made in Itali

  • Gli italiani tornano a spendere e per gli acquisti puntano soprattutto sul Made in Italy

    Torna crescere la fiducia dei consumatori e gli italiani ricominciano a spendere privilegiando nelle loro scelte il Made in Italy e continuando a guardare positivamente alla qualità dei prodotti italiani. A scattare la fotografia su un Paese che si affaccia cautamente sulla fine del lockdown è l’Osservatorio Deloitte che con cadenza quindicinale monitora l’andamento dei consumi. Nel dettaglio secondo Deloitte sei italiani su dieci si sentono sicuri a frequentare i negozi e sono in particolare gli over 55 ad esser più convinti. Allo stesso modo, anche i consumi ‘out-of-home’ stanno lentamente recuperando terreno. Infatti, al momento della riapertura di bar e ristoranti, avvenuta in Italia a fine maggio, un terzo dei cittadini si sentiva a proprio agio a consumare pasti fuori casa (31%). Quasi due mesi più tardi, il numero è cresciuto fino a interessare il 45% degli italiani. Parallelamente la tendenza ad ordinare online è fortemente diminuita rispetto ai picchi raggiunti durante il lockdown. Uno degli elementi che è rimasto costante nel corso delle rilevazioni, ed ora risulta addirittura in crescita, è il tema dell’italianità dei prodotti, ancor meglio se locali e di prossimità. A partire da aprile infatti, il 40% degli italiani ha dichiarato di preferire l’acquisto di prodotti italiani e locali, anche a fronte del pagamento di prezzi più alti. Questa preferenza ha raggiunto quota 45% a luglio, ed accomuna tutte le fasce d’età. L’acquisto di prodotti locali, in un momento di crisi sanitaria ed economica, quindi è un elemento importante per i consumatori ed anche altamente significativo anche perché secondo Deloitte “rappresenta una forma di solidarietà e incoraggiamento per le realtà imprenditoriali nazionali: gli italiani scelgono prodotti italiani”.Non sono invece migliorate secondo la ricerca le preoccupazioni dei consumatori in merito al benessere finanziario a breve e lungo termine. All’inizio di luglio infatti ancora il 44% dei consumatori italiani dichiara l’intenzione di ritardare grandi acquisti e il 29% è preoccupato per i pagamenti in arrivo. In questo contesto, il ritorno al regolare svolgimento dell’attività lavorativa è visto però positivamente dall’ampia maggioranza dei professionisti: solo il 17% non si sente al sicuro a svolgere le proprie mansioni in presenza. Tuttavia, a fronte di questo scenario, sta riprendendo la propensione all’acquisto di beni più discrezionali e, pur non essendo ancora positivo, il ‘net spending intent’ degli italiani sembra muoversi di pari passo con uno stato d’animo più ottimista e sicuro. Per quanto riguarda ristoranti e alimentari hanno visto un incremento costante nelle ultime settimane che, unito ad un maggior senso di sicurezza legato al recarsi nei ristoranti, delinea un quadro che fa ben sperare per il settore della ristorazione, duramente colpito dalla chiusura prolungata degli scorsi mesi. In questo ambito, sembrerebbero gli italiani tra i 18 e i 34 anni ad essere più propositivi e a trainare la ripresa. Sono infatti i giovani che hanno dichiarato una crescente sicurezza a frequentare ristoranti (51% rispetto a 45% di media nazionale). La stessa dinamica si è manifestata per la voce abbigliamento, per la quale l’intenzione di spesa è cresciuta più rapidamente che per le alte categorie. Anche in questo caso, sono i più giovani che dichiarano un ‘net spending intent’ superiore alla media arrivando a registrare un +15%, rispetto a -10% di media nazionale.

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