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  • Secondo l’indagine condotta dalla Commissione e dalle autorità per la tutela dei consumatori, gli influencer online raramente segnalano contenuti commerciali

    La Commissione europea e le autorità nazionali per la tutela dei consumatori di 22 Stati membri, Norvegia e Islanda hanno pubblicato i risultati di un’indagine a tappeto sui post degli influencer sui social media, che ha rilevato che quasi tutti (97%) pubblicano contenuti commerciali, ma che solamente 1 su 5 indica sistematicamente che il contenuto è pubblicitario.

    Lo scopo dell’indagine era verificare se gli influencer segnalassero le loro attività pubblicitarie, come richiesto dalla normativa dell’UE sulla tutela dei consumatori. Sono stati controllati i post di 576 influencer sulle principali piattaforme social.

    Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha dichiarato: “Con l’enorme sviluppo delle piattaforme di social media, l’attività degli influencer è diventata una vera e propria industria. Oggi la maggior parte degli influencer guadagna grazie a ciò che pubblica. I nostri risultati mostrano tuttavia che non sempre ciò viene segnalato ai follower, su cui gli influencer esercitano un grande potere e molti dei quali sono minori. Chiedo agli influencer di essere molto più trasparenti nei confronti del loro pubblico“.

  • Followers creduloni, la Sec americana indaga sette influcencer per sospetta frode

    I procuratori federali e la Securities and Exchange Commission (Sec) hanno accusato sette influencer dei social media di aver utilizzato Twitter e Discord per commettere una frode finanziaria che ha fruttato loro oltre 100 milioni di dollari di guadagni illeciti. Le autorità hanno sporto ieri denunce civili e penali separate e accusano anche un altro influencer di aver favorito lo schema.

    I sette accusati di frode finanziaria hanno utilizzato le piattaforme di social media per manipolare i titoli negoziati in borsa in uno schema che risale almeno al gennaio 2020, secondo la Sec. Attraverso account Twitter molto seguiti e chatroom di trading azionario su Discord, gli imputati si sarebbero “promossi come trader di successo”, secondo un comunicato stampa della Sec, e avrebbero incoraggiato i follower ad acquistare titoli che anche loro avevano acquistato.

    Ma non hanno rivelato ai loro follower, mentre promuovevano quei titoli, che avrebbero pianificato di vendere successivamente le azioni una volta che i prezzi o i volumi di trading fossero aumentati, secondo la denuncia. Gli influencer avrebbero così ottenuto un profitto pompando i prezzi delle azioni e poi vendendole una volta salite, guadagnando circa 100 milioni di dollari in totale, secondo la Sec.

    Secondo la denuncia, questo mese ciascuno degli imputati aveva ben oltre 100.000 follower su Twitter. Uno di questi account, @PJ_Matlock, gestito da Perry Matlock, residente in Texas, che si definisce ceodi Atlas Trading, non esiste più da mercoledì.

    Daniel Knight (@DipDeity) è stato accusato di aver favorito il presunto schema, in parte co-conducendo un podcast dove promuoveva alcuni dei principali imputati come trader esperti. La Sec sostiene che anche Knight ha operato con gli altri imputati e ha tratto profitto dallo schema. La biografia di Knight dice: “Non comprate/vendete mai dai miei tweet”.

    I sette devono anche affrontare accuse penali da parte della Sezione Frodi del Dipartimento di Giustizia e dell’Ufficio del Procuratore degli Stati Uniti per il Distretto Sud del Texas.

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