Atti di cannibalismo in Francia in una zona franca dominata dall’islamismo
La Francia è ormai scristianizzata. I cristiani sono una esigua minoranza e la vita religiosa ridotta al minimo. Lo dicono le statistiche e lo affermano illustri storici nei loro libri. Forse è anche per questo che la stampa tace su avvenimenti, non certamente considerati civili, che accadono in zone di Parigi completamente dominate dall’islamismo. Sono oltre 750 queste zone franche dove non si applica più la legge della Repubblica francese. Sono state calcolate nell’agosto del 2014 dalla rivista periodica Valeurs Actuelles. Nel luglio del 2012 il governo francese annunciava un piano per riaffermare il controllo su oltre quindici delle più famose “no-go zones”, cioè i distretti infestati dal crimine che il ministro deli Interni aveva designato come “zone di sicurezza prioritaria”. Sono zone in cui la presenza mussulmana è molto densa e che ormai sono proibite per donne e polizia. Zone di cui si torna a parlare a intervalli regolari, sebbene esistano ancora siti web o intellettuali che continuano a negarne ostinatamente l’esistenza. Chissà che cosa li spinge a negare la realtà che è sotto gli occhi di tutti e nonostante l’accadere di avvenimenti che balzano all’onore della cronaca. Come è successo nel 2005 in due banlieue (in due zone di periferia), quelle di Clichy-sous-Bois e quella i Montfermeil nel dipartimento Seine-Saint-Denis. Nell’autunno di quell’anno, infatti, i giovani islamici in rivolta bruciarono oltre 9000 autovetture, forse per affermare con gesti inequivocabili che quello era territorio loro. Nel 2011 un documento di 2200 pagine definiva quelle e tante altre zone come “società islamiche separate”, dove la Sharia, la legge islamica, stava rapidamente soppiantando il diritto civile. E’ mai successo un fatto simile nei quartieri e nelle zone quando la maggioranza era cristiana? Lo stesso documento definiva quegli immigrati mussulmani come individui cui l’integrazione e i valori francesi non interessano, il loro islam gli basta e tutto ciò che è francese, o europeo, o occidentale viene convintamente respinto, anche con la violenza. Nessuno, tuttavia, fa inchieste su queste zone o le cita quando in esse succede qualcosa di illegale. E’ ancora il caso accaduto in questi giorni in uno dei quartieri sopracitati: Clichy-sous-Bois. Soltanto Le Parisien e Le Figaro ne hanno parlato inizialmente in poche righe. Si è trattato di tre africani provenienti da Capo Verde, che sono stati arrestati per barbarie e cannibalismo. Hanno afferrato il quarto uomo che era con loro e hanno preso a morsi il labbro inferiore e poi l’orecchio. Ingoiano i pezzi che sono riusciti a strappare. Arriva la polizia e un’ambulanza. Niente di grave. E’ semplicemente cronaca nera, lasciano intendere i giornali. Solo il quotidiano “SudOuest” commenta in due righe che si tratta di un atto di barbarie bello e buono, che va al di là della pura cronaca nera. La denuncia parla anche di cannibalismo perché parte della carne strappata coi denti è stata ingoiata. Ma non vogliamo insistere su questo aspetto della vicenda. Ci colpisce però il fatto che in uno dei quartieri della periferia parigina, dove le bande islamiche hanno fatto terra bruciata, il sipario cali su simili atti di barbarie. La parola però passa al codice penale e al tribunale. Vedremo come andrà a finire, ma è indubbio che atti come questo di Clichy-sous-Bois ci riportano indietro di secoli. L’Europa importa barbarie e non solo non esporta più civiltà, ma addirittura assiste impavida, senza batter ciglio, a quanto le capita in casa. Sono tanti i sobborghi francesi dove impera la criminalità mussulmana. Alcune zone sono talmente pericolose che le ditte di consegna a domicilio hanno annunciato che non consegneranno più posta, come in Gran Bretagna. La stima delle “violenze gratuite” a livello nazionale in Francia è giunta a 777 violenze del genere al giorno. Una di queste, la settimana scorsa, ha visto un immigrato pugnalare sei persone nel 18° arrondissement di Parigi. Sia chiaro, non vogliamo criminalizzare gli immigrati. Ci meravigliamo che quando questi si comportano illegalmente, nessuno, o quasi, intervenga efficacemente per evitare il perpetuarsi dell’illegalità, come nel caso delle zone franche dove impera una legge, la Sharia, che nulla ha a che fare con la legalità francese. L’Islam e la laicité avanzano in Francia. Il cristianesimo diminuisce. Gli ebrei scappano di fronte alle continue aggressioni islamiche, senza difesa alcuna da parte dello Stato. E’ un bell’avvenire che si prepara nella Repubblica confinante con la nostra!