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Il senso dello Stato

Quale differenza passa tra una persona consapevole del ruolo istituzionale che ricopre ed un altrettanto convinto esponente del mondo accademico ma assolutamente irresponsabile in relazione agli effetti delle proprie dichiarazioni? 300 punti di spread che la nostra Borsa di Milano segna a causa proprio, e  non solo, delle polemiche tra l’Unione Europea ed  il governo in carica, ma anche e soprattutto per l’affermazione da parte di un esponente autorevole di questa maggioranza di governo circa l’intenzione di realizzare il Piano B, cioè l’uscita dall’euro rappresentata dallo schema teorico del ministro Savona inneggiato dal prof. Borghi.

Le idee sono sempre una legittima espressione di intelligenza qualunque esse siano, ma proprio in rapporto alla figura istituzionale che una persona ricopre in un determinato periodo devono essere valutate anche negli effetti che possono causare per la Nazione per la quale si lavora e che ovviamente si rappresenta. Non comprendere questa differenza dimostra ancora una volta come la classe politica degli ultimi vent’anni (esattamente come quella attuale) non risulti in grado neppure di comprendere il valore simbolico e istituzionale che si rappresenta, ignorando gli evidenti effetti delle proprie dichiarazioni.

La ribalta mediatica che offre una carica pubblica ed istituzionale, anche solo rappresentativa del governo in carica, non può limitarsi solo ed esclusivamente ad  un palcoscenico nel quale esprimere la propria opinione rinforzata dalla carica istituzionale o dall’essere ispiratore della maggioranza di governo. Questo privilegio in entrambi i casi inevitabilmente comporta anche degli obblighi di responsabilità nei confronti di quella nazione che questo palcoscenico ha offerto.

In un paese normale, dotato di un minimo di sensibilità, le proprie idee invece di venire espresse in un momento di difficoltà come quello attuale, per gli evidenti contrasti con l’Unione Europea, troverebbero un secondo momento per la propria declinazione, una volta superata la crisi contingente. Questo atteggiamento di responsabilità può essere considerato “il senso dello Stato“, in altre parole, manifestazione della capacità ma anche della sensibilità istituzionale di valutare eventuali effetti, anche perversi e non voluti, provocati dalle proprie dichiarazioni e anteporre le priorità del proprio status alla propria idea. Viceversa, l’ennesimo comportamento irresponsabile di questo esponente politico dimostra ancora una volta come il declino culturale nostro Paese sia ormai irreversibile.

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