Goldman Sachs vede la liquidazione del tandem Salvini-Di Maio dopo le prossime elezioni europee
In democrazia è consentito dire la propria opinione a chiunque, ricco o povero che sia, bianco o nero, bello o brutto, perché la democrazia si regge sulla partecipazione di tutti e quindi sulla non discriminazione. Anche una banca può dire quindi la sua, anche se quando parla una banca ed esprime critiche chi riceve quelle critiche in Italia si atteggia facilmente a vittima di un complotto. Passato abbastanza inosservato, perché giunto in coincidenza con l’ennesima lettera da Bruxelles sulla manovra italiana e i dati preoccupanti sulla stasi economica del Belpaese, un rapporto della banca d’affari americana Goldman Sachs pronostica che l’esecutivo gialloverde italiano non superi la metà del prossimo anno e possa essere sostituito da un governo di centrodestra.
“È improbabile che il Governo sopravviva fino alla metà del prossimo anno”, si legge nel rapporto, a cui dire è più facile che per quella data esso venga “sostituito da un esecutivo internamente più coerente o di centrodestra o di centrosinistra, che segua una politica di bilancio meno aggressiva, incentrata o su tagli alle tasse (flat tax) o su un aumento dei trasferimenti (come il reddito di cittadinanza, ndr), ma non su entrambe le misure”. Un tale risultato, scrive ancora Goldman Sachs, “limiterebbe l’aumento del deficit e del debito pubblico rispetto al programma del governo attuale”.
Al momento la coalizione di maggioranza ha il supporto di circa il 60% dell’elettorato, sottolinea Goldman Sachs secondo cui “l’attuale governo sopravviverà almeno fino alle prossime elezioni europee di maggio e non tornerà indietro dai suoi propositi in materia di politiche di bilancio almeno fino a quel momento”. Tale valutazione si basa sul fatto che i “partiti di governo puntano a massimizzare il voto alle europee e potrebbero cercare di realizzare alleanze con altri partiti europei che condividano una visione simile, con l’obiettivo di cambiare la rete istituzionale nella direzione da loro preferita (allentamento delle regole fiscali, cambio del mandato della Bce, stretta sulle politiche riguardanti l’immigrazione)”.
Tuttavia, osserva la banca americana, “se la situazione economica italiana dovesse peggiorare, il supporto elettorale potrebbe diminuire e le strategie potrebbero cambiare: o Lega e M5s resterebbero alleati cambiando però la politica economica rendendola più credibile, o ci potrebbero essere nuove elezioni e un nuovo governo, o di centrodestra o di centrosinistra ma con una inversione rispetto alle attuali politiche economiche”. Poco probabile, invece, sostiene Goldman Sachs la nascita di un governo tecnico o di uno di larghe intese che non avrebbe il voto di fiducia in Parlamento. “Un nuovo governo, o di centrodestra o di centrosinistra, perseguirebbe una politica fiscale complessivamente meno espansiva e porterebbe probabilmente a un miglioramento nei mercati finanziari e a una ripresa delle attività. Ma, da una prospettiva di medio termine, è improbabile che un governo del genere sia in grado di migliorare la qualità delle istituzioni, faccia le riforme necessarie per aumentare la produttività e la crescita potenziale e crei quel circolo virtuoso di lungo termine necessario per un declino del rapporto debito/Pil. Quindi, molto probabilmente, una risoluzione della crisi attuale dell’Italia permetterebbe al Paese di cavarsela fino alla prossima crisi”, conclude Goldman Sachs.