protezione

  • La Commissione avvia una consultazione per elaborare orientamenti e un codice di buone pratiche su sistemi di IA trasparenti

    La Commissione europea aiuterà i deployer e i fornitori di sistemi di intelligenza artificiale (IA) generativa a rilevare ed etichettare i contenuti generati o manipolati dall’IA. Ciò contribuirà a garantire che gli utenti siano informati quando interagiscono con un sistema di IA. A tal fine la Commissione ha avviato una consultazione per elaborare orientamenti e un codice di buone pratiche sugli obblighi di trasparenza in materia di IA, sulla base delle disposizioni del regolamento sull’intelligenza artificiale.

    Il regolamento sull’IA obbliga i deployer e i fornitori di IA generativa a informare le persone quando interagiscono con un sistema di IA o sono esposte a sistemi di riconoscimento delle emozioni o di categorizzazione biometrica e a contenuti generati o manipolati da un sistema di IA.

    La Commissione invita i fornitori e i deployer di modelli e sistemi di IA interattivi e generativi e di sistemi di categorizzazione biometrica e di riconoscimento delle emozioni, le organizzazioni del settore pubblico e privato, gli esperti del mondo accademico e della ricerca, i rappresentanti della società civile, le autorità di controllo e i cittadini a condividere le loro opinioni entro il 2 ottobre 2025.

    La consultazione è accompagnata da un invito a manifestare interesse aperto fino al 2 ottobre, affinché le parti interessate partecipino all’elaborazione del codice di buone pratiche.

    Il regolamento sull’IA, entrato in vigore il 1° agosto 2024, promuoverà lo sviluppo e la diffusione dell’IA nell’UE in obblighi di trasparenza si applicheranno a decorrere dal 2 agosto 2026.

  • Dichiarazione alla vigilia del 5° anniversario del regolamento generale sulla protezione dei dati

    In occasione del quinto anniversario dell’entrata in vigore del regolamento generale sulla protezione dei dati (25 maggio) Věra Jourová, Vicepresidente per i Valori e la trasparenza, e Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, hanno rilasciato la seguente dichiarazione: “Cinque anni fa, nel 2018, è entrato in vigore un atto pionieristico: il regolamento generale sulla protezione dei dati. Questa normativa storica ha permesso ai cittadini di acquisire un vero controllo sui propri dati e ha generato condizioni di concorrenza eque per le imprese. Il regolamento ha rappresentato una tappa fondamentale nell’elaborazione della transizione digitale nell’UE. Non solo abbiamo fissato norme globali per una regolamentazione sicura dei flussi di dati, ma abbiamo anche gettato le basi per un approccio antropocentrico all’uso delle tecnologie.

     Il regolamento ha rafforzato e armonizzato il diritto fondamentale alla protezione dei dati per tutti i cittadini dell’Unione europea. Tutti hanno ormai il diritto di sapere quali dei propri dati vengono utilizzati e a quale scopo. Tutti possono esercitare il diritto di accedere, rettificare e cancellare i propri dati personali”.

  • La relazione della Commissione evidenzia un elevato livello di protezione dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali

    La Commissione europea ha pubblicato la sua relazione sull’applicazione e il funzionamento della direttiva sulla protezione dei dati nelle attività di polizia e giudiziarie. La relazione osserva che la direttiva garantisce un livello armonizzato ed elevato di tutela dei diritti delle persone coinvolte in procedimenti penali e fornisce un quadro giuridico coerente per il trattamento dei dati da parte delle autorità di contrasto e giudiziarie. Viene inoltre posto in luce che il rafforzamento della fiducia e della sicurezza negli scambi di dati tra queste due autorità facilita la cooperazione transfrontaliera nella lotta contro la criminalità e il terrorismo La relazione rileva che, in generale, le norme sono state recepite in modo soddisfacente, ma che permane un certo numero di problemi (ad esempio la mancanza di risorse assegnate ad alcune autorità di protezione dei dati), il che ha portato all’avvio di procedure di infrazione. La relazione contiene inoltre un elenco di azioni messe a punto dalla Commissione, dagli Stati membri e dalle autorità di controllo della protezione dei dati volte a sfruttare appieno il potenziale della direttiva. Tali azioni mirano in particolar modo a portare a termine un recepimento completo e corretto della direttiva, a conferire alle autorità nazionali di controllo della protezione dei dati i poteri necessari e risorse adeguate e a pubblicare ulteriori orientamenti sull’interpretazione della direttiva da parte del comitato europeo per la protezione dei dati. La prossima relazione della Commissione sull’applicazione di questo strumento è prevista per il 2026.

    Fonte: Commissione europea

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