identità), hanno inaugurato, a due passi dal Grand Central Station di New York, un intero museo dedicato ai cani. Centinaia di dipinti, disegni, acquarelli, stampe e sculture, vari oggetti decorativi e figurine di ceramica immortalano la figura del cane, che è ricordata anche in una biblioteca vastissima, con migliaia di volumi. Tra gli oggetti più antichi esposti, oltre a impronte fossili, cucce ottocentesche per cani di piccolissima taglia o un mini-paracadute per un cane soldato arruolato durante la seconda guerra mondiale, nonché ovviamente i poster delle star cinematografiche come Lessie e Beethoven. Si tratta di un’iniziativa certamente interessante anche se lascia stupiti che proprio in questo museo i cani non siano ammessi.

    Anche nel rapporto con gli animali vige sempre una doppia verità: da un lato chi eccede nel tramutarli in surrogato dei figli o in testimonial del loro benessere, dall’altro ancora chi li sevizia o ne fa addirittura un business illegale. Come dicevano i latini, in medio stat virtus e cioè nel mezzo sta la virtù: va benissimo, anzi è lodevole che non si perda la storia dei più antichi amici dell’uomo, cani e gatti, le loro vicissitudini dal vivere quotidiano alla storia dell’arte, d’altro canto è importante ricordare che se in Italia vi sono 7 milioni di cani bisogna saperli accudire nella maniera corretta e, da parte delle istituzioni, incentivare in maniera consistente la lotta al randagismo e la verifica sulle reali condizioni di tanti cosiddetti rifugi per cani abbandonati che spesso sono dei lager.

  • Le adozioni dai canili restano sempre poche

    I dati di una recente indagine dell’Associazione nazionale Medici e Veterinari italiani evidenziano come gli italiani possessori di cani e gatti abbiano un’età compresa tra i 45 e i 65 anni e siano soprattutto le donne che lavorano ad occuparsi stabilmente dell’animale di casa. Sono aumentati il grado di istruzione e la cultura della prevenzione, anche se, purtroppo, vi sono ancora proprietari di cani o gatti che non vanno dal veterinario. Molti proprietari di pet si scambiano esperienze usando le reti informatiche ed è in crescita la percentuale di quanti utilizzano il petfood piuttosto che le preparazioni casalinghe di un tempo. Purtroppo invece vi è una lieve flessione dell’uso del microchip, la qual cosa rimane un problema specie per contrastare il randagismo, e non decollano le adozioni dai cani. Solo il 12% adotta un animale da un rifugio e circa un 4% da associazioni. Vi sono invece molti casi di adozioni fortuite di animali trovati abbandonati per strada. La mancanza di sufficienti adozioni ripropone una volta di più dei tanti cani e gatti che restano più o meno tutta la vita in strutture che non sono idonee se non in pessime condizioni. Proprio per questo l’Anmvi continua a proporre al governo iniziative che portino ad incentivi per chi adotta un animale da compagnia, sia tramite detrazioni fiscali sia modificando le aliquote Iva per le visite veterinarie e per l’acquisto di medicinali e antiparassitari. Esentare le prestazioni veterinarie di rilevanza pubblica come applicare un’Iva agevolata ad alcune cure, alimentari e farmaci non sarebbe un onere per lo Stato in quanto favorire l’adozione di un animale da compagnia porterebbe anche a risparmi legati al loro mantenimento in rifugi e canili ed inoltre è ormai scientificamente provato che, sia per le persone anziane che per i bambini, socializzare con un animale porta un benessere fisico e psichico.

    L’avvicinarsi delle vacanze, pur essendo tantissimi gli italiani che scelgono di andare in vacanza con il proprio animale, ripropone ancora il problema degli abbandoni rendendo ancora più grave il già serio problema del randagio. Secondo gli ultimi dati del rapporto Assalco-Zoomark 2018, sono circa 60 milioni gli animali in Europa che viaggiano con i loro proprietari. E’ perciò importante ricordare di portare sempre con sé il libretto con le vaccinazioni e non lasciare gli animali da soli nell’auto chiusa ma garantire loro periodiche soste sia per le necessità fisiologiche che per bere. Per viaggiare nei Paesi della Ue occorre avere con sé il passaporto sanitario dell’animale e aver fatto comunque tutte le adeguate profilassi contro la filaria. Per chi frequenta luoghi pubblici è bene ricordare che occorre avere un guinzaglio non più lungo di 1,5 metri e che va tenuta sempre a disposizione una museruola, mentre per i gatti occorre avere sempre un trasportino. Le profilassi antiparassitarie vanno sempre fatte e bisogna tenere con sé soluzioni fisiologiche per lavare dalla terra o dalla sabbia le orecchie o i polpastrelli.

     

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