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Mantenere alta la guardia sul terrorismo in Rete

Mentre la guerra della Russia contro l’Ucraina continua a radere al suolo case, ospedali, fabbriche e uomini, donne, bambini muoiono, restano gravemente feriti, subiscono violenze e paure dalle quali sarà difficile riprendersi ed è sempre più lento l’aiuto dell’Occidente, si ha la sensazione che il mondo politico sia più attento all’inflazione che a tenere alta la guardia sul terrorismo.

Certo rispetto ai momenti tragici degli attentati sul suolo europeo, con molte vittime, da qualche tempo sembra vi sia un miglior coordinamento tra le intelligence e fatti così gravi non sono più avvenuti in Europa ma sappiamo che in altre parti del mondo, in Africa specialmente, nuove e vecchie formazioni continuano ad organizzarsi e ad uccidere.

Altrettanto bene sappiamo che il terrorismo continua a fare proseliti usando i vari sistemi che la rete consente di rendere, troppo spesso, anonimi o criptati. sono nati  così i lupi solitari di ieri e di oggi e controllarli, prevenire le loro azioni, sarà sempre più difficile se la rete continuerà ad essere l’unica realtà che non ha regole.

L’Unione Europea dovrebbe riprendere, confrontandosi anche con gli altri stati, un percorso che porti ad impedire che la Rete, da strumento di progresso, diventi il veicolo  sicuro e costante per tenere raccordati criminali di varie specie e pericolosi e sanguinari agenti del terrore.

L’Europa dovrebbe vigilare sui progressi dell’intelligenza artificiale prima che, anche in questo campo, il progresso sfugga di mano all’uomo e alle regole della convivenza, i segnali stanno già diventando preoccupanti.

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